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E’ diventata oramai insostenibile la situazione di colonie feline non riconosciute, gatti randagi,  spesso anche ammalati di rogna, che stanziano in via Roma, dove qualche cittadino lascia quotidianamente da mangiare.

A seguito di segnalazioni giunte anche da alcuni maestri della scuola Cirincione, l’amministrazione comunale ha disposto  di pulire l’area di via Roma prospiciente all’edificio scolastico dove viene lasciato giornalmente cibo che attira anche i ratti e non nutre solo i gatti.  A rispondere alle numerose segnalazione per l’assoluta mancanza di igiene l’assessore al randagismo Brigida Alaimo, che ha chiesto alla polizia municipale di intimare a chi lascia cibo di non procedere più in tal senso.

«Non è questo il modo di aiutare gli animali, creando disagio alla cittadinanza e soprattutto ai bambini che percorrono quella strada ogni giorno» – dice l’assessore Brigida Alaimo – «comprendiamo lo spirito che anima le persone che aiutano i felini ma in questo modo stanno creando un danno di igiene pubblica ed un probabile pericolo sanitario. Preghiamo quindi di non abbandonare più nella zona cibo che si deteriora, se proprio li si vuole aiutare, si pone il contenitore e poi lo si leva per garantire l’animale ma anche l’ambiente. Se si vuole davvero aiutare occorre assumersi

l’impegno e la responsabilità di non interferire con l’habitat degli esseri umani che vi risiedono o vi lavorano o, in questo caso, ci vanno a scuola». ​



Potrebbe presto sorgere in contrada Cordova il nuovo canile municipale. La Giunta con un atto di indirizzo, la deliberazione n. 138 del 29 maggio 2019, ha richiesto di variare la destinazione urbanistica dell’area, già di proprietà pubblica, acquisita al patrimonio comunale nel dicembre del 2012 e sita in contrada Cordova da verde agricolo a struttura comunale canile di ricovero e assistenza sanitaria.

Scopo della decisione giuntale porre un limite al fenomeno del randagismo sempre più dilagante.

Numerose sono state, infatti le segnalazioni giunte dai cittadini, soprattutto dalla frazione di Aspra. Per tal motivo la Giunta è subito corsa ai ripari con due importanti decisioni.

La prima: recentemente il Comune ha indetto una gara per l'affidamento del servizio per la cattura, ricovero, custodia, mantenimento e cure sanitarie di cani randagi, catturati sul territorio. La gara avverrà mediante procedura negoziata. Come è noto,  i comuni,  per legge,  sono obbligati ad occuparsi del controllo e della protezione canina e felina, nonché della registrazione anagrafica degli animali vaganti  senza nessun proprietario per poter prevenire il randagismo. Il crescente numero di cani vaganti  pone infatti gravi problemi legati sia alla salute pubblica (in quanto vettori di malattie, quali rabbia, echinococco, leishmaniosi, toxoplasmosi) che al decoro.

«La questione del randagismo non è problema da poco. Non riguarda solo la sicurezza pubblica ma anche il decoro oltre che l’abbandono degli animali – spiega il sindaco Tripoli – rendere efficienti servizi che in altri Enti del nord sono oramai standardizzati significa dunque risolvere più problemi: il decoro della città, il controllo e la repressione de gli abbandoni indiscriminati di cani e gatti, soprattutto nella stagione estiva e la ricerca di un ristoro per gli animali abbandonati cercando anche di facilitare le adozioni. Lavoreremo dunque su più fronti anche su questa problematica».

«Ci stiamo ponendo il problema di risolvere con efficacia non solo la questione del randagismo; numerose sono state le segnalazioni dei cittadini ma anche dell’istituzione di un vero e proprio canile municipale» – spiega l’assessore al ramo Brigida Alaimo - «Sarebbe auspicabile che la nuova ditta affidataria, dotata di autorizzazioni sanitarie ed edilizie, abbia sede possibilmente a Bagheria come l'associazione animalista attuale che si sta prendendo cura di 150 cani in un proprio canile che li ospiterà fino al 30 giugno 2019, cui diciamo il nostro grazie, aggiunge l’assessore ma attendiamo tutte le procedure corrette di gare».

Il Comune di Bagheria era destinatario di un finanziamento mediante decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 0077740 del 28/10/10con il quale si finanziava la realizzazione di una struttura comunale di ricovero e assistenza proprio per limitare il fenomeno del randagismo. Si trattava di 80 mila euro.


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