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Con la delibera n. 98 del 27 marzo 2019 la Giunta del Comune di Bagheria ha approvato il Piano triennale delle Opere pubbliche 2019 – 2021.

I documenti, scaricabili dall’albo pretorio on line, sono stati redatti dall’ufficio tecnico secondo quanto previsto dalla normativa sui Lavori Pubblici. Ogni opera indicata nel piano è dotata di studio di fattibilità e saranno realizzate secondo le tempistiche di priorità indicate nel documento.

A proporre alla Giunta il documento il responsabile della Direzione X, il geometra Rino Lisuzzo.

In totale, le opere previste nel piano sono 156, di cui 22 da realizzare nella prima annualità. L’attività di programmazione – si legge nei documenti – ha investito sia gli organi tecnici che quelli politici in uno sforzo comune volto a programmare l’attività dell’Ente con particolare riguardo agli investimenti e ai lavori di maggiore interesse per la collettività.

Lo schema di programma triennale delle opere pubbliche si compone di 3 schede: il quadro delle risorse disponibili; l’ articolazione della copertura finanziaria e l’elenco degli immobili da trasferire; e l’elenco annuale. Nei documenti scaricabili dal sito oltre alla descrizione dei lavori è indicata l’articolazione della copertura finanziaria. In merito alle risorse economiche disponibili, il totale ammonta a 437.383.906,60  euro, suddivisi in 148.921.469,59 euro per il 2019, 171.295.437,01 per il 2020 ed infine 117.167.000,00 euro per il 2021.

Fra le novità rispetto all'anno scorso vi è la previsione della realizzazione di un parco pubblico e un parcheggio pubblico nell'area oggetto di perequazione di fronte villa San Cataldo. L’amministrazione ha previsto che l’opera potrebbe essere realizzata entro l'anno con copertura finanziaria attraverso convenzione con ditta a scomputo degli oneri di urbanizzazione.



«Apprendiamo che Sicilia Futura, sempre per ragioni legate ai propri valori in politica, decide di abbandonare il percorso con il Pd, per cercare fortune altrove. Sarebbe una bella notizia se non ci fossero stati da una parte la candidatura del suo segretario regionale nelle nostre liste alle primarie, a scapito dei nostri veri militanti e, dall'altra, i nostri avvertimenti che negli anni sono sempre caduti nel vuoto».

A dirlo è Antonio Ferrante, candidato alla segreteria regionale del Partito Democratico in Sicilia.

«Ci aspettiamo – continua Ferrante - da Sicilia Futura, che per bocca del suo segretario parla di un Pd che mette in discussione la sua anima moderata, pluralista e liberale, un gesto di coerenza anche nelle città dove siamo al governo, soprattutto a Palermo, che in queste settimane si sta caratterizzando per politiche di quel centrosinistra evidentemente poco gradito a Sicilia Futura. Diversamente dovremmo pensare di tratti di trasformismo puro».

«A loro e a chi, in questi anni, ha trasformato il Pd in un autobus del potere – conclude Ferrante - diciamo che daremo seguito al voto delle primarie e chiuderemo le porte agli opportunisti e ai trasformisti, in questo le liste per le Europee rappresentano un ottimo segnale di ripartenza».



In Sicilia le norme sulla pubblicazione del casellario giudiziario sui concorrenti in corsa per incarichi politici non hanno effetto. Anzi sembra proprio che il dipartimento alle autonomie locali per tramite del governo regionale abbia tutto l'interesse a non far permeare in nessun caso le norme anti corruzione previste dalla legge 9 Gennaio 2019 n. 3 approvate dal Governo nazionale MoVimento 5 stelle- Lega.

Con un comunicato diramato proprio agli enti locali, in merito alle elezioni amministrative 2019 ed alla cosiddetta legge "spazzacorrotti" si annuncia che la stessa "per trovare applicazione, nell'ordinamento della Regione Sicilia, regione a statuto speciale con autonome norme in materia di status egli amministratori locali e procedimento elettorale, dovrebbe essere normativamente recepita dal legislatore regionale". Comunicando nei fatti ai comuni interessati dalle elezioni che la legge deve passare dal vaglio del legislatore regionale, nonostante siano passati mesi dall'emanazione nazionale, e quindi annullandone gli effetti per le competizioni elettorali sull'isola. Nonostante già tutto il resto d'Italia, comprese le altre regioni a statuto speciale, l'abbiano adottata immediatamente. Dato questo di non poco rilievo, visto che qualsiasi azione politica in tempi contingenti non permetterebbe in alcun caso l'applicazione per le elezioni di fine mese in Sicilia. A Bagheria, nessuno dei candidati a sindaco ha pubblicato privatamente sui siti internet delle proprie campagne elettorali i casellari giudiziari riferiti ai candidati nelle liste. Si registra che al netto delle dichiarazioni di Faraone e dei gruppi cinque stelle regionali e nazionali. Il sito Bagheria5stelle.it non riporta neanche la candidatura di Romina Aiello a sindaco. Rimanendo fermi alle elezioni del 4 marzo per aggiornamento. Anche se per le candidature nel MoVimento 5 Stelle è scontata la presenza di una fedina penale immacolata presentata al momento delle proposizione. 

Stessa situazione a Monreale al riguardo i candidati, dove Fabio Costantini sul sito Monreale5stelle.it a meno di un mese dalle elezioni non riporta nessun riferimento ai compagni di squadra a supporto. Solamente un post con nome e cognome.  Ma come già detto per la certificazione delle liste nell'M5S i carichi pendenti immacolati sono regola inderogabile.

Invece per quanto riguarda il PD, Filippo Tripoli che come responsabile della propria campagna elettorale ha nominato Daniele Vella, esponente del partito locale. I candidati nelle liste sembrano sprovvisti di alcun certificato di fedina penale limpida.

A Monreale data la situazione di spaccatura del Pd cittadino, diviso fra Roberto Gambino e Alberto Arcidiacono. Al primo non risulta ascritto nessun indirizzo internet neanche per la pubblicazione del programma elettorale. Al secondo invece sul sito della propria coalizione civica, i candidati a sostegno sono assenti. Insomma oltre le parole, pochissimi fatti.


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