Gli operatori ecologici dipendenti della Roma Costruzioni che curano la raccolta dei rifiuti a Ficarazzi, incroceranno le braccia lunedì e martedì prossimi. Lo sciopero proclamato segue quello dello scorso 27 gennaio che a quanto pare non ha avuto nessun esito. I lavoratori non hanno ricevuto risposte certe circa la corresponsione degli stipendi arretrati e certezze sul futuro lavorativo ecco il motivo di questa ennesima protesta. Facile immaginare che saranno giorni difficili per la situazione igienico sanitaria in paese e nelle isole ecologiche che non saranno smaltite. «Sarà attivo il servizio minimo previsto dalla legge sugli scioperi – si legge in un comunicato stampa della Roma Costruzioni – e l’arretrato sarà recuperato nei giorni successivi secondo il normale piano di ritiro». Nell’ultimo anno gli operatori ecologici hanno ricevuto gli stipendi sempre con notevoli ritardi e, oggi, sono in attesa della corresponsione di tre mesi e metà della tredicesima mensilità. «Lo scorso 30 gennaio la società ha corrisposto il pagamento del saldo della tredicesima 2019 nonché un piccolo acconto sulla mensilità di dicembre 2019 – afferma in una nota inviata a tutti i collaboratori del cantiere di Ficarazzi, il geometra Giuseppe Romano – e ci scusiamo per il ritardo. Siamo certi della vostra collaborazione».
La situazione difficile delle casse comunali non permette il pagamento delle fatture all’azienda appaltatrice del servizio e, questa situazione, si riversa sugli stipendi che la ditta non riesce a garantire. «L’azienda ha corrisposto ai lavoratori la mensilità di gennaio – dichiara il sindaco Paolo Francesco Martorana – ritengo pertanto questo sciopero inutile. Tra l’altro i lavoratori che si asterranno dal lavoro dovranno poi pagare le trattenute per le giornate di astensione dal lavoro. Pertanto rischiano di subire oltre al danno la beffa, creando un disservizio e alimentando un disinteresse verso la collettività che così perde fiducia e si sente legittimata a non pagare la Tari, ovvero la tassa sui rifiuti. Ricordo ancora una volta che il servizio deve essere coperto esclusivamente con questa tassa che se non si paga blocca l’intero sistema». Intanto si rincorrono sempre più le notizie sull’eventuale dissesto che dovrà dichiarare il Consiglio Comunale dopo che la Giunta ha certificato un deficit strutturale, con oltre un milione di debiti fuori bilancio ed un disavanzo cresciuto di sei milioni in un anno. Il Consiglio comunale ha ha rinviato il punto all’ordine del giorno sulla dichiarazione di dissesto al prossimo mese di marzo. Un termine entro il quale gli uffici finanziari dovranno applicare una Sentenza della Corte Costituzionale che ha abrogato le norme in materia di contenzioso. L’intervento della Consulta sulla incostituzionalità di alcune norme statali che regolamentavano i prestiti di liquidità agli enti in difficoltà potrebbe far alzare il disavanzo del Comune di Ficarazzi. Gli uffici avranno trenta giorni per effettuare i nuovi calcoli e presentarli al prossimo consiglio comunale che voterà il dissesto.