Il ricco patrimonio documentale dell’archivio storico del Consorzio idro-agricolo, dichiarato bene di interesse storico particolarmente importante e di notevole interesse culturale. Lo ha deliberato la Soprintendenza Archivistica della Sicilia dell’Archivio di Stato di Palermo con decreto dello scorso 22 ottobre, grazie al lavoro certosino del presidente Pietro Pagano che ha messo ordine alle vecchie carte custodite nei locali fatiscenti e ad un intervento di recupero degli ambienti. Dopo mesi di intenso, duro e paziente lavoro Pagano è riuscito a mettere ordine alle carte e nel marzo di quest’anno ha chiesto alla Soprintendenza Archivistica della Sicilia il riconoscimento di bene di interesse culturale che è stato accordato dopo una serie di sopralluoghi da parte di funzionari archivisti incaricati di verificare la sussistenza dei requisiti previsti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio del complesso documentario. Il decreto che ha sancito l’importanza storica dei documenti dichiara che la fonte documentaria è di primaria importanza per la storia del latifondo siciliano e per la storia irrigua dei campi soprattutto dei terreni della Conca d’oro. “Questo riconoscimento – dichiara Pagano – rappresenta un importante risultato per la conoscenza e l’approfondimento della storia economica del territorio bagherese nei primi del Novecento, in particolare per la trasformazione del paesaggio agrario con la coltivazione intensiva dei limoneti che ha creato sul territorio tanto sviluppo e ricchezza economica. Ringrazio i professori Nino Morreale e Carlo Verri per i consigli e il supporto ricevuti. Sono certo che questo patrimonio d’interesse storico e culturale costituisce un serbatoio di memoria storica per chi vuole conoscere il proprio passato e costituirà un prezioso serbatoio di notizie per la redazione di tesi laurea per gli studenti”. Il ricco patrimonio documentale consta di 243 unità archivistiche ed è costituito da documenti che vanno dal 27 aprile 1924, data di fondazione del Consorzio, al 1977. Comprende libri, contratti, registri vari, ma anche documenti di valore storico, corrispondenza con enti diversi, progetti di irrigazione con relativi allegati, cartografie del territorio, planimetrie, fogli di mappa delle condutture irrigue e delle opere edili. Rinvenuto anche un interessante disegno del 1924 relativo al ponte Sifone che attraversa il fiume Eleuterio, a firma dell’agrimensore Gioacchino Guttuso Fasulo, padre di Renato Guttuso che svolgeva tale attività. “La presenza di mappe e di planimetrie – aggiunge il presidente – consentirà agli storici di delineare le mappe evolutive del territorio, di ricostruire la presenza o la scomparsa di colture un tempo contraddistinguenti la zona. Inoltre l’archivio, potrà, contribuire ad incrementare il filone storico che da alcuni anni appassiona alcuni storici locali, e non solo, sulla cosiddetta “mafia dei giardini”. (Nella foto Pig, il Consorzio idro agricolo di Bagheria)
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