- Ignazio Ficano
- 4 ago 2019
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- Redazione
- 7 lug 2019
- Tempo di lettura: 3 min

In merito a quanto riportato da alcuni organi di informazione circa la vicenda della sosta della processione del Santissimo Sacramento a Villafrati, in occasione della festività del Corpus Domini, davanti all'abitazione della famiglia di una persona condannata per mafia, si precisa quanto segue:
- prendiamo atto delle spiegazioni fornite dal parroco, don Guglielmo Bivona, e della sua dichiarata ed esplicita estraneità a qualsiasi forma di compiacimento o vicinanza a persone appartenenti ad organizzazioni mafiose;
- ribadiamo con forza, nel contempo, la condanna da parte della Chiesa di Palermo e del suo Arcivescovo di ogni forma di strumentalizzazione di qualunque tipo di manifestazione religiosa o di pietà popolare messa in atto da chicchessia.
A tal proposito riportiamo un passaggio del documento Convertitevi, pubblicato dai Vescovi di Sicilia nel maggio 2018, a 25 anni di distanza dall'anatema di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi: «Non possiamo rassegnarci a veder degenerare le varie forme di pietà popolare in espressioni di mero folklore, manovrabile in varie direzioni, anche da parte delle famiglie mafiose di quartiere».
Nel ricordare, poi, il recente Decreto con cui l’Arcivescovo ha preso una ferma posizione circa l’appartenenza alle Confraternite da parte di persone condannate per reati di mafia o facenti parte di organizzazioni massoniche, desideriamo evidenziare ancora una volta le parole pronunciate da Papa Francesco, durante la visita a Palermo, il 15 settembre dello scorso anno, in occasione del 25° anniversario del martirio del Beato don Pino Puglisi: «Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. Chi è mafioso non vive da cristiano, perché bestemmia con la vita il nome di Dio-amore… Convertitevi al vero Dio di Gesù Cristo, cari fratelli e sorelle».
Lettera di don Guglielmo Bivona
"In seguito a vaste e infondate polemiche, scaturite da un falsa e tendenziosa interpretazione dei fatti relativi alla processione del 30 giugno 2019, mi fa dovere ricostruire rettamente gli eventi e le mie intenzioni.
Mi si accusa che durante la processione del Corpus Domini, il cui itinerario è stato approvato dalla Curia, dalla Questura, nonché dal Sindaco e dal Comandante della Stazione dei Carabinieri, ho impartito la benedizione da un altare, sito in prossimità dell’abitazione della famiglia di un soggetto ritenuto appartenente ad ambienti mafiosi.
Tengo a precisare che per tradizione secolare, gli altari vengono preparati dai fedeli che vivono nei pressi dell'itinerario della processione e il loro allestimento è lasciato alla loro libera volontà, io non incido, né potrei in alcun modo incidere, sulla scelta di collocare in un luogo piuttosto che in un altro, pertanto non ho deciso io, in alcun modo, che lo stesso fosse posizionato presso quella abitazione. Inoltre, alcuni si realizzano tradizionalmente in alcuni luoghi da sempre. Quindi la realizzazione dell'altare prossimo all'abitazione del soggetto suddetto non è stata fatta di proposito. Inoltre, non corrisponde al vero e smentisco espressamente la circostanza per cui mi sarei intrattenuto per salutare la moglie del “mafioso”.
A ben vedere, e se non si volesse strumentalizzare la situazione, lo scrivente ha tenuto lo stesso comportamento in più di 20 altari allocati lungo l’intero tragitto della detta processione.
Essendo assorto nel momento di preghiera che si stava vivendo, vedevo dinnanzi a me solo i fedeli e ho del tutto trascurato la circostanza per cui presso quell’abitazione potesse abitare la famiglia di un soggetto noto al malaffare.
Lungi dal sottoscritto il volere trasgredire le norme impartite dal Vescovo e dalle competenti autorità e soprattutto di voler rivolgere una particolare attenzione ad un soggetto ritenuto “mafioso” o a suoi familiari, solo per rispetto umano o, peggio ancora per soggezione! Mi sono sempre battuto per la giustizia e la legalità e continuerò a farlo, partecipando alle varie iniziative di volta in volta previste e promuovendole. Mi sono sempre attenuto alle regole ed ai principi di onestà e correttezza, nei quali credo fermamente.
Per quanto riguarda, poi l’altro episodio al quale pure è stato attribuito rilievo dagli organi di stampa vorrei precisare che in occasione delle processioni sono solito benedire gli anziani ed i malati che si trovano davanti alle porte d’ingresso delle abitazioni.
Credo di avere poco da rimproverarmi davanti a Dio perché ho agito in assoluta buona fede, come ho sempre fatto nei quaranta anni nei quali ho dedicato il mio impegno esclusivamente alla cura delle anime ed, ove la mia condotta abbia però turbato qualcuno, me ne dolgo profondamente, ma non era certamente questa la mia intenzione".
- Pino Grasso
- 14 mar 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 15 mar 2019

La tradizionale tavolata per i poveri, una conferenza contro la mafia, la sagra della sfincia, la visita nelle scuole e il consueto programma religioso caratterizzeranno i festeggiamenti in onore del santo patrono San Giuseppe di quest’anno. Venerdì 15 marzo 2019, alle ore 17, nella chiesa Madrice di Bagheria si terrà la Tavola rotonda sulla lettera dei Vescovi di Sicilia sulla mafia, organizzata dalla Confraternita di San Giuseppe sul tema: “La lunga marcia della Chiesa verso la realtà mafiosa. Convertitevi” è il tema della Tavola rotonda sulla lettera dei Vescovi di Sicilia sulla mafia, organizzata dalla Confraternita di San Giuseppe nell’ambito dei festeggiamenti in onore del santo patrono di Bagheria. L’incontro si svolgerà venerdì 15 marzo 2019, alle ore 17, nella chiesa Madrice di Bagheria. relazioneranno don Francesco Michele Stabile, storico della Chiesa, don Cosimo Scordato, docente presso la Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista”, don Rosario Giuè, teologo e il prof. Nino Morreale, già docente nei licei. Modera e coordina il dr. Pino Grasso, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Palermo. E alle 19.30 un concerto del coro “Sancte Joseph” diretto dal maestro Mauro Visconti. Sabato 16 marzo alle ore 12.30 presso la mensa della Solidarietà di via Palagonia, la Congregazione di San Giuseppe organizzerà la tradizionale tavolata per 75 poveri. “Considerato che gli ospiti della mensa sono abitualmente 30 – dichiara la direttrice della Caritas cittadina Mimma Cinà – abbiamo circa 45 posti disponibili delle parrocchie che ci segnaleranno e persone da ospitare. Alle 19.30 il concerto dell’orchestra filarmonica e del coro del liceo musicale e coreutico “Regina Margherita” di Palermo. Domenica 17 marzo dalle 17.30 presso il Corso Umberto si svolgerà la XVII edizione della Sagra della sfincia. Ad organizzare l’evento è la Confraternita del Patriarca “San Giuseppe” di Bagheria, con il patrocinio gratuito del Comune di Bagheria e con la collaborazione dell’Associazione “La Piana d’Oro”, della Pro Loco “Città delle Ville”. Durante la manifestazione lungo il Corso si esibirà il gruppo folkloristico “Trinacria Bedda” ed è prevista l’animazione per i bambini. Nella Città delle Ville che sempre più si connota come Città del Gusto, la tradizione pasticciera bagherese ha contribuito alla diffusione di questo tipico dolce siciliano che tra l’altro è stato ufficialmente inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf). Martedì prossimo in occasione della solennità di San Giuseppe, tutte le scuole di ogni ordine e grado e gli uffici pubblici presenti nel territorio di Bagheria rimarranno chiusi. Alle ore 11.30 sarà celebrata la santa messa solenne presieduta dall’arciprete don Giovanni La Mendola alla presenza delle autorità e nel pomeriggio alle 17.30 la solenne processione per le vie della città. Al rientro uno spettacolo di giochi pirotecnici concluderà i festeggiamenti.