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“A partire dalla coda“. Dal 18 settembre al 20 ottobre la mostra di Gianluigi Toccafondo


Bagheria - Ieri pomeriggio a Villa Cattolica, sede del Museo Guttuso, si è inaugurata “A partire dalla coda”, personale di Gianluigi Toccafondo, a cura di Rosalba Colla. L’evento fa parte del calendario di Animaphix, il festival internazionale dedicato al filone sperimentale e autoriale del cinema d’animazione e delle arti visive, ideato proprio da Rosalba Colla, giunto ormai alla sua quinta edizione, dal 18 al 22 settembre, ospitato a Villa Cattolica.

Toccafondo è regista, illustratore e scrittore pluripremiato, protagonista indiscusso di questa edizione di Animaphix per la quale ha realizzato anche il manifesto. La sua arte è stata omaggiata da un cine-concerto tenutosi subito dopo l’inaugurazione della mostra, e poi anche da una retrospettiva dedicata alla sua opera filmica e grafica quasi integrale, attraversando il suo percorso a partire dai cortometraggi, passando per gli spot e le sigle, per finire con i video musicali e i lavori per l’opera lirica.

“A partire dalla coda” è una manifestazione di forme in un mondo visivo in cui la realtà è solo un punto di partenza per giungere sino ad una sfera immaginaria in cui ogni elemento si anima di vita propria in un incantesimo, gli oggetti perdono quasi completamente i loro connotati originari per trasformarsi in altro e abbandonare la loro staticità.

Il lavoro dell’artista è quello di “artigiano” del cinema, di pittore di un’animazione volta più alla poesia che alla prosa.

La mostra propone un percorso espositivo articolato in sei sale con circa settecento disegni esposti in sequenza, ad evocare proprio la “costruzione della scena”. L’attenzione dei visitatori è attirata subito dalle rapide pennellate sugli schizzi, cariche, materiche, stratificate l’una sull’altra, disegni numerati e strappi di scotch che “umanizzano” questa epifania. Figure sfumate e allungate trascinano il pubblico fruitore e lo conducono in una dimensione spaziotemporale altra, fluttuante, dove il movimento esprime metaforicamente la fuga dalla

realtà verso la propria interiorità. L’allestimento non invasivo valorizza perfettamente i lavori di Toccafondo.

All’ingresso rapide note biografiche sull’autore e informazioni sulla mostra accolgono il visitatore che poi, sala dopo sala, osserva le illustrazioni fissate con spilli sottili a pannelli in forex che fungono da supporto.

Nessuna pretesa di ridisegnare gli spazi, anzi emerge la capacità di adattarsi ad un contenitore dalla forte identità come è Villa Cattolica. I supporti espositivi sono dei grandi pannelli bianchi proprio come le pareti su cui sono fissati, è il loro spessore di circa 20 mm, insieme alle pennellate variopinte dei disegni, a far emergere fuori le sagome rappresentate che così si animano prendendo vita.

Questa esposizione incarna tutta l’essenza di Toccafondo, qui a contare davvero è la percezione dell’immagine, più ancora del soggetto rappresentato dall’immagine stessa. (Foto di Sara Abello)


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