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Il parco naturalistico di monte Catalfano è in stato di abbandono. L’area giochi è senza manutenzione da anni, i servizi igienici e l’area campeggio vandalizzati, i campi da tennis distrutti, la zona fitness gravemente danneggiata come anche la segnaletica, i tavoli e le panche da picnic. E ancora l’illuminazione pubblica è abusiva e non funzionante, la foresteria chiusa da sempre». La denuncia arriva da parte del segretario cittadino del Pd, Orazio Amenta che chiede al sindaco di presentare entro il prossimo 1° marzo una richiesta di finanziamento per la manutenzione del parco.

Per il Pd attingendo concorrendo al bando del Pofesr (Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione di rilevanza strategica) c’è la possibilità di farsi finanziare un progetto di manutenzione per riportare il parco suburbano agli antichi splendori. Si tratta della seconda edizione del bando, considerato che nella prima sono stati presentati meno progetti della dotazione finanziaria prevista e circa 10 milioni di euro non sono stati utilizzati. Il parco naturalistico di monte Catalfano è un tesoro naturalistico di 400 ettari, di proprietà comunale, a strapiombo sul mare. Il parco è proprietà del comune e fu realizzato con un finanziamento europeo di 4.6 milioni di euro nel 2004 e inaugurato nel 2007. I pannelli solari che producevano acqua calda per il piccolo atrio coperto risultano inutilizzabili.

Non funzionanti nemmeno le fontanelle da dove si poteva attingere acqua potabile lungo i sentieri. Delle due foresterie che si potevano utilizzare per dormire nel parco e fare un’esperienza naturalistica non è rimasto nulla. Distrutta anche la cartellonistica che illustrava attraverso immagini e didascalie la fauna e la flora del parco lungo i sentieri.

«È nostra intenzione richiedere il finanziamento per rimettere in funzione l’area attrezzata di monte Catalfano – afferma il primo cittadino Filippo Tripoli – e per riconsegnarla alla piena fruizione della cittadinanza che potrà utilizzare nei week-end e nelle belle giornate».




Nel più completo degrado Villa Butera, l’area a verde più grande della città frequentata da numerosi anziani e famiglie. All’interno della villa sono sparsi rifiuti di ogni genere, bottiglie, sacchetti di spazzatura, bicchieri di plastica, pezzi di legno, sterpaglie e vetro rotto. “La villa è abbandonata a se stessa da mesi e la pulizia non viene effettuata – afferma una residente del luogo – e chiunque può entrare perché il lucchetto del cancello è stato divelto”. All’interno dell’area non c’è nemmeno traccia dei giochi completamente vandalizzati che furono donati al Comune di Bagheria dalla sezione cittadina del Rotary club per la realizzazione di un parco giochi. Villa Butera è inoltre, piena di erbacce altissime e sporca come non mai a causa dei mancati controlli della villa. Lo scorso anno l’amministrazione comunale annunciò che la struttura sarebbe stata affidata all’associazione “Agi Garden” che l’avrebbe rimessa a nuovo, ripristinato i cancelli ed i muretti e la piantumazione delle siepi e delle alberature mancanti per gestire l’apertura mattina e pomeriggio, ma poi il progetto si arenò. “Subito dopo il nostro insediamento abbiamo pulito tutto – afferma l’assessore ai Servizi a rete Angelo Barone – ma successivamente, insieme al collega assessore Massimo Cirano, responsabile del Verde pubblico in città abbiamo dirottato le nostre attenzioni agli spazi a verde delle scuole cittadine. Mi duole però constatare che alcuni abitanti del luogo, una notte della settimana scorsa li ho sorpresi a lanciare sacchetti di rifiuti dal 3° piano. Non penso sia una atteggiamento riguardoso sia per la villa, sia per il decoro della città. In ogni caso adesso ci rimetteremo all’opera e a breve la villa Butera sarà ripulita totalmente”. La piazza comunale che si potrebbe prestare a tante attività ed iniziative, ad oggi non ha altre destinazioni. “L'altro giorno passando proprio per la zona mi sono accorta che la villa è abbandonata, mi chiedo ma nessuno degli abitanti della zona hanno fatto un reclamo? – dichiara Ninfa Aiello – siamo messi proprio male”. Margherita Ovunque chiede di affidare a qualche ente o associazione la struttura per evitare abusi. “Perché non mettono del personale a pulire e mantenere decoroso il luogo, considerato che c’è tanta disoccupazione. A condizione che svolgano bene il lavoro altrimenti sostituire il personale da noi chi trova un lavoro fa bene all’inizio e poi tira i remi in barca”. In proposito l’assessore Angelo Barone ha le idee chiare sul da farsi. “E’ nostro intendimento affidare la villa attraverso i Patti condivisi – conclude Barone – in maniera tale che ci sia un controllo continuo ed efficace”. La proposta di affidamento dovrà contenere la descrizione dell’idea progettuale e degli obiettivi che si intendono raggiungere, evidenziando, ove già individuato, il contesto territoriale in cui si intende intervenire. La durata del progetto - intervento nel suo complesso e, se singolarmente individuabili, delle varie attività e fasi, l’indicazione dei soggetti a cui è rivolto l’intervento (fasce di popolazione, caratteristiche territoriali) e dei soggetti da coinvolgere per la sua realizzazione.



Pressoché impraticabile il cimitero comunale di via Olivuzza, invaso dalle erbacce e dai rifiuti di ogni genere. La denuncia arriva da parte dell’ex presidente del Consiglio circoscrizionale di Aspra e più volte amministratore, Atanasio Matera il quale documenta lo stato di degrado e si fa portavoce di tanti cittadini che frequentano giornalmente il luogo santo il quale punta il dito sull’Amb, la società partecipata del Comune che cura la raccolta e il conferimento in discarica, a cui spetterebbe la pulizia. “Se non mi sbaglio – afferma – fra i compiti affidati all'Amb rientra anche la gestione della pulizia del cimitero. Il degrado del nostro cimitero da tanto tempo rappresenta, a mio personale parere una vergogna per tutta la nostra comunità. Da sei anni mi reco al cimitero per onorare la memoria del mio caro Marco così come fanno migliaia di nostri concittadini per pregare davanti i loculi dei loro cari. Ebbene ogni volta che si attraversa il cancello ai nostri occhi si presenta uno scenario infausto con rifiuti, sterpaglie e quant'altro che ci indigna e che ci da il livello di inciviltà che ha toccato la nostra comunità”. Sono sempre più i cittadini che adottano il “Fai da te”. Ci sono mamme, papà e familiari dei defunti provviste di  scope e secchielli che puliscono personalmente i luoghi antistanti i loculi dei loro cari portando da casa le attrezzature per pulire. “Il disinteresse da parte degli amministratori comunali suona come una offesa e dispregio per un luogo sacro – aggiunge Matera – eppure basterebbe poco per mettete fine a questo vergognoso degrado. Un servizio di pulizia costante eviterebbe questo schifo  e il sconforto  di quanti ancora credono in un mondo migliore”. C’è pure chi si porta la scala da casa propria, considerato che soprattutto nella parte monumentale sono quasi tutte rotte come Loredana Macchiarella. “Ho portato da casa una scala di legno per raggiungere il loculo di mia mamma posizionato al terzo piano – afferma – perché non riuscivo a mettere un fiore nei vasetti. Spesse volte devo fare il giro dell’isolato perché la scala viene utilizzata anche da alte persone. Ma l’importante è che non la portino via”. A tutto ciò si deve aggiungere che ci sono ancora adesso centinaia di bare accumulate nei locali e non ancora tumulate per mancanza di loculi. “Il cimitero ha bisogno di una profonda riqualificazione – spiega l’assessore ai Servizi a rete Angelo Barone – che stiamo affrontando con urgenza e nelle more che si realizzi il project financing”.


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