Pressoché impraticabile il cimitero comunale di via Olivuzza, invaso dalle erbacce e dai rifiuti di ogni genere. La denuncia arriva da parte dell’ex presidente del Consiglio circoscrizionale di Aspra e più volte amministratore, Atanasio Matera il quale documenta lo stato di degrado e si fa portavoce di tanti cittadini che frequentano giornalmente il luogo santo il quale punta il dito sull’Amb, la società partecipata del Comune che cura la raccolta e il conferimento in discarica, a cui spetterebbe la pulizia. “Se non mi sbaglio – afferma – fra i compiti affidati all'Amb rientra anche la gestione della pulizia del cimitero. Il degrado del nostro cimitero da tanto tempo rappresenta, a mio personale parere una vergogna per tutta la nostra comunità. Da sei anni mi reco al cimitero per onorare la memoria del mio caro Marco così come fanno migliaia di nostri concittadini per pregare davanti i loculi dei loro cari. Ebbene ogni volta che si attraversa il cancello ai nostri occhi si presenta uno scenario infausto con rifiuti, sterpaglie e quant'altro che ci indigna e che ci da il livello di inciviltà che ha toccato la nostra comunità”. Sono sempre più i cittadini che adottano il “Fai da te”. Ci sono mamme, papà e familiari dei defunti provviste di scope e secchielli che puliscono personalmente i luoghi antistanti i loculi dei loro cari portando da casa le attrezzature per pulire. “Il disinteresse da parte degli amministratori comunali suona come una offesa e dispregio per un luogo sacro – aggiunge Matera – eppure basterebbe poco per mettete fine a questo vergognoso degrado. Un servizio di pulizia costante eviterebbe questo schifo e il sconforto di quanti ancora credono in un mondo migliore”. C’è pure chi si porta la scala da casa propria, considerato che soprattutto nella parte monumentale sono quasi tutte rotte come Loredana Macchiarella. “Ho portato da casa una scala di legno per raggiungere il loculo di mia mamma posizionato al terzo piano – afferma – perché non riuscivo a mettere un fiore nei vasetti. Spesse volte devo fare il giro dell’isolato perché la scala viene utilizzata anche da alte persone. Ma l’importante è che non la portino via”. A tutto ciò si deve aggiungere che ci sono ancora adesso centinaia di bare accumulate nei locali e non ancora tumulate per mancanza di loculi. “Il cimitero ha bisogno di una profonda riqualificazione – spiega l’assessore ai Servizi a rete Angelo Barone – che stiamo affrontando con urgenza e nelle more che si realizzi il project financing”.
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Tra le sfide che la nuova amministrazione vuole vincere quella del cimitero che da sempre rappresenta il punto debole del Comune e che negli anni scorsi, ha avuto anche risvolti macabri e giudiziari. L’emergenza cimitero è uno dei punti del programma del sindaco Filippo Tripoli, cui ha messo mano già all’indomani del successo delle elezioni dello scorso 26 aprile per assicurare la sepoltura di 380 salme rimaste in deposito. Come primo provvedimento sono stati realizzati, grazie ad un affidamento ad una ditta privata, un centinaio di loculi che hanno dato la possibilità al altrettante famiglie di avere un luogo sicuro dove andare a pregare per i propri cari. “Ci rendiamo conto che la situazione resta ancora critica – dichiara l’assessore dei Servizi a rete Angelo Barone – ma almeno sono state tolte le bare dalle cappelle gentilizie e da loculi requisiti. Inoltre nei prossimi giorni, provvederemo alle altre tumulazioni di altre 75 salme attraverso una gara di affidamento”. Il cimitero necessita non solo di essere ampliato ma anche di una operazione di recupero e riqualificazione della parte storica che in questi anni è stata lasciata al degrado ed al più assoluto abbandono. “Saranno messi in sicurezza i loculi già esistenti – si legge nel programma del sindaco Filippo Tripoli – ed assicurato uno spazio confortevole per i familiari. Vanno assolutamente ripristinati i bagni e sarà introdotto il divieto di transito veicolare tranne per chi ha problemi di mobilità. Inoltre creeremo un fondo di emergenza per chi non si può permettere di pagare le spese funebri. Il diritto ad una degna sepoltura deve essere garantito a tutti. Realizzeremo inoltre, un tempio di cremazione attraverso un protocollo d’intesa da stipulare con i paesi dell’hinterland e assicureremo la pulizia del cimitero”. Il problema della mancanza dei loculi dovrebbe essere risolto definitivamente attraverso il ricorso ad un “Project financing”, ovvero la possibilità che siano i privati a realizzare l’opera. “L’ampliamento che va realizzato attraverso il sistema del “project financing” – si legge sempre nel documento programmatico del sindaco – con cui saranno costruiti nuovi loculi per 400 morti l’anno, rappresenta però un obiettivo raggiungibile a medio termine, ma nel frattempo, occorre ripristinare l’ordine e il decoro”. I cittadini chiedono proprio il decoro che passa anche attraverso la puntuale pulizia del luogo santo, quindi con lo svuotamento costante dei cassonetti e la pulizia delle aiuole dalle erbacce e il ripristino delle attrezzature come le panchine e le scale rotte che impediscono di collocare i fuori nei loculi più alti. “La pulizia straordinaria del cimitero è stata programmata – aggiunge l’assessore Barone – ma purtroppo abbiamo soltanto due operai a disposizione. Nei prossimi giorni manderò una squadra calendarizzando gli interventi”. La cittadinanza chiede anche l’apertura pomeridiana del cimitero per evitare fatti spiacevoli capitati fino adesso di morti in giorni festivi con le salme che sono rimaste nelle proprie abitazioni anche quattro giorni. L’assessore Emanuele Tornatore dopo un confronto con il Clero, ha promesso l’apertura del luogo santo anche nel pomeriggio anche se si debbono fare i conti con il personale esiguo. Attualmente sono infatti in servizio appena due impiegate che debbono sopperire a tutte le incombenze burocratiche e alla ricerca dei loculi per i defunti. Spesso le bare vengono ospitate in loculi privati e in cappelle gentilizie, una soluzione questa che non viene accettata di buon grado dai proprietari che a seguito di tali operazioni vedono spesso danneggiata la loro proprietà.(Nella foto Pig, una scala rotta inutilizzabile, addossata al muro del cimitero)
Terminano i disagi di una famiglia di Ficarazzi che non ha potuto tumulare il feto della figlia per la mancanza di cellette al cimitero comunale e di una apposita norma, ed era costretta a recarsi a Palermo per pregare. Il Consiglio comunale ha infatti, approvato il relativo Regolamento e i feti di qualunque età, anche inferiori alle 20 settimane adesso potranno essere tumulati in paese. Mentre in tutta Italia si discute se seppellire i feti sia giusto o no, il Consiglio Comunale all’unanimità, lunedì scorso, ha votato la modifica del Regolamento di Polizia Mortuaria che permetterà, dietro formale richiesta dei genitori, di tumulare, presso il cimitero di Ficarazzi, dentro apposite cellette i feti di qualunque età. “Non abbiamo voluto voltare la testa – afferma Biagio Saverino, assessore Alle Politiche Sociali e Giovanili, Urbanistica e Lavori Pubblici – e siamo entrati in una zona grigia dentro cui si stringono i dolori e i silenzi di diverse famiglie. Abbiamo tracciato una linea che rimarca con forza che la vita umana è fin dal concepimento e in quanto tale bisogna darle una degna sepoltura”. La decisione prende le mosse dalla richiesta del consigliere comunale di opposizione Rosanna Cascio che a seguito della perdita durante la gravidanza del bambino per cause naturali, di una sua assistita, in quanto medico di famiglia, aveva formalizzato la richiesta della sepoltura del feto nel cimitero del paese al Consiglio comunale. Tale richiesta non è stata esaudita, in quanto il regolamentocomunale di Polizia mortuaria non prevedeva questo tipo di tumulazione. La mamma allora, non si era persa d’animo e si era rivolta al cimitero comunale di Palermo, dove ha ottenuto il permesso di tumulare la propria bambina, in un loculo previsto per questo tipo di eventi, ma doveva sobbarcarsi il disagio, a costo di enormi sacrifici, per andare al Cimitero di Palermo dove deporre un mazzo di fiori per la figlioletta. “Quando mi reco al cimitero a Palermo debbo assentarmi da casa per oltre tre ore – dichiara la mamma Maria Rita Cinà – e tra l’altro non posso andare tutti i giorni perché non posso lasciare i miei altri due bambini da soli”. L’Amministrazione comunale e i consiglieri, martedì scorso hanno offerto un fiore a nome di tutta la Comunità di Ficarazzi in memoria della bambina nata morta.“Da cristiano impegnato in Politica – aggiunge l’assessore Saverino – sono orgoglioso di quanto proposto e fatto in punta di piedi, senza troppo clamore e in silenzio, come quando rimasi in silenzio davanti la lettura della lettera che raccontava il dolore di una famiglia del nostro paese che aveva perso una bimba per cause naturali e che desiderava ardentemente una sepoltura "fuori terra", in un loculo, non prevista dal nostro Regolamento che per i nati morti prevedeva solamente il seppellimento per inumazione sotto terra in età compresa tra le 20 e le 28 settimane. La lettera fu letta quella sera dal Consigliere Rosanna Cascio che ringrazio pubblicamente per il supporto, la vicinanza e per come ha gestito la delicata vicenda, in un clima di sereno confronto e nel rispetto dei ruoli istituzionali”.
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