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Domenica la premiazione al Teatro Politeama. I ragazzi e i loro sogni nel cassetto, desideri difficili da realizzare e per i quali spesso sono costretti a lasciare la loro terra. La XV edizione del “Premio Internazionale Beato Padre Pino Puglisi” è dedicata proprio a loro: “ai giovani costretti a migrare”. Il progetto, ideato originariamente da padre Antonio Garau con l'associazione “Giovani 2017 -3P” presieduta da Gemma Ocello, è cresciuto con l'attenzione per i temi legati alla pace, alla legalità, e soprattutto ai bambini e ai giovani. “Abbiamo deciso di dedicare il premio ai ragazzi che emigrano - dicono padre Garau e Gemma Ocello - perché siamo sicuri che oggi padre Puglisi avrebbe maggiore attenzione per l'importante problema dell'emigrazione di quei giovani costretti ad andare fuori per motivi di studio e di lavoro, creandosi una vita in altre parti del mondo perché la loro terra li ha rifiutati”. Il Premio è organizzato dall'Arcidiocesi, in collaborazione con l'associazione “Giovani 2017 - 3P”. Dallo scorso anno, infatti, è l'arcivescovo di Palermo, Monsignor Corrado Lorefice, a presiedere la giuria del premio: “Il Beato don Pino Puglisi ha testimoniato il volto di un Vangelo che si incarna e guarda con simpatia e amicizia gli uomini e le donne - afferma Lorefice - Un Vangelo che intercetta tutto quello che c'è di buono e di vero negli uomini. Don Pino è testimone di un Vangelo che riesce a cambiare e a trasfigurare gli uomini, la sua è stata una vita che ha detto in tutto e per tutto che è possibile cambiare rotta”. La serata con la consegna dei riconoscimenti, presentata dal vice direttore della Tgr Roberto Gueli e dalla giornalista Alessandra Turrisi, si svolgerà domenica 1 dicembre 2019, dalle ore 21, al teatro Politeama di Palermo. Saranno premiati in sette, fra quanti si sono spesi a favore dei più deboli in attività sociali e di beneficenza: l'attrice Laura Efrikian, il prete Mattia Ferrari, il giornalista Domenico Iannacone, il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, il chirurgo Gloria Pelizzo, il mental coach Massimilano Sechi, il cardinale Ernest Simoni. Gli ospiti che intratterranno il pubblico del teatro Politeama saranno: l'attore Salvo Piparo che si esibirà con un brano dedicato a padre Pino Puglisi e la cantante Alessandra Salerno accompagnata dalla BYJO (Brass Young Jazz Orchestra) diretta dal Maestro Domenico Riina.


 
 
 

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A memoria d'uomo non si ricorda uno sciopero dei comunali in paese. Ieri si è verificato con il sostegno del sindacato Csa-Cisal, Fpcgil Cisl Fp e Uil Fpl. I lavoratori, oltre che reclamare il pagamento degli stipendi arretrati, chiedono garanzie sul futuro che vedono alquanto nebuloso. A scendere in piazza una settantina di dipendenti del Comune di Ficarazzi, mentre una trentina hanno garantito, responsabilmente i servizi essenziali dello stato civile, l’ufficio tecnico per le emergenze, la polizia municipale e la protezione civile. “Le Organizzazioni sindacali essendo decorse infruttuosamente le procedure di raffreddamento – si legge in un comunicato – hanno organizzato un presidio dei lavoratori del Comune di Ficarazzi. Facciamo appello all'amministrazione affinché compia atti concreti e immediati, pagando le tre mensilità arretrate ai lavoratori. Siamo pronti, qualora non vi sia nessuna determinazione a favore della risoluzione della vertenza, a continuare e mettere in campo ogni azione a tutela dei lavoratori del Comune di Ficarazzi”. Secondo le stime del sindacato i dipendenti che hanno aderito allo sciopero sono 74 su 76 ovvero il 98 per cento dei lavoratori. “Manifestiamo il disagio dei dipendenti comunali – afferma Gianluca Cannella del Csa-Cisal – che purtroppo non vengono retribuiti. Facciamo un appello all’amministrazione comunale perché si tutelino i diritti dei lavoratori. Se ci sono i fondi si paghino prioritariamente i dipendenti”. Si dichiara molto dispiaciuto sindaco Francesco Paolo Martorana il quale afferma: “L’amministrazione comunale sta facendo di tutto per reperire risorse, ma se i cittadini non pagano le tasse sarà molto più difficile”.




 
 
 

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Sarà il Comune di Caccamo, cittadina del Palermitano, a occuparsi d’ora in poi della gestione dell‘antico castello, di proprietà della Regione Siciliana e tra i più grandi e meglio conservati di tutta l’Isola.

A consegnarlo al sindaco Nicasio Di Cola è stato il governatore Nello Musumeci dopo che, nello scorso mese di giugno, era stata firmata una convezione per attribuire all’amministrazione cittadina le attività che riguardano la fruizione e la valorizzazione dell’antica fortezza.“Proprio partendo da qui – ha spiegato il presidente Musumeci – intendiamo avviare un processo di collaborazione con l’Istituto italiano dei castelli e con tutte le città nel cui territorio sorge un maniero. L’obiettivo è quello di creare una rete e, quindi, una proposta di turismo monumentale, architettonico e culturale che possa integrarsi con quello gastronomico e paesaggistico: più è diversificata l’offerta, maggiore diventa l’attrazione”.

Il Comune di Caccamo assicurerà la custodia del castello e l’apertura al pubblico con modalità e orari che garantiranno un servizio pluri-settimanale di visite. Utilizzando anche i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso, dovrà inoltre garantire interventi di manutenzione, revisione periodica delle coperture,miglioramento del decoro degli ambienti, stabilità e sicurezza dell’immobile. E ancora, dovrà occuparsi dei progetti di restauro dei soffitti, dell’abbattimento delle barriere architettoniche, della produzione di segnaletica turistica specifica e del materiale promo-pubblicitario in più lingue, ferme restando le competenze della soprintendenza per i Beni culturali di Palermo in materia di tutela e ricerca scientifica.

E’ prevista anche la possibilità di stipulare convenzioni con associazioni dalla provata esperienza che abbiano finalità di promozione e di diffusione della conoscenza dei beni culturali. Il castello di Caccamo rientra nell’elenco dei siti minori di proprietà dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana la cui gestione, grazie a un decreto firmato congiuntamente dall’assessore al ramo e dall’assessore dell’Economia, può essere trasferita ai Comuni.


Guarda il video dedicato a Caccamo dal nostro sito:




 
 
 
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