BAGHERIA - Dopo i lavori di ammodernamento dei magazzini dell’ex Sacos, a Bagheria rinascono i mercati generali dell’ortofrutta. Una buona notizia pertanto arriva durante le festività natalizie e viene fornita dal sindaco Filippo Tripoli ai tanti operatori del settore che potranno rinverdire i fasti degli anni Ottanta quando il settore ortofrutticolo era tra i più rinomati del comprensorio. Nel vecchio capannone che ha una superficie di 500 metri quadrati è stata realizzata la tramezzatura delle pareti, la pavimentazione, la collocazione degli infissi e la realizzazione degli impianti tecnologici. “Fin da quando ci siamo insediati – dichiara il sindaco Filippo Tripoli – abbiamo lavorato alacremente per riqualificare il mercato ortofrutticolo e grazie alla collaborazione del governo regionale e della Regione siciliana, oggi abbiamo dei locali adatti per riqualificare il mercato e per creare un vero indotto economico”. In città il primo mercato ortofrutticolo nacque nel 1920, successivamente nel 1965 fu trasferito nei locali sottostanti le gradinate dello stadio comunale dove ebbe una crescita economica vertiginosa, scalando le posizioni di mercato è diventato tra dei migliori della zona producendo fatturati notevoli e creando un indotto importante tra quanti operano nel settore. “Purtroppo dal 1992 il mercato ortofrutticolo fu trasferito in via del tutto provvisoria nei locali inadeguati di contrada “Incorvino” – aggiunge il sindaco Tripoli – una provvisorietà durata ben 27 anni che ha portato a una discesa del mercato che ha provocato la diminuzione del numero degli operatori e perdendo fette importanti di mercato. Adesso però, dopo il nostro intervento di riqualificazione a breve inaugureremo i mercati generali dell'ortofrutta di Bagheria che daranno un grande impulso economico alla città”. Palude all’iniziativa il presidente della Confcommercio cittadina Italo Fragale che vanta 176 associati, il quale chiede un’area anche per gli ambulanti. “Sarebbe ora che il mercato ortofrutticolo di Bagheria, avesse una collocazione di tutto rispetto – afferma Fragale – considerato quanto fatiscente fosse il posto dove, per adesso si trovi, la nuova collocazione, credo, anzi ne sono certo, servirà a rivalutare e rivalorizzare, il mercato ortofrutticolo di Bagheria, un tempo ritenuto di tutto rispetto. Sarà quasi certamente un veicolo di risveglio economico per il nostro paese e per i commercianti che ormai avevano perso le speranze di vedere a Bagheria un mercato di tutto rispetto. Sarebbe opportuno, ma questo è un mio sogno, che si riuscisse a trovare un'area simile dove andare collocare tutti gli ambulanti e rivenditori di frutta e verdura di Bagheria, che, chiaramente dovrebbero mettersi in regola, e non più stazionare in tutti gli angoli delle strade, se non anche, ahimè davanti le ville”. I locali dell’ex Sacos sorgono sulla strada statale 113 al chilometro 246,350 tra Bagheria e Santa Flavia e si estende su un terreno di circa 10.000 metri quadrati e con ampi spazi esterni. Fino agli anni Cinquanta ospitavano un’azienda dove sorgeva una centrale per la trasformazione ortofrutticola e agrumaria. L’immobile è stato realizzato dalla Regione Sicilia in compartecipazione con la società azionaria centrali ortofrutticole siciliane che autorizzava il governo della Regione a realizzare impianti ed attrezzature per la conservazione e lavorazione dei prodotti agricoli. In base ai programmi dell’amministrazione comunale i locali dovevano essere utilizzati quale area mercatale per il florovivaismo ma non se ne fece nulla e furono abbandonati. L’Amministrazione comunale negli anni Novanta chiese all’assessorato regionale alle Risorse Agricole ed Alimentari, all’assessorato dell’Economia e al Dipartimento del Bilancio e del Tesoro dell’assessorato dell’Economia Servizio, Demanio - Agricoltura e foreste il comodato d’uso dell’immobile regionale. Il capannone sorge accanto ad altre due strutture, una data in concessione a sostegno di una impresa vittima del fenomeno mafioso che cura la lavorazione della ceramica e l’altra ad una cooperativa agrumaria la “Asso mediterranea”. (Nella foto Pig, i locali ammodernati dell’ex Sacos).
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Il verde cittadino sarà sistemato complessivamente, parola del sindaco Filippo Tripoli il quale intende procedere alla rigenerazione urbana delle coltivazioni arboree al fine di garantire l’incolumità delle persone, considerato che molti marciapiedi sono divelti a causa delle radici che fuoriescono dal terreno e creano grave nocumento. Intanto un fatto increscioso si è verificato nei giorni scorsi. Alcuni vandali hanno tagliato una dozzina di alberi di carrubi e arance amare ed hanno reciso anche una ventina di aiuole nell’area della stazione ferroviaria. “Appena siamo venuti a conoscenza del fatto – dichiara l'assessore ai Lavori Pubblici, Massimo Cirano – ci siamo recati sul luogo insieme ai Vigili Urbani, all’agronomo comunale Giovanni Sorci e con gli operai del verde pubblico, per effettuare un sopralluogo”. Lo spettacolo che si è presentato davanti gli intervenuti è stato davvero indecoroso perché lo scempio del verde era davvero disdicevole. “Abbiamo acquisito le immagini della videosorveglianza ed abbiamo individuato i responsabili e chi ha commissionato tale gesto che ha creato notevoli danni alla collettivitàe pertanto saranno denunciati all’autorità giudiziaria.
Tengo a ribadire che chiunque desidera collaborare con l'amministrazione comunale per il decoro della città – aggiunge l’assessore Cirano – deve prima mettersi in contatto con noi per evitare danni all’immagine della città. Non certamente questo il modo di intervenire su alberi e piante in una piazza pubblica. Bagheria è diventata purtroppo una jungla dove ognuno fa quello che vuole”. Per quanto concerne la sistemazione del verde in città, questo sarà fatto immediatamente per evitare ulteriori danni alle persone. Sono state tante infatti molti coloro che a causa dei marciapiedi sconnessi hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari del Pte, il Presidio territoriale di emergenza di via Papa Giovanni, perché cadute a terra. “Tre mie parrocchiane sono inciampate proprio per il manto stradale sconnesso – dichiara il parroco della parrocchia di San Pietro Apostolo, don Luciano Catalano – e sono costrette a rimanere casa perché infortunate. Ho chiesto al sindaco di provvedere perché la situazione è davvero incresciosa”. C’è pure chi si è infortunato a causa dei rifiuti che vengono abbandonati lungo i marciapiedi. “Mi trovavo in via Mattarella – racconta Antonella Cionco e stavo percorrendo il marciapiedi, quando a causa di alcuni sacchetti abbandonati ho dovuto circumnavigare il tratto ostruito. E’ stato a quel punto che sono inciampata nel marciapiedi divelto dalle radici degli alberi e sono caduta rovinosamente a terra procurandomi una lesione al piede”. Per eliminare tali disagi, il sindaco ha conferito l’incarico di consulente a titolo gratuito all’agronomo Santo Agnello, professionista dotato della necessaria esperienza, professionalità e competenza nella materia per la cura del verde urbano. Il provvedimento è stato assunto in quanto tra le materie che assumono particolare rilevanza, nell'ambito della programmazione politica, vi è la salvaguardia e la cura del verde urbano. L’agronomo Santo Agnello ha manifestato la disponibilità a prestare l’incarico di consulente a titolo gratuito in materia di verde urbano e non si trova in alcuna situazione di conflitto d’interesse. Dal curriculum vitae et studiorum del professionista si evincono particolari competenze ed esperienza nel settore del verde urbano, requisiti che possono garantire un elevato supporto specialistico per il proseguimento degli obiettivi ed un valido supporto in materia. L’incarico non costituisce rapporto di impiego di diritto pubblico, avrà validità un anno ed è rinnovabile per un ulteriore anno. “Siamo consapevoli che il decoro è compromesso – conclude l’assessore Cirano – con i marciapiedi divelti e il verde da sistemare, ma dobbiamo lavorare tutti insieme per il bene comune”.
Il ricco patrimonio documentale dell’archivio storico del Consorzio idro-agricolo, dichiarato bene di interesse storico particolarmente importante e di notevole interesse culturale. Lo ha deliberato la Soprintendenza Archivistica della Sicilia dell’Archivio di Stato di Palermo con decreto dello scorso 22 ottobre, grazie al lavoro certosino del presidente Pietro Pagano che ha messo ordine alle vecchie carte custodite nei locali fatiscenti e ad un intervento di recupero degli ambienti. Dopo mesi di intenso, duro e paziente lavoro Pagano è riuscito a mettere ordine alle carte e nel marzo di quest’anno ha chiesto alla Soprintendenza Archivistica della Sicilia il riconoscimento di bene di interesse culturale che è stato accordato dopo una serie di sopralluoghi da parte di funzionari archivisti incaricati di verificare la sussistenza dei requisiti previsti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio del complesso documentario. Il decreto che ha sancito l’importanza storica dei documenti dichiara che la fonte documentaria è di primaria importanza per la storia del latifondo siciliano e per la storia irrigua dei campi soprattutto dei terreni della Conca d’oro. “Questo riconoscimento – dichiara Pagano – rappresenta un importante risultato per la conoscenza e l’approfondimento della storia economica del territorio bagherese nei primi del Novecento, in particolare per la trasformazione del paesaggio agrario con la coltivazione intensiva dei limoneti che ha creato sul territorio tanto sviluppo e ricchezza economica. Ringrazio i professori Nino Morreale e Carlo Verri per i consigli e il supporto ricevuti. Sono certo che questo patrimonio d’interesse storico e culturale costituisce un serbatoio di memoria storica per chi vuole conoscere il proprio passato e costituirà un prezioso serbatoio di notizie per la redazione di tesi laurea per gli studenti”. Il ricco patrimonio documentale consta di 243 unità archivistiche ed è costituito da documenti che vanno dal 27 aprile 1924, data di fondazione del Consorzio, al 1977. Comprende libri, contratti, registri vari, ma anche documenti di valore storico, corrispondenza con enti diversi, progetti di irrigazione con relativi allegati, cartografie del territorio, planimetrie, fogli di mappa delle condutture irrigue e delle opere edili. Rinvenuto anche un interessante disegno del 1924 relativo al ponte Sifone che attraversa il fiume Eleuterio, a firma dell’agrimensore Gioacchino Guttuso Fasulo, padre di Renato Guttuso che svolgeva tale attività. “La presenza di mappe e di planimetrie – aggiunge il presidente – consentirà agli storici di delineare le mappe evolutive del territorio, di ricostruire la presenza o la scomparsa di colture un tempo contraddistinguenti la zona. Inoltre l’archivio, potrà, contribuire ad incrementare il filone storico che da alcuni anni appassiona alcuni storici locali, e non solo, sulla cosiddetta “mafia dei giardini”. (Nella foto Pig, il Consorzio idro agricolo di Bagheria)
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