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ALTAVILLA MILICIA - L’amministrazione comunale adotta una misura studiata anche e soprattutto nell'ottica della riduzione del consumo di plastica. Lo fa attraverso una convenzione per l’istallazione di distributori di acqua naturale e gassata che consentirà anche di abbattere i costi dell’acquisto del prezioso liquido per i cittadini. “Si tratta di un accordo con una ditta che le produce – afferma il sindaco Pino Virga – per la collocazione in una piazzetta di Altavilla Milicia di questa casetta che eroga acqua sia liscia che gasata e refrigerata”. La ditta attende i tempi tecnici degli allacci, idrico ed elettrico. Una richiesta in tal senso era arrivata all’amministrazione comunale da parte di Nino Marrone della Pro loco il quale aveva invitato il sindaco a sollecitare il posizionamento del distributore di acqua potabile microfiltrata. “Si otterrà un duplice beneficio – dice Marrone – il primo al bilancio familiare e il secondo all'ambiente”. Il Comune ha già effettuato un sopralluogo con i tecnici della ditta che le installerà nel piazzale Europa, nei pressi del parco giochi comunale. Problematiche tecniche legate all'approvvigionamento dell'acqua non ne consentono, infatti, la collocazione nella piazzetta Aldisio, inizialmente prescelta. 

Il costo per l'acqua liscia sarà di 5 centesimi, mentre la gasata costerà 7-8 centesimi al litro” (Nella foto Pig, la casa dell’acqua già presente nel Comune di Castelbuono)



BAGHERIA - Da più parti si levano proteste per la mancata erogazione idrica nelle abitazioni dei bagheresi. Il disagio dura ormai da diversi giorni, da quando, la vigilia di Ferragosto, l’amministrazione comunale comunicò alla cittadinanza che entro un paio di giorni il problema sarebbe stato risolto. “La settimana scorsa l’amministrazione comunale aveva asserito che il problema era ormai sotto controllo – dichiara Giuseppe Aiello – e che era rientrato, purtroppo però non è così e non credo che rientrerà a breve, per esempio ho notizie che in alcuni quartieri mancherà l'acqua per tutta la settimana”. Le lamentele arrivano da via Marco Polo, via Anselmo, via Maggiore Toselli, via Plauto, via Casaurro e soprattutto dalla frazione marinara di Aspra. “In via Marco Polo da una settimana non aprono l'acqua – segnala Sebastiano Azzolina – ma siamo ancora nel terzo mondo con queste chiavi che devono aprire l'acqua per due ore a turno?”. C’è chi come Maria Corona ha contattato un amico del Comune per segnalare i disagi. “Io in via Anselmo non ho acqua da giorni – afferma – soltanto sabato scorso ne ho attinta per mezz'ora e basta e mi hanno riferito che il personale è in ferie”. In via Maggiore Toselli si verifica l’opposto, ovvero di uno spreco. “Nella mia strada ci sono alcune perdite di acqua da un bel pò di giorni – fa presente Maria Napoli – e nessuno interviene per aggiustare la condotta e tanta acqua si spreca”. “Io vorrei capire perché paghiamo l'acqua – si chiede  Jessy Manu Di Fresco –  e non possiamo usufruire di un bene primario come l’acqua. Ma stiamo scherzando? Ogni anno da 5 anni ad agosto assistiamo sempre alle stesse scene e mai nessuno che fa qualcosa. A casa mia non ricevo acqua da 6 giorni, per lavare i bambini debbo acquistare l’acqua minerale”. Da ieri mattina l’assessore Angelo Barone si trova presso con i tecnici alserbatoio dell’Eas di contrada Incorvino per una verifica. “Abbiamo effettuato un controllo perché i serbatoi sono nuovamente vuoti – afferma l’assessore ai Servizi a rete Angelo Barone – sto facendo revisionare le valvole degli arrivi alle vasche, per capire cosa è successo e risolvere il problema”. Circa i tempi per un ritorno alla normalità dell’erogazione idrica in tutto il territorio cittadino, l’assessore si riserva di comunicarlo successivamente. La protesta è stata perorata dal capo gruppo in Consiglio comunale di Forza Italia Nino La Corte che ha presentato una interrogazione sul disservizio idrico. “Da quasi un mese e a periodi alternati, anche di settimane, i cittadini di alcuni quartieri di Bagheria e di Aspra restano senza un goccio d’acqua, senza sapere la causa della mancata erogazione – chiede nell’interrogazione La Corte – il servizio di erogazione idrica costituisce un servizio pubblico essenziale e la sua improvvisa quanto ingiustificata interruzione configura gli estremi del reato”. Intanto l’Amap informa che, a causa di una perdita idrica sull'adduttore Nuovo Scillato, è costretta a sospendere temporaneamente, la consegna idropotabile al Comune di Casteldaccia. I lavori di riparazione saranno eseguiti in oggi. La consegna idropotabile sarà effettuata, compatibilmente con la capacità di derivazione dell'opera di presa, dal Canale Scillato. Possibili e comunque momentanei disagi, potrebbero verificarsi anche alla frazione di Portella di Mare, Villabate, Ficarazzi, Santa Flavia e Bagheria. L'erogazione idrica sarà ripristinata, salvo imprevisti, a lavori ultimati, nella giornata di oggi e si normalizzerà entro 24 ore. (Nella foto Pig, il serbatoio dell’Eas in contrada Incorvino)



A distanza di oltre un mese, dall’emissione dell’ordinanza di divieto di uso dell’acqua per uso umano, da parte dell’amministrazione comunale, la cittadinanza chiede se il prezioso liquido è tornato potabile. L’ordinanza di divieto è datata 14 marzo, quando il comune aveva diffuso con tre giorni di ritardo rispetto alla comunicazione dei sanitari dell’Asp 6 del distretto n. 39 con i risultati delle analisi effettuate e delle procedure di verifica agli impianti. Tale provvedimento aveva scatenato la protesta dei cittadini che temevano e temono tuttora per la propria salute. Nella nota dell’Asp si rilevava che non sarebbero state applicate le procedure di verifica, ed eventuali correzioni della disinfestazione dell’acqua in distribuzione nelle reti idriche e non sarebbero stati effettuati interventi di pulizia e sanificazione, manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di cui dispone per la gestione del servizio idropotabile della città. “Sulla documentazione richiesta all’Asp, sembrerebbe che il 6 febbraio, alla presenza di alcuni responsabili del Comune – afferma il responsabile di Legambiente “Bagheria e d’intorni” Luigi Tanghetti – veniva riscontrato dal laboratorio di Sanità Pubblica dell’Asl inquinamento chimico da alluminio (valori superiori ai limiti previsti dalla legge) su un campione di acqua prelevato dal serbatoio idrico della città di Bagheria”. Successivamente l’Asp avrebbe informato il sindaco della mancata verifica della qualità delle acque destinate al consumo umano che non rispettavano la normativa europea in materia di acque (protocollo Haccp), la mancanza dei registri di monitoraggio e di controllo, la mancanza di interventi di pulizia e sanificazione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e l’inesistenza di un piano di sicurezza delle acque. A questa nota parrebbe essere seguita una sanzione di 12.000 euro circa e il Comune avrebbe risposto il 7 marzo all’Asp comunicando un programma di interventi da realizzare”. Le proteste arrivano da ogni parte della città, soprattutto nelle zone popolari come contrada Monaco. “Fino ad ora ci siamo approvvigionati con le autobotti – afferma Salvatore Martorana – ma ci chiediamo, fino a quando potrà durare questo stato di cose”. I cittadini inoltre, chiedono garanzie. “Non sappiamo se l’acqua è potabile oppure no – dichiara Maria Maggiore, abitante nel centro storico – non possiamo andare avanti ancora ad acquistare l’acqua al supermercato anche per cucinare”. Dall’Asp fanno sapere che l’ordinanza rimane non perché l’acqua non sia potabile, ma perché ancora l’ente gestore non riesce a garantire le misure stabilite dalla legge per assicurare la potabilità dell’acqua. Sempre Tanghetti afferma che dopo la pubblicazione dell’ordinanza di divieto sono seguiti i controlli che sarebbero positivi e l’acqua essere di buona qualità, ma necessiterebbero pare ulteriori controlli da parte del Comune e quindi il divieto d’utilizzo per la potabilità dell’acqua permane. “Stante così le cose riteniamo gravissimo l’operato del Comune – dice l’esponente di Legambiente – unico responsabile della salute dei cittadini che, pur avendo subito, per tale incuria, pesanti sanzioni economiche, probabilmente a carico degli ignari cittadini, ha perseverato nel non comunicare alla popolazione i rischi accorsi, che sono stati evidenziati solo dopo una nota di richiamo, mediante un’ordinanza la cui diffusione è parsa quantomeno lacunosa per gli insufficienti e inadeguati canali di informazione utilizzati”. A tranquillizzare i cittadini ci pensa il sindaco Patrizio Cinque. “L’acqua era potabile anche prima – dichiara – i dati dell'analisi di autocontrollo sono positivi quindi nei prossimi giorni revocherò l'ordinanza precauzionale sul non utilizzo dell'acqua e per potere berla”.


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