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Quest'anno i bagheresi hanno trascorso un Natale arido: serbatoi vuoti, interi quartieri a secco.

Una brutta sorpresa per la città di Bagheria, che sotto le feste di Natale, si ritrova ad avere I rubinetti asciutti.

Da quanto si legge da un comunicato divulgato dal Comune di Bagheria l'erogazione dell'acqua sarebbe dovuta riprendere il 23 dicembre.

"Eppure la gente ha continuato a fare segnalazioni proprio nei giorni di festa - dichiarano i consiglieri del M5S Giusy Chiello e Vincenzo Bellante - Non ci risulta che l'erogazione da parte del Comune sia ripresa con la normale turnazione prima della vigilia di Natale, come dichiara l’assessore ai servizi a rete Angelo Barone. I cittadini hanno bisogno di risposte e soprattutto che venga erogato loro, nel più breve tempo possibile e con cadenza periodica regolare, un bene primario come l'acqua. Invitiamo pertanto il sindaco Filippo Tripoli a risolvere questo problema nel più breve tempo possibile".



“Da quando ho ricevuto l’onore di potere guidare il governo di questa città sono trascorsi circa 7 mesi, un compito arduo, ma bellissimo. Bagheria, per il suo immenso patrimonio architettonico, ambientalistico, di storia e tradizioni deve essere una città a vocazione turistica e tale vocazione non può non coinvolgere il “Gusto”, dunque Bagheria “Città delle ville e del gusto” è la definizione con la quale mi piacerebbe che questa città venga appellata”. Ad affermarlo il sindaco Filippo Tripoli il quale intende dare un impulso alle ville storiche note in tutto il mondo. “Oltre a rispettare e riqualificare le ville – aggiunge Tripoli – dobbiamo metterle a sistema e per farlo occorre ragionare con spirito di comunità, in maniera sinergica, coinvolgendo il territorio, privati e pubblico. Sono tanti e tali i professionisti in ambito enogastronomico che lavorano nel nostro territorio tanto da attirare dalle città limitrofe molti clienti, sicché non si può non puntare anche sul cibo, il vino, sulla buona tavola e le tradizioni culinarie che offre questo territorio. Se ne sono accorti anche in Cina, dove hanno fortemente voluto la nostra presenza per ben due volte”. In occasione dei due viaggi in oriente il Comune di Bagheria ha allacciato rapporti che si spera siano forieri di scambi commerciali e di un futuro gemellaggio tra la nostra città e la città di Ziyang nella contea di Angyue. Già prima della visita del presidente Xi Jinping, a Palermo lo scorso, 23 marzo, l'Isola è diventata di grande interesse per la Cina. E già ci sono i primi accordi, i primi passi di Pechino nella Regione. “Gusto non vuol dire solo cibo, gusto vuol dire anche bellezza – continua il sindaco – e per essere bella e invitante una città deve essere curata e di questo siamo consapevoli ecco perché stiamo lavorando, per cercare di mantenere pulita questa città per la quale chiediamo la collaborazione di tutti per tenerla pulita “fuori” come “dentro” le nostre case”. I mesi che sono trascorsi sono stati impegnativi, e il sindaco auspica che questo messaggio fosse prima di tutto un’iniezione di fiducia per l’intera città. “La complessità del momento che stiamo vivendo si può riassumere nelle poche risorse di cui gli enti pubblici dispongono – dice – e nei servizi che si fa fatica a tenere in piedi. Tuttavia sono convinto che la passione e l’amore che mettiamo nell’amministrare questo comune, con l’aiuto e l’impegno prezioso degli Assessori e di tutti i dipendenti comunali, siano uno stimolo a cercare di andare oltre”.



E' quanto si legge dalla relazione annuale della ragioneria generale, approvata per la prima volta dalla giunta pochi giorni fa. Una vera e propria presa d'atto per una situazione ormai nell'aria da almeno due anni. Dati quantomeno allarmanti, non soltanto già per la corte dei conti, che in ogni occasione di spesa non manca di ricordarlo con note ormai continue. Ma anche per la cittadinanza. Si sono registrati in questi anni amenti di costo per la voce tasse comunali. Irpef e Tari su tutte. L'ente a seguito del riaccertamento straordinario avrebbe dovuto ripianare un disavanzo pari a 4.307.565 milioni di euro, ma nel corso del 2018 tale disavanzo lievita fino ad arrivare a più del doppio previsto, chiudendo con un disavanzo di 9.912.517 milioni di euro.

Si legge nella stessa delibera che i debiti fuori bilancio già per l'anno 2018 ammontavano a 1.337.418 euro. Senza considerare l'attuale situazione patrimoniale riguardante il 2019.

Ed ancora, detto disavanzo di debiti attivi a seguito del riaccertamento avrebbe dovuto essere contenuto entro la cifra di 2.889.308 milioni di euro. pertanto viene a generarsi, per la differenza fra il disavanzo reale di quasi 10 milioni e la cifra massima consentita di poco meno di 3 milioni, un disavanzo di 7.023.208 milioni di euro che non potrà essere ripianato in nessun modo dal comune nel triennio successivo.

Una mazzata vera e propria per i conti del comune dove si non approvano ufficialmente bilanci. Fra poco andrà in scadenza il 2019.


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