«È paradossale che mentre a Verona sono prossime a riunirsi le peggiori destre dal dopoguerra, per premere sull'acceleratore della xenofobia e della negazione dei diritti, a Trapani, dove, in teoria, governa il centrosinistra, si debba creare un caso politico con il mancato riconoscimento del diritto alla genitorialità a una “famiglia arcobaleno”, nonostante un appello sottoscritto da migliaia di cittadini».
A dirlo è Antonio Ferrante, candidato alla segreteria regionale del Partito Democratico in Sicilia, riferendosi alla decisione del Comune di Trapani, guidato dal sindaco Giacomo Tranchida, che non ha riconosciuto la doppia paternità a una coppia gay che si era avvalsa negli Stati Uniti dell'utero in affitto per mettere al mondo due figli.
«Auspico – continua Ferrante - che l'amministrazione comunale non attenda un intervento da parte della giustizia civile, che ne sancirebbe la sconfitta politica davanti a una battaglia di civiltà. Anticipo che nel nuovo Pd, che inaugureremo quando verranno ripristinate le regole anche in Sicilia, le posizioni sui diritti civili dovranno essere chiare, nette e soprattutto diametralmente opposte a chi oggi governa la Regione e il Paese, senza più eccezioni e ambiguità di comodo».
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