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Bagheria - Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, le donne del Comitato Utenti Consultorio tornano a chiedere un nuovo consultorio all’altezza di una città europea, con annesso centro di ascolto contro la violenza sulle donne. “Sono trascorsi 8 mesi dalla firma per l'assegnazione dei nuovi locali, confiscati alla mafia – dicono – chiediamo, perché? Ma noi continueremo la nostra battaglia finché non avremo risposte esaustive”.

Inizialmente non si trovavano le chiavi, dei nuovi e più funzionali locali di via Dante che impedivano i lavori di adattamento come ha disposto il direttore dell’Asp, Daniela Faraoni, successivamente le chiavi sono state ritrovate grazie all’interessamento dell’assessore alle “Politiche Sociali, giovanili e Famiglia Emanuele Tornatore, che all’indomani del suo insediamento aveva avviato i primi contatti con i vertici dell’Asp, ma nonostante le promesse fatte, tutto è fermo e le donne sono costrette in locali angusti come quelli di via Massimo D’Azeglio, non rispettosi della loro dignità e soprattutto non si è fatto fede alle promesse che il trasferimento sarebbe stato possibile nel giro di poche settimane.

Nel nuovo consultorio, come avevano garantito i vertiti dell’Asp, dovrebbero essere garantiti anche servizi in tema di affido ed educazione sanitaria, oltre che per le problematiche di coppia, insieme alla cultura della prevenzione delle gravidanze indesiderate. Inoltre, dovrebbero essere organizzati incontri informativi nelle scuole. Tra i nuovi servizi dovrebbero essere attivati anche un ambulatorio dedicato alle donne in menopausa, vista l’incidenza delle tante persone anziane di un bacino di utenza che comprende i paesi di Altavilla Milicia, Bagheria, Casteldaccia, Ficarazzi e Santa Flavia per oltre 100.000 abitanti. Tutto al condizionale perché a distanza di 8 mesi dalla firma del protocollo d’intesa, la situazione è in uno stato di stallo che non lascia sperare in una soluzione della vicenda.



Risolto l’enigma delle chiavi smarrite del Consultorio, dopo il passaggio di consegne tra la precedente amministrazione comunale e l’attuale. Le chiavi dell’immobile messo a disposizione del Comune che lo aveva avuto assegnato dall’agenzia per i beni confiscati alla mafia di via Dante dove sarà trasferito il Consultorio, sono state finalmente consegnate dall’amministrazione comunale al direttore dell’Uoc “Salute donna e bambino” territoriale dell’Asp, Rocco Billone. Il felice epilogo grazie all’interessamento dell'assessore alle “Politiche Sociali, giovanili e Famiglia Emanuele Tornatore, che all’indomani del suo insediamento ha avviato i primi contatti con i vertici dell’Asp. “Dietro sollecitazione dell’Asl nella personadel direttore del distretto Gaetano Cimò – dichiara il dottore Rocco Billone – abbiamo ricevuto da un tecnico comunale le chiavi, così come prevedeva il protocollo d’intesa che avevamo stipulato nel mese di febbraio con la precedente amministrazione. Adesso si procederà ai lavori di adattamento dei locali come ha disposto il direttore dell’Asp, Daniela Faraoni, si procederà al trasferimento del Consultorio da quelli inadeguati di via Massimo D’Azeglio a quelli più nuovi e funzionali di via Dante”. La vicenda pirandelliana era stata sollevata daRosa La Camera, leader del Comitato delle utenti del Consultorio di Bagheria che da anni si batte per i diritti delle donne a Bagheria e non solo. “Forse non tutti sanno cos’è un Consultorio e perché venne istituito – afferma La Camera – e solo le donne sanno che, nonostante svolga un servizio di massima utilità, non si può dire che attualmente stia molto bene. Da diversi anni la sala d’attesa dell’attuale Consultorio si riduce ad un ingresso ingombro di scatoloni una scala in metallo per accedere al livello superiore dell’edificio e un piccolo gabinetto annesso che crea difficoltà alle donne disabili. I vecchi locali del Consultorio sono in affitto, è pertanto sembrato scontato optare per la soluzione di utilizzare i fondi stanziati per il nuovo contratto d’affitto per ristrutturare invece i locali che l’Amministrazione Comunale, per venire incontro alle esigenze delle donne che hanno manifestato (dopo varie vicissitudini e fraintendimenti), ha messo a disposizione dell’Asp”.Il nuovo consultorio sarà dotato di una equipe che comprende un ginecologo, uno psicologo, una ostetrica,un assistente sociale, una puericultrice, un’assistente neonatalee soprattutto attrezzature moderne e all’avanguardia. “Il consultorio offrirà anche servizi in tema di affido ed educazione sanitaria – aggiunge il direttore dell’Uoc “Salute donna e bambino” territoriale dell’Asp Rocco Billone – oltre che per le problematiche di coppia, insieme alla cultura della prevenzione delle gravidanze indesiderate. Inoltre, organizzeremo incontri informativi nelle scuole. Tra i nuovi servizi che verranno attivati anche un ambulatorio dedicato alle donne in menopausa vista l’incidenza delle tante persone anziane di un bacino di utenza che comprende i paesi di Altavilla Milicia, Bagheria, Casteldaccia, Ficarazzi e Santa Flavia per oltre 100.000 abitanti. “In pratica creeremo un polo del fanciullo e un polo materno infantile adeguato e unico, a disposizione sia dei bagheresi, sia degli altri dei paesi del circondario”. Soddisfazione per la soluzione adottata è stata espressa anche dal commissario dell’Asp Daniela Faraoni che prevede il trasferimento entro qualche settimana. Il consultorio espleterà servizio tutti i giorni dalle ore 8 alle 14, con due rientri pomeridiani del personale il lunedì e il giovedì dalle ore 15 alle 18.




Il consultorio tarderebbe a trasferirsi perché non si trovano le chiavi dell’immobile, confiscato alla mafia ed assegnato al Comune, dopo il passaggio di consegne della precedente amministrazione con quella attuale. L’incongruenza è stata sollevata da Rosa La Camera, leader del Comitato delle utenti del Consultorio di Bagheria che da anni si batte per i diritti delle donne a Bagheria e non solo. “Da parte di un ex amministratore ho ricevuto un messaggio privato – afferma La Camera –con il quale mi comunica che l’Asp non riesce a fare i lavori di adattamento dei locali concessi dalla vostra amministrazione perché non si trovano più le chiavi. Il Comitato delle utenti aspetta da tre mesi che vengano consegnati i locali per il consultorio, ma ancora non è partito nulla, prima di fare scoppiare la protesta ci stiamo attivando noi, per constatare cosa sta succedendo. Mi chiedo se si tratta di disorganizzazione, incompetenza, leggerezza, superficialità, è un male incurabile o un dolore passeggero?”. L'ex assessore alle Politiche sociali Maria Puleo ha chiarito che lei le chiavi non le ha mai avute e che queste erano ancora in possesso di chi in quel momento occupava i locali, e che dunque le chiavi devono essere state consegnate, dopo il trasloco di questi, agli uffici competenti e dell'attuale Amministrazione. “Io non ho mai avuto chiavi dell'immobile in cui dovrebbe andare il Consultorio familiare di Bagheria – chiarisce Maria Puleo – e quando noi abbiamo terminato il mandato i locali si stavano liberando. Abbiamo avviato in tempi record (vista l'assegnazione al Comune del bene confiscato a dicembre), una collaborazione con l'Asp che ha portato alla sigla di una Convenzione nei mesi scorsi. I cittadini si rivolgano all'attuale Amministrazione Comunale in merito a tempi, problemi tecnici e risoluzione di essi. Spero che un Servizio così importante ed urgente per la Comunità Bagherese e per il comprensorio trovi presto la sua realizzazione, non rendendo vano l’impegno di due Amministrazioni Pubbliche che hanno lavorato in sinergia nell'esclusivo interesse del territorio”. informato della “querelle”, l’attuale assessore alle “Politiche Sociali, giovanili e Famiglia Emanuele Tornatore, che all’indomani del suo insediamento ha avviato i primi contatti con i vertici dell’Asp assicura un pronto interessamento. “Sto verificando la questione perché voglio capire – dichiara Tornatore – attualmente l’immobile risulta assegnato all’Asp e pertanto mi metterò in contatto con il direttore del distretto Gaetano Cimò per risolvere al più presto la questione”. Anche Rosa La Camera auspica di avere la collaborazione necessaria e disporre del consultorio nei nuovi locali al più presto”.


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