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Palermo - Il Medio Oriente, l’Islam, la camorra e il malaffare nei suoi racconti. Ma fu una foto sul Palio di Siena a fargli vincere il primo premio al WPP del 1996, dopo il terzo posto del 1995 vinto con il “Neapolitan Wedding story”. Francesco Cito sarà il protagonista della quarta lecture del World Press Photo, evento della programmazione collaterale della mostra internazionale di fotografia del più grande concorso di fotogiornalismo al mondo che, per il terzo anno, fa tappa a Palermo. Venerdì 20 settembre, a Palazzo Drago in via Vittorio Emanuele 382 alle ore 18.30 (ingresso gratuito), insieme al giornalista Claudio Reale de La Repubblica, Cito racconterà una carriera lunga più di quarant’anni. Nato a Napoli nel 1949, la sua carriera inizia fotografando concerti e personaggi della musica leggera. Nel 1980 è uno dei primi fotoreporter a raggiungere clandestinamente l’Afghanistan occupato con l’invasione dell'Armata Rossa. Sue le foto dei primi soldati della Stella Rossa caduti in imboscate. Realizza reportage sulla camorra e sul contrabbando di sigarette che vengono pubblicati sulle maggiori testate nazionali ed estere. Nel 1983 è inviato sul fronte libanese e segue il conflitto in atto fra le fazioni palestinesi: i pro siriani del leader Abu Mussa e Yasser Arafat e i suoi sostenitori. È l’unico foto-giornalista a documentare la caduta di Beddawi (campo profughi), ultima roccaforte di Arafat in Libano. Nel 1984 si dedica alle condizioni del popolo palestinese all’interno dei territori occupati della West Bank (Cisgiordania) e la Striscia di Gaza. Resta ferito tre volte durante gli scontri. È tra i pochi ad entrare nel campo profughi di Jenin, sotto coprifuoco durante l’assedio israeliano, alle città palestinesi. È inviato in Afghanistan dal Venerdì di Repubblica e ancora clandestinamente a seguito dei “Mujahiddin” per raccontare la ritirata sovietica. Tornerà in quelle aree di nuovo inviato dal settimanale Panorama per incontrare Osama Bin Laden. Non ci riuscì per via dell’inizio dei bombardamenti americani. La mostra a Palermo è visitabile fino domenica 6 ottobre dal lunedì al giovedì dalle ore 10.30 alle 20.30 (ultimo ingresso alle ore 19.30) e dal venerdì alla domenica dalle ore 10.30 alle 22 (ultimo ingresso alle ore 21). Il biglietto intero costa 7,50 euro mentre il ridotto per under 25 e over 65 ha un prezzo di 6 euro. Sono previste delle riduzioni per giornalisti e gruppi di 15 persone (5 euro), scuole e martedì universitario (4,50 euro).

SCHEDA TECNICA Quando: da venerdì 6 settembre a domenica 6 ottobre 2019

Indirizzo: Palazzo Drago Airoldi di Santa Colomba, via Vittorio Emanuele 382

Orari: dal lunedì al giovedì dalle ore 10.30 alle 20.30 (ultimo ingresso alle ore 19.30); dal venerdì alla domenica dalle ore 10.30 alle 22 (ultimo ingresso alle ore 21)

Costo: 7,50 euro intero, 6 euro ridotto (under 25 e over 65), 5 euro ridotto (giornalisti e gruppi di 15 persone), 4,50 euro ridotto (scuole e martedì universitario), gratis (bambini under 12 e diversamente abili)



Bagheria - Ieri pomeriggio a Villa Cattolica, sede del Museo Guttuso, si è inaugurata “A partire dalla coda”, personale di Gianluigi Toccafondo, a cura di Rosalba Colla. L’evento fa parte del calendario di Animaphix, il festival internazionale dedicato al filone sperimentale e autoriale del cinema d’animazione e delle arti visive, ideato proprio da Rosalba Colla, giunto ormai alla sua quinta edizione, dal 18 al 22 settembre, ospitato a Villa Cattolica.

Toccafondo è regista, illustratore e scrittore pluripremiato, protagonista indiscusso di questa edizione di Animaphix per la quale ha realizzato anche il manifesto. La sua arte è stata omaggiata da un cine-concerto tenutosi subito dopo l’inaugurazione della mostra, e poi anche da una retrospettiva dedicata alla sua opera filmica e grafica quasi integrale, attraversando il suo percorso a partire dai cortometraggi, passando per gli spot e le sigle, per finire con i video musicali e i lavori per l’opera lirica.

“A partire dalla coda” è una manifestazione di forme in un mondo visivo in cui la realtà è solo un punto di partenza per giungere sino ad una sfera immaginaria in cui ogni elemento si anima di vita propria in un incantesimo, gli oggetti perdono quasi completamente i loro connotati originari per trasformarsi in altro e abbandonare la loro staticità.

Il lavoro dell’artista è quello di “artigiano” del cinema, di pittore di un’animazione volta più alla poesia che alla prosa.

La mostra propone un percorso espositivo articolato in sei sale con circa settecento disegni esposti in sequenza, ad evocare proprio la “costruzione della scena”. L’attenzione dei visitatori è attirata subito dalle rapide pennellate sugli schizzi, cariche, materiche, stratificate l’una sull’altra, disegni numerati e strappi di scotch che “umanizzano” questa epifania. Figure sfumate e allungate trascinano il pubblico fruitore e lo conducono in una dimensione spaziotemporale altra, fluttuante, dove il movimento esprime metaforicamente la fuga dalla

realtà verso la propria interiorità. L’allestimento non invasivo valorizza perfettamente i lavori di Toccafondo.

All’ingresso rapide note biografiche sull’autore e informazioni sulla mostra accolgono il visitatore che poi, sala dopo sala, osserva le illustrazioni fissate con spilli sottili a pannelli in forex che fungono da supporto.

Nessuna pretesa di ridisegnare gli spazi, anzi emerge la capacità di adattarsi ad un contenitore dalla forte identità come è Villa Cattolica. I supporti espositivi sono dei grandi pannelli bianchi proprio come le pareti su cui sono fissati, è il loro spessore di circa 20 mm, insieme alle pennellate variopinte dei disegni, a far emergere fuori le sagome rappresentate che così si animano prendendo vita.

Questa esposizione incarna tutta l’essenza di Toccafondo, qui a contare davvero è la percezione dell’immagine, più ancora del soggetto rappresentato dall’immagine stessa. (Foto di Sara Abello)



Cosa resta di un viaggio nei deserti americani? La luce accecante, la polvere, le ghost town e altre reliquie dell’abbandono. “Absolutely Nothing, storie e sparizioni nei deserti americani” è il libro di Giorgio Vasta che sarà presentato giovedì 19 settembre al World Press Photo (appuntamento a Palazzo Drago, via Vittorio Emanuele 382, alle ore 18.30). Il talk, ad ingresso gratuito, fa parte della programmazione collaterale della mostra internazionale di fotografia del più grande concorso di fotogiornalismo al mondo che, per il terzo anno, fa tappa a Palermo. Dialoga con l’autore la giornalista Filippa Dolce.

Un reportage, quello di Giorgio Vasta che, grazie alle fotografie di Ramak Fazel, ripercorre per iscritto circa ottomila chilometri fatti di imprevisti e digressioni attraverso l’America, dalla California all’Arizona, passando per Nevada, New Mexico, Texas e Louisiana. Il libro, così, traccia un itinerario che collega scrittura documentaristica e fiction, riflessione e autobiografia, per provare a comprendere cosa accade ai luoghi, e alle esistenze di ciascuno di noi, quando le persone che li hanno abitati (e che ci hanno abitati) vanno via.

Nato a Palermo nel 1970, Giorgio Vasta ha pubblicato i romanzi “Il tempo materiale”, “Spaesamento” e “Presente”. Con Emma Dante ha scritto la sceneggiatura del film “Via Castellana Bandiera” del 2013. Collabora con La Repubblica, Il Venerdì, Il Sole 24 Ore, Il Manifesto e scrive sul blog letterario minimaetmoralia.com. Ramak Fazel, che ha firmato le fotografie del libro “Absolutely Nothing”, invece, lavora con le principali riviste di architettura come Abitare e Domus ed è visiting professor al San Francisco Art Institute.

La mostra a Palermo è visitabile fino domenica 6 ottobre dal lunedì al giovedì dalle ore 10.30 alle 20.30 (ultimo ingresso alle ore 19.30) e dal venerdì alla domenica dalle ore 10.30 alle 22 (ultimo ingresso alle ore 21). Il biglietto intero costa 7,50 euro mentre il ridotto per under 25 e over 65 ha un prezzo di 6 euro. Sono previste delle riduzioni per giornalisti e gruppi di 15 persone (5 euro), scuole e martedì universitario (4,50 euro).


SCHEDA TECNICA


Quando: da venerdì 6 settembre a domenica 6 ottobre 2019

Indirizzo: Palazzo Drago Airoldi di Santa Colomba, via Vittorio Emanuele 382

Orari: dal lunedì al giovedì dalle ore 10.30 alle 20.30 (ultimo ingresso alle ore 19.30); dal venerdì alla domenica dalle ore 10.30 alle 22 (ultimo ingresso alle ore 21)




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