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Il 26 febbraio su RaiPlay è stata trasmessa una puntata di “L’Italia con voi”, programma televisivo di RAI Italia dedicato agli italiani nel mondo, che riserva questo episodio, tra le varie tematiche trattate, all’eccentricità architettonica italiana perfettamente rappresentata dalla settecentesca Villa Palagonia sita a Bagheria. L’Italia con voi è un programma visibile in tutti i continenti ad esclusione dell’Europa, ma comunque reperibile sulla piattaforma multimediale della Rai, un contenitore sulle eccellenze del made in Italy e dell’italicità, con ospiti in studio e collegamenti in sito. Come anticipato da Antonio Mineo, amministratore della villa, nel corso della presentazione di un romanzo ambientato proprio a Villa Palagonia, lo scorso mese di gennaio una troupe Rai aveva realizzato un servizio dedicato alle sue peculiarità, trasmesso poi il 26 febbraio, raccogliendo consensi, a tratti anche malinconici, dalle comunità italiane e ancora di più bagheresi sparse in tutto il mondo. Una puntata all’insegna della musica con due protagonisti della scena nazionale e internazionale come Rita Pavone e Fausto Leali, che poi si sposta sul tema della grandezza dell’arte e dell’architettura italiana con tutte le sue eccentricità. Protagonista dello speciale, insieme a Villa Palagonia, è Antonio Mineo, cui viene affidato il racconto della storia e di tutte le curiosità sulla sua costruzione. La sua narrazione puntuale e dettagliata ci inserisce in quello che era l’antico scenario, sin dal suo accesso ubicato sull’attuale via Palagonia con il viale che dall’Arco del Padre Eterno conduceva all’ingresso della proprietà, popolato non dalle figure mostruose che attorniano invece il muro di cinta interno, bensì da sculture gioviali e fiori che invitavano proprio i visitati che già all’epoca ambivano a visionare la villa, ad accedervi, per poi restare ancora più sconvolti e quasi “aggrediti” alla vista di quei mostri. Ampio spazio anche per i dettagli architettonici e ornamentali del celeberrimo Salone degli Specchi che ha contribuito nei secoli a rendere Villa Palagonia così nota nel mondo, dall’impiego dei marmi provenienti dalle nostre cave, all’escamotage di utilizzare vetri pitturati dalle maestranze dell’epoca così da evocare le policromie dei marmi violacei e verdi, irreperibili in quel momento, ma fondamentali per rendere completo l’apparato ornamentale in perfetto stile barocco. Poi ancora aneddoti sulle leggende secondo le quali il palazzo non potesse essere visitato a causa della gelosia del Principe Gravina nei riguardi della moglie, e allora quegli specchi tanto noti che servivano semplicemente a vigilare sulla fedeltà della sua consorte, o ancora le sedie del salone delle feste piene di aculei che impedivano agli ospiti di sedersi. Davvero molteplici e fantasiose le elucubrazioni cui ci si possa abbandonare in merito alla storia della villa e del suo proprietario dal momento che di fatto il principe non ci ha lasciato alcun messaggio chiaro su quali fossero i suoi reali intenti. Il tema del fantastico e del mostruoso che vengono perfettamente incarnati dalla villa viene poi approfondito in studio dalla professoressa Sabine Fommel dell’Univeristà Sorbona di Parigi, che rievoca proprio l’immaginario e la simbologia mitologica alla quale si ricorre in edifici come il nostro. Un angolo di Sicilia “mostruosamente bello”, come viene definito da Antonio Mineo, che con questo ossimoro perfettamente calzante, invita a visitare questa bellezza che merita certamente di essere vista.

Qui il link della puntata






Palermo - Dopo aver vinto nel 2018 con uno scatto che ritraeva la piccola Manal, una bambina di 11 anni sfigurata in viso dopo una esplosione in Iraq, è in Siria che il fotoreporter catanese cattura con il suo obiettivo la storia che gli vale una nomination tra le foto singole, categoria General News, della 63esima edizione.

Tiene in braccio suo figlio. Gli accarezza una guancia nascondendo tutta la preoccupazione di una madre che fa la fila per andare verso la clinica del campo profughi di Al-Hol, nel nord est della Siria. La foto di una donna russa e del suo piccoletto dagli occhi stanchi è lo scatto che fa vincere ad Alessio Mamo, fotoreporter siciliano, un posto tra le più belle foto del mondo col World Press Photo, il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo.

Dopo aver vinto nel 2018 con uno scatto che ritraeva la piccola Manal, una bambina di 11 anni sfigurata in viso a seguito di un’esplosione in Iraq e costretta a portare una maschera in attesa di un intervento di chirurgia plastica, è in Siria che il giovane catanese cattura con il suo obiettivo la storia che gli vale una nomination tra le foto singole, categoria General News, della 63esima edizione del premio nato Amsterdam nel 1955 e che, dopo che saranno annunciati i vincitori il prossimo 16 aprile, girerà il mondo con una mostra ad hoc, che ha già fatto tappa a Palermo per tre anni grazie all’impegno di Cime, il cui presidente è Vito Cramarossa.

La foto fa parte di un reportage realizzato da Alessio Mamo insieme alla giornalista Marta Bellingreri che racconta le storie di migliaia di rifugiati, molti dei quali donne e bambini di sospetti combattenti dell’Isis sfollati nel nord della Siria. “Per la seconda volta in tre anni ho l’onore di essere tra i vincitori del World Press Photo - spiega Alessio Mamo -. Ciò è un onore e in qualche modo compensa la grande fatica che si fa al giorno d’oggi ad essere un fotoreporter indipendente. ‘Russian Mother and her Child at Al-Hol Camp’ è una storia molto diversa da quella di Manal, ma allo stesso tempo vicina. Queste due foto sono legate da un filo comune che è la sofferenza del post Isis in Iraq e in Siria, soprattutto per le donne e per i bambini”.


Per la 63esima edizione del World Press Photo sono stati presentati tutti i finalisti e non direttamente i vincitori (come accadeva fino a qualche anno fa), che saranno invece annunciati il prossimo 16 aprile in un’apposita cerimonia ad Amsterdam. Per selezionare i vincitori, i giudici hanno esaminato 73996 fotografie di 4283 fotografi da 125 paesi diversi.

I sei candidati al World Press Photo of The Year sono: Mulugeta Ayene di Associated Press (AP) con la foto di una donna che si butta in faccia un mucchio di terra raccolta dal luogo dove è precipitato il boeing dell’Ethiopian Airlines - dove ha perso la vita l’assessore della Regione Siciliana Sebastiano Tusa -; Farouk Batiche di Deutsche Presse-Agentur con una foto degli scontri in Algeria tra manifestanti e polizia; Yasuyoshi Chibadi Agence France-Presse con un momento delle manifestazioni in Sudan per chiedere un governo civile e non militare; Tomasz Kaczor per il quotidiano polacco Gazeta Wyborcza con la foto di una ragazza da poco risvegliata dallo stato catatonico causato dalla sindrome da rassegnazione; Ivor Prickett del New York Times con la foto di un combattente curdo che riceve una visita della fidanzata in un ospedale da campo; e Nikita Teryoshin con la foto di una fiera di armi negli Emirati Arabi Uniti.

I finalisti per il World Press Photo Story of the Year sono invece: Nicolas Asfouridell’agenzia AFP per il suo lavoro sulle proteste di Hong Kong; di nuovo Mulugeta Ayenedi AP per un lavoro più ampio sui parenti delle vittime a bordo del Boeing precipitato in Etiopia; e il francese Romain Laurendeau per un lungo reportage sui giovani algerini e sulla loro importanza nell’ispirare le rivolte dello scorso anno.


CHI È IL FOTOREPORTER CATANESE

Alessio Mamo è un fotografo freelance siciliano, nato a Catania. Laureato in Chimica, Alessio ha sempre preferito viaggiare alla vita chiusa all’interno di un laboratorio. Nel 2007 si è laureato in fotografia all’Istituto Europeo di Design di Roma. Nel 2008, ha iniziato la sua carriera nel fotogiornalismo volgendo il suo obiettivo verso temi sociali, politici ed economici contemporanei. È attento al fenomeno della migrazione, dei rifugiati, a partire dalla Sicilia fino al Medio Oriente e all’Asia. Le sue foto sono state pubblicate su importanti riviste internazionali come Times, Newsweek, Le Monde, Der Spiegel, The Sunday Times, Stern, National Geographic, Geo, L'Espresso, The Guardian, Le Nouvel Observateur, Focus Historia, Marie Claire e tanti altri.



I ragazzi della compagnia di teatro e canto “La carovana dei sogni”, composta da diversamente abili e normodotati coronano il sogno di una stagione e oggi (Venerdì 7 febbraio) si esibiranno al Palafiori di Sanremo “Luigi Tenco Theatre”, dove si svolgerà la IX Edizione di “Diversa...Mente - Festival per artisti diversamente abili”. I giovani prendono parte alla scuola di recitazione, grazie all’impegno delle associazioni “Nuovo sentiero” e “Aisw Sicilia”, l’associazione italiana sindrome di Williams, dove imparano la tecnica teatrale da attori professionisti. La compagnia può contare infatti, sul supporto professionale del noto cabarettista Gianni Nanfa, dell'attrice Tiziana Martilotti, insegnante di teatro e ideatrice di un percorso unico nel suo genere che ha sostenuto in pieno il progetto di Laura Ambra insieme all'attore Giuseppe Giambrone e il maestro Daniele Restivo fondatori dell'idea progettuale. “Ringraziamo l'amministrazione comunale di Bagheria della disponibilità dimostrata – dichiara Laura Ambra – siamo grati che l'assessore Maurizio Lo Galbo abbia accettato il nostro invito a partecipare alla manifestazione Sanremese, dimostrando ancora una volta la vicinanza alla nostra realtà ed il concreto supporto che si intende dare ai nostri ragazzi”. L'amministrazione comunale guidata dal sindaco Filippo Maria Tripoli tramite l'assessorato allo Spettacolo diretto da Maurizio Lo Galbo, si è infatti, impegnata per creare, anche a Bagheria, una sezione della scuola di teatro e canto della “Carovana dei sogni” che sta organizzando in città una serie di corsi di recitazione rivolti ai disabili e normodotati della città con il patrocinio del comune di Bagheria. “Grazie alla sensibilità del gestore del cinema Excelsior, Giuseppe Gallina, che ha messo a disposizione gratuitamente il suo cine-teatro – dichiara l’assessore Lo Galbo – abbiamo reso possibile promuovere i sogni, la passione e il talento di tanti ragazzi speciali. Con grande entusiasmo e soddisfazione, oggi annunciamo che proprio questi artisti, che lavorano sodo nel nostro territorio all'interno del cine teatro Excelsior di Bagheria si esibiranno a Sanremo”. Oltre all’assessore Lo Galbo, in rappresentanza dell’amministrazione comunale si trova nella città dei fiori il presidente della IV commissione Cultura, Sergio Cannizzaro che non è voluto mancare all’appuntamento. “Forti dell’esperienza che abbiamo maturato al cinema Jolly di Palermo dove la scuola è attiva da 7 anni – aggiunge Laura Ambra – anche a Bagheria desideriamo portare avanti questa iniziativa che è volta all’inserimento sociale delle persone coinvolte nel progetto. Non sarà pertanto, una semplice attività di semplice assistenzialismo, ma di integrazione e socializzazione. Siamo consapevoli che sarà un’impresa ardua che speriamo riesca bene”. E a Sanremo si trova anche la bagherese Antonella Grasso, selezionata dal responsabile del backstage, Roberto Petroccia nel Team Sicilia, Make up artist ufficiale, del Celebrity stylist event per la rivista “Sorrisi e canzoni”. Una bella soddisfazione per l’estetista che non è nuova a partecipazioni prestigiose a livello nazionale come Miss Italia e la mostra del cinema di Venezia.


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