In Sicilia le norme sulla pubblicazione del casellario giudiziario sui concorrenti in corsa per incarichi politici non hanno effetto. Anzi sembra proprio che il dipartimento alle autonomie locali per tramite del governo regionale abbia tutto l'interesse a non far permeare in nessun caso le norme anti corruzione previste dalla legge 9 Gennaio 2019 n. 3 approvate dal Governo nazionale MoVimento 5 stelle- Lega.
Con un comunicato diramato proprio agli enti locali, in merito alle elezioni amministrative 2019 ed alla cosiddetta legge "spazzacorrotti" si annuncia che la stessa "per trovare applicazione, nell'ordinamento della Regione Sicilia, regione a statuto speciale con autonome norme in materia di status egli amministratori locali e procedimento elettorale, dovrebbe essere normativamente recepita dal legislatore regionale". Comunicando nei fatti ai comuni interessati dalle elezioni che la legge deve passare dal vaglio del legislatore regionale, nonostante siano passati mesi dall'emanazione nazionale, e quindi annullandone gli effetti per le competizioni elettorali sull'isola. Nonostante già tutto il resto d'Italia, comprese le altre regioni a statuto speciale, l'abbiano adottata immediatamente. Dato questo di non poco rilievo, visto che qualsiasi azione politica in tempi contingenti non permetterebbe in alcun caso l'applicazione per le elezioni di fine mese in Sicilia. A Bagheria, nessuno dei candidati a sindaco ha pubblicato privatamente sui siti internet delle proprie campagne elettorali i casellari giudiziari riferiti ai candidati nelle liste. Si registra che al netto delle dichiarazioni di Faraone e dei gruppi cinque stelle regionali e nazionali. Il sito Bagheria5stelle.it non riporta neanche la candidatura di Romina Aiello a sindaco. Rimanendo fermi alle elezioni del 4 marzo per aggiornamento. Anche se per le candidature nel MoVimento 5 Stelle è scontata la presenza di una fedina penale immacolata presentata al momento delle proposizione.
Stessa situazione a Monreale al riguardo i candidati, dove Fabio Costantini sul sito Monreale5stelle.it a meno di un mese dalle elezioni non riporta nessun riferimento ai compagni di squadra a supporto. Solamente un post con nome e cognome. Ma come già detto per la certificazione delle liste nell'M5S i carichi pendenti immacolati sono regola inderogabile.
Invece per quanto riguarda il PD, Filippo Tripoli che come responsabile della propria campagna elettorale ha nominato Daniele Vella, esponente del partito locale. I candidati nelle liste sembrano sprovvisti di alcun certificato di fedina penale limpida.
A Monreale data la situazione di spaccatura del Pd cittadino, diviso fra Roberto Gambino e Alberto Arcidiacono. Al primo non risulta ascritto nessun indirizzo internet neanche per la pubblicazione del programma elettorale. Al secondo invece sul sito della propria coalizione civica, i candidati a sostegno sono assenti. Insomma oltre le parole, pochissimi fatti.
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