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Palermo - Dopo aver vinto nel 2018 con uno scatto che ritraeva la piccola Manal, una bambina di 11 anni sfigurata in viso dopo una esplosione in Iraq, è in Siria che il fotoreporter catanese cattura con il suo obiettivo la storia che gli vale una nomination tra le foto singole, categoria General News, della 63esima edizione.

Tiene in braccio suo figlio. Gli accarezza una guancia nascondendo tutta la preoccupazione di una madre che fa la fila per andare verso la clinica del campo profughi di Al-Hol, nel nord est della Siria. La foto di una donna russa e del suo piccoletto dagli occhi stanchi è lo scatto che fa vincere ad Alessio Mamo, fotoreporter siciliano, un posto tra le più belle foto del mondo col World Press Photo, il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo.

Dopo aver vinto nel 2018 con uno scatto che ritraeva la piccola Manal, una bambina di 11 anni sfigurata in viso a seguito di un’esplosione in Iraq e costretta a portare una maschera in attesa di un intervento di chirurgia plastica, è in Siria che il giovane catanese cattura con il suo obiettivo la storia che gli vale una nomination tra le foto singole, categoria General News, della 63esima edizione del premio nato Amsterdam nel 1955 e che, dopo che saranno annunciati i vincitori il prossimo 16 aprile, girerà il mondo con una mostra ad hoc, che ha già fatto tappa a Palermo per tre anni grazie all’impegno di Cime, il cui presidente è Vito Cramarossa.

La foto fa parte di un reportage realizzato da Alessio Mamo insieme alla giornalista Marta Bellingreri che racconta le storie di migliaia di rifugiati, molti dei quali donne e bambini di sospetti combattenti dell’Isis sfollati nel nord della Siria. “Per la seconda volta in tre anni ho l’onore di essere tra i vincitori del World Press Photo - spiega Alessio Mamo -. Ciò è un onore e in qualche modo compensa la grande fatica che si fa al giorno d’oggi ad essere un fotoreporter indipendente. ‘Russian Mother and her Child at Al-Hol Camp’ è una storia molto diversa da quella di Manal, ma allo stesso tempo vicina. Queste due foto sono legate da un filo comune che è la sofferenza del post Isis in Iraq e in Siria, soprattutto per le donne e per i bambini”.


Per la 63esima edizione del World Press Photo sono stati presentati tutti i finalisti e non direttamente i vincitori (come accadeva fino a qualche anno fa), che saranno invece annunciati il prossimo 16 aprile in un’apposita cerimonia ad Amsterdam. Per selezionare i vincitori, i giudici hanno esaminato 73996 fotografie di 4283 fotografi da 125 paesi diversi.

I sei candidati al World Press Photo of The Year sono: Mulugeta Ayene di Associated Press (AP) con la foto di una donna che si butta in faccia un mucchio di terra raccolta dal luogo dove è precipitato il boeing dell’Ethiopian Airlines - dove ha perso la vita l’assessore della Regione Siciliana Sebastiano Tusa -; Farouk Batiche di Deutsche Presse-Agentur con una foto degli scontri in Algeria tra manifestanti e polizia; Yasuyoshi Chibadi Agence France-Presse con un momento delle manifestazioni in Sudan per chiedere un governo civile e non militare; Tomasz Kaczor per il quotidiano polacco Gazeta Wyborcza con la foto di una ragazza da poco risvegliata dallo stato catatonico causato dalla sindrome da rassegnazione; Ivor Prickett del New York Times con la foto di un combattente curdo che riceve una visita della fidanzata in un ospedale da campo; e Nikita Teryoshin con la foto di una fiera di armi negli Emirati Arabi Uniti.

I finalisti per il World Press Photo Story of the Year sono invece: Nicolas Asfouridell’agenzia AFP per il suo lavoro sulle proteste di Hong Kong; di nuovo Mulugeta Ayenedi AP per un lavoro più ampio sui parenti delle vittime a bordo del Boeing precipitato in Etiopia; e il francese Romain Laurendeau per un lungo reportage sui giovani algerini e sulla loro importanza nell’ispirare le rivolte dello scorso anno.


CHI È IL FOTOREPORTER CATANESE

Alessio Mamo è un fotografo freelance siciliano, nato a Catania. Laureato in Chimica, Alessio ha sempre preferito viaggiare alla vita chiusa all’interno di un laboratorio. Nel 2007 si è laureato in fotografia all’Istituto Europeo di Design di Roma. Nel 2008, ha iniziato la sua carriera nel fotogiornalismo volgendo il suo obiettivo verso temi sociali, politici ed economici contemporanei. È attento al fenomeno della migrazione, dei rifugiati, a partire dalla Sicilia fino al Medio Oriente e all’Asia. Le sue foto sono state pubblicate su importanti riviste internazionali come Times, Newsweek, Le Monde, Der Spiegel, The Sunday Times, Stern, National Geographic, Geo, L'Espresso, The Guardian, Le Nouvel Observateur, Focus Historia, Marie Claire e tanti altri.



Un folto pubblico era presente, lo scorso 9 dicembre, all’inaugurazione della mostra fotografica del compianto Nicola Scafidi dedicata alla pellicola “Il Gattopardo” di Luchino Visconti in mostra a villa Butera.

Organizzata dal Lions club bagherese, alla mostra che rientra nel calendario di eventi organizzato dall’assessorato alla Cultura erano presenti il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli, l’assessore alla Cultura Daniele Vella, la presidente del Lions Club di Bagheria, Teresa Greco, il presidente di zona 4 – del Lions Club, Emanuela Panzeca, la fotografa Angela Scafidi figlia di Nicola e l’artista Arrigo Musti.

La mostra raccoglie una serie di scatti realizzati da Nicola Scafidi sul set del film “Il Gattopardo”, ma anche fuori dal set.

Il fotografo, infatti, all’epoca seguì tutte le fasi della lavorazione del film del grande regista Luchino Visconti, a partire dai sopralluoghi per la scelta delle location, alle riprese, alla vita vissuta dal cast fuori dal set in Sicilia.

«Ringrazio tutti i presenti, sono felice che questa mostra sia ospitata a palazzo Butera che, considero il palazzo della città e dei cittadini» ha affermato il sindaco Tripoli «abbiamo bisogno di iniziative come queste per raggiungere la rinascita culturale, e non solo, della nostra città per la quale auspico ancora la collaborazione di tutti anche dell’ottimo Lions Club». L’assessore alla Cultura, Daniele Vella, intervenendo per ringraziare tutti coloro che si sono spesi per la realizzazione della mostra ha dichiarato: «è intendimento di questa amministrazione, realizzare sempre più eventi di questo calibro. Un evento d’eccezione per il quale ringrazio Angela Scafidi e gli organizzatori. Mi colpisce di questa interessante mostra l’incastonarsi di arte nell’arte. Il libro, Premio Strega di Tomasi Di Lampedusa, dà vita al film di Visconti da cui sono tratte le foto di Scafidi.».

Ad entrare nel valore artistico nonché nella specificità del lavoro del fotografo per riuscire a realizzare quegli scatti Arrigo Musti, noto artista bagherese che io 21 dicembre inaugurerà a Villa Cattolica la sua personale “Twist”.

« Un grande onore aver potuto ricordare l’eclettismo di un uomo perbene di un gran lavoratore e di un artista che ha fatto della fotografia la propria vita – ha detto Musti – Nicola Scafidi non ha guardato rischi, pericoli, orari per potere lasciarci il suo punto di vista sui fasti e sulla decadenza siciliana Quest’ultima non sarà mai tale finché le tradizioni come quella degli scafidi continueranno. Oggi noi vediamo il passato anche grazie al suo punto di vista fotografico ».

La mostra sarà visitabile fino al 15 dicembre dalle ore 9:00 alle ore 12:30 e dalle ore 15:30 alle 19:00. L’ingresso è gratuito.​



Bagheria - "Il Gattopardo 1959-2019" è il titolo della mostra di fotografie del noto fotografo palermitano Nicola Scafidi che verrà inaugurata lunedì 9 dicembre, alle ore 18:00. presso la settecentesca Villa Butera.

La mostra fotografica, organizzata dal Lions club bagherese, rientra nel calendario di eventi organizzato dall'assessorato alla Cultura guidato da Daniele Vella.

La scelta dell'argomento illustrativo del Gattopardo nasce dal fatto che nel 1959 il romanzo di Giuseppe Tomasi Di Lampedusa" Il Gattopardo" vinse il Premio Strega; il racconto, inizialmente snobbato da molti editori, venne pubblicato solo dopo la morte di Giuseppe Lanza Tomasi e la Feltrinelli fu l'unica casa editrice a credere nel progetto. Organizzatrici dell'evento, con la collaborazione del Lions Club Bagheria, la fotografa Angela Scafidi e Maria Pirrotta, curatrice e responsabile del progetto grafico e Alessandra Benigno curatrice dell'allestimento.

In occasione del 60° anniversario dal premio Strega sono stati selezionati circa 50 scatti per ricordare sia il romanzo da cui tra origine il film, girato per lo più a Palermo, tra maggio e luglio del 1962, sia per ricordare il lavoro svolto da Scafidi.

Le fotografie della mostra, stampate nel formato 40x50, 50x70 e 70x100 , rigorosamente in bianco e nero, narrano i sopralluoghi compiuti da Visconti nel febbraio del 1962, gli arrivi degli attori protagonisti, le scene del film (le riprese zona Kalsa, a Ciminna, il ballo a Palazzo Ganci), il backstage, il tempo libero degli attori in giro per Palermo e l'anteprima del film a Roma.

Il Progetto ha due partners che hanno collaborato nella fase organizzativa: l'Ente di formazione professionale Tecno Service di Palermo ed il Liceo Artistico Catalano di Palermo.

«Questa mostra è nata sotto una buona stella, inaugurata a Palermo lo scorso maggio, si è spostata a Roma alla casa del cinema di villa Borghese, ed oggi approda a Bagheria e continuerà il tour in altre parti di Italia»– dice Angela Scafidi.

«Ringraziamo i Lions club, in particolare il presidente Totó Belladone e Stefano Battaglia e Angela Scafidi per averci dato la possibilità di ospitare una mostra fotografica di così prestigiosa – dice l'assessore alla Cultura Vella – E' un tuffo nel passato per immagini che ci catapulta in una delle più belle pellicole di Luchino Visconti e nella storia di un grande uomo di cultura quale era Luchino Visconti attraverso la sapiente opera di Nicola Scafidi».

La mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 12.30 dalle ore15.30alle ore 19.00; la domenica dalle ore 9.30 alle ore 12. fino al 15 dicembre 2019.

Per informazioni: Angela Scafidi cell. 3387039475 - angelascafidi@libero.it- fb Angela Scafidi fotografa.


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