Bagheria - Ultima occasione, almeno per questa edizione, per lasciarsi inebriare dalle note jazz in una cornice suggestiva come quella de “l’arco dei baci”, questa sera 6 settembre alle 19.30. La terrazza prospiciente sul mare del geosito, affacciata sull’arco, anche questa estate si è trasformata nella suggestiva location de “l’Arco Azzurro Jazz Festival - musica al tramonto”, alla sua seconda edizione, dal 27 luglio al 6 settembre, dove, al tramonto appunto, lo spazio ha accolto gli amanti del genere. Il direttore del festival è il noto trombettista bagherese Giacomo Tantillo, e ad esibirsi abbiamo visto molti artisti tra cui Paolo Vicari, Roberta Sava e Tony Canto, a cui è dedicato l’appuntamento conclusivo di questa sera. La manifestazione è organizzata dall’ATS che gestisce il Geosito Arco Azzurro formata dalle associazioni Natura e Cultura, Lipu, Sicilia Sigea, Coop. Lavoro e solidarietà, ASD Master con il patrocinio del Comune di Bagheria. Non soltanto kermesse musicali hanno animato il belvedere da cui è possibile scorgere l’arco, questa estate vi è stato infatti un susseguirsi di eventi culturali tra cui la presentazione del libro “Pesce di terraferma” di Maurizio Padovano, e di momenti dedicati alla meditazione organizzati dal Centro Vidya Marga Yoga e Discipline Olistiche di Bagheria. Non sono mancati neanche spettacoli teatrali, come la narrazione de “I cunti del mare” con Alessio Di Modica, e poi la notte di San Lorenzo è stata ospitata la prima edizione di “Calici al Tramonto”, evento che ha proposto un percorso enogastronomico offerto da aziende agricole e cantine vinicole tutte siciliane, dove, sulle note del trio Zammito Cavataio Bellamia, si sono potuti ammirare i quadri della giovane artista palermitana Mapi. Dal 2017 la comunità si è riappropriata di questo monumento naturale che per anni è stato visibile solo dal mare, ciò è stato reso possibile grazie al lavoro del comune e alla solidarietà di molte associazioni che hanno reso fruibile questo spazio ormai sottratto alla speculazione edilizia che per anni l’ha fatta da padrone.
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