BAGHERIA - “A breve restituiremo alla cittadinanza il Giardino di villa Galletti - San Cataldo”. Ad assicurarlo il sindaco Filippo Maria Tripoli il quale si sta impegnando per riaprire la struttura chiusa da tempo e che versava in una situazione di incuria preoccupante. La riapertura del giardino di villa San Cataldo è prevista per il prossimo 19 dicembre, nel corso di un evento al quale prenderà parte l’attore Salvo Piparo. “L’inaugurazione del giardino storico di villa San Cataldo che è stato sistemato e messo a posto – aggiunge il sindaco Tripoli – rappresenta il clou delle manifestazioni natalizie. Abbiamo stipulato delle convenzioni per dei laboratori e riqualificare la parte storica. Vogliamo regalare un sorriso a tutti. Bagheria è un punto di riferimento per molti residenti che arrivano dai paesi limitrofi”. I lavori di manutenzione straordinaria sono stati coordinati dall’assessore al “Decoro urbano”, Massimo Cirano il quale ha attivato una task force di 17 tirocinanti del “Centro studi Aurora” per un progetto finanziato dal Pon Inclusione del Distretto Socio Sanitario 39 che hanno svolto un ottimo lavoro e dagli agronomi con la collaborazione dell'ESA. “Da quando ci siamo insediati stiamo lavorando per riconsegnare il parco alla cittadinanza – dichiara l’assessore – vogliamo realizzare un sogno e con l’aiuto di tutti desideriamo che si possa mantenere sempre bello, pulito ed accogliente”. Il Centro studi Aurora ha stipulato una convenzione con la Regione per un corso di formazione. Il tirocinio durerà fino a marzo e servirà ad assicurare la pulizia di piazze, strade e bagli di Bagheria. Grazie ai privati quindi, l’amministrazione comunale sta pulendo la città e non soltanto il giardino storico di villa San Cataldo. “Molti si chiedono perché manca un parco urbano a Bagheria – dice ancora il sindaco – un luogo di ritrovo, dove incontrarsi con la famiglia i bambini, genitori, nonni, amici. In realtà abbiamo un giardino importante, immenso, all’italiana, posizionato bene rispetto alla geometria della città che a breve restituiremo alla città tenendolo aperto per trascorrere un momento di gioia e di incontro e di allegria e dare la possibilità anche alle associazioni di usufruirne”. Villa San Cataldo un tempo apparteneva alla Compagnia di Gesù ed era sede delle riunioni della Conferenza episcopale siciliana fino agli anni Settanta. Nel 1997 la villa fu acquisita dalla Provincia regionale di Palermo che destinò una parte al liceo artistico “Renato Guttuso” e il resto al Comune in comodato d’uso. Una parte della struttura, viene ancora utilizzata dai padri Gesuiti che dopo il passaggio alla Provincia, si sono riservati l’ala sud dove si celebra la santa messa e vengono svolte alcune iniziative formative. Per un certo periodo villa San Cataldo venne affidata dal Comune al Fai con il compito di rilanciare le attività. L’organizzazione culturale aveva anche il compito di valorizzare il giardino adiacente, del parco di villa San Cataldo, tramite l’organizzazione di visite guidate periodiche. Villa San Cataldo è ubicata nella zona nord-est di Bagheria, tra l’incrocio di via Consolare e via Papa Giovanni e occupa un’area di circa 35.000 metri quadrati. La costruzione risale alla metà del XVIII secolo, sulla base di osservazioni stilistiche è stata attribuita all’architetto palermitano Giovan Battista Vaccarini. I probabili committenti furono don Giuseppe o don Nicolò, eredi di Don Vincenzo Galletti, principe di Fiumesalato e marchese di San Cataldo. Della costruzione, sorta su un preesistente baglio agricolo, solo il giardino conserva l’originaria impronta barocca nel parterre, negli elementi decorativi e nelle due coffee-house che ne delimitano il lato est. I ripetuti rimaneggiamenti e, soprattutto, la ristrutturazione operata dall’architetto Rutelli nel 1860 hanno sostituito gli elementi barocchi con elementi di stile neogotico. L’ultimo proprietario della villa fu Ruggero Galletti che la vendette nel 1905 alla Compagnia di Gesù che la trasformò prima in noviziato e successivamente in seminario e infine sede del Seminario Missioni Estere. (Nella foto Pig, il giardino di villa San Cataldo)
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Bagheria - Ultima occasione, almeno per questa edizione, per lasciarsi inebriare dalle note jazz in una cornice suggestiva come quella de “l’arco dei baci”, questa sera 6 settembre alle 19.30. La terrazza prospiciente sul mare del geosito, affacciata sull’arco, anche questa estate si è trasformata nella suggestiva location de “l’Arco Azzurro Jazz Festival - musica al tramonto”, alla sua seconda edizione, dal 27 luglio al 6 settembre, dove, al tramonto appunto, lo spazio ha accolto gli amanti del genere. Il direttore del festival è il noto trombettista bagherese Giacomo Tantillo, e ad esibirsi abbiamo visto molti artisti tra cui Paolo Vicari, Roberta Sava e Tony Canto, a cui è dedicato l’appuntamento conclusivo di questa sera. La manifestazione è organizzata dall’ATS che gestisce il Geosito Arco Azzurro formata dalle associazioni Natura e Cultura, Lipu, Sicilia Sigea, Coop. Lavoro e solidarietà, ASD Master con il patrocinio del Comune di Bagheria. Non soltanto kermesse musicali hanno animato il belvedere da cui è possibile scorgere l’arco, questa estate vi è stato infatti un susseguirsi di eventi culturali tra cui la presentazione del libro “Pesce di terraferma” di Maurizio Padovano, e di momenti dedicati alla meditazione organizzati dal Centro Vidya Marga Yoga e Discipline Olistiche di Bagheria. Non sono mancati neanche spettacoli teatrali, come la narrazione de “I cunti del mare” con Alessio Di Modica, e poi la notte di San Lorenzo è stata ospitata la prima edizione di “Calici al Tramonto”, evento che ha proposto un percorso enogastronomico offerto da aziende agricole e cantine vinicole tutte siciliane, dove, sulle note del trio Zammito Cavataio Bellamia, si sono potuti ammirare i quadri della giovane artista palermitana Mapi. Dal 2017 la comunità si è riappropriata di questo monumento naturale che per anni è stato visibile solo dal mare, ciò è stato reso possibile grazie al lavoro del comune e alla solidarietà di molte associazioni che hanno reso fruibile questo spazio ormai sottratto alla speculazione edilizia che per anni l’ha fatta da padrone.
Bagheria - L’amministrazione comunale ha sposato l’iniziativa di alcuni cittadini che hanno lanciato una petizione popolare per la salvaguardia del Golfo di Capo Zafferano.
Capo Zafferano è un piccolo promontorio che si protende nel Mar Tirreno, appartenente al territorio di Santa Flavia nella città metropolitana di Palermo. Da esso, procedendo verso occidente, inizia il Golfo di Palermo sul quale si affaccia la Conca d'Oro di cui fa parte anche Bagheria. «Abbiamo ritenuto l’iniziativa pregevole e di grande importanza per le tematiche ambientali» – riferisce l’assessore all’Ambiente Daniele Vella – «la tematica ambientale, visti i recenti cambiamenti climatici deve essere messa al centro dell’agenda politica di tutte le amministrazioni».
L’amministrazione guidata dal sindaco Filippo Tripoli, vuole essere in prima linea sui temi del decoro e del rispetto e cura dell’ambiente.
Nella petizione, che può essere sottoscritta alla seguente url: http://chng.it/kgbqQXbxjm, gli organizzatori dichiarano: “Ogni anno, con la bella stagione, assistiamo impotenti allo scempio che si perpetua nel golfo di Capo Zafferano, con la complicità e il silenzio assordante da parte degli organi dello stato, preposti al controllo. Diportisti "non amanti" del mare che violano ogni regola: Avvicinamento alla costa oltre la distanza di sicurezza, insozzando la costa di benzina; Volume degli impianti stereo eccessivamente elevato, disturbando i bagnanti, la flora e la fauna; Smaltimento di rifiuti direttamente in acqua come bottiglie di vetro, scarti alimentari e imballaggi alimentari; Guida folle ad alta velocità della propria imbarcazione; Acqua scooter in velocità in mezzo a barche e bagnanti con notevole pericolo per la sicurezza; Uso improprio di ancore con notevole danno per l'ambiente marino e per la posidonia”.
Al fine di evitare tutto ciò, il comitato promotore chiede l’istituzione di un presidio fisso della guardia costiera, la chiusura del golfo tramite corridoio boe per limitare l'accesso, l’applicazione delle sanzioni previste per chi inquina acusticamente e l’ambiente ed il monitoraggio periodico della qualità delle acque e il controllo di eventuali scarichi abusivi.
La proposta che piace all’amministrazione Tripoli è stata apprezzata dall’amministrazione che si è fatta cassa di risonanza della petizione popolare.
Sono già 1908 i sottoscrittori della petizione on line ed in costante crescita.
(Nel video, immagini di FuturaVision dedicate al geosito Arco Azzurro e alla zona di Capo Zafferano)
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