Un contenzioso tra l’amministrazione comunale e l’Eni Petroli che dura da undici mesi, impedisce il completamento della riqualificazione della splendida piazza Vittime della mafia, dove è stata collocata un’artistica fontana zampillante e dove insiste anche l’ingresso della famosa villa Palagonia, meglio conosciuta come la villa dei Mostri come l’ha definita il Goethe. Nella piazza fino allo scorso anno, funzionava un’area di rifornimento che subito dopo il trasferimento è stata ingabbiata da una staccionata che non viene rimossa da quasi un anno, perché non possono essere ultimati gli interventi di riqualificazione. “Da parecchi mesi subito dopo il trasferimento del distributore di benzina i lavori non vengono eseguiti – dicono gli anziani che frequentano la zona – a danno del decoro della zona”. Da una parte c’è il Comune che chiede al gestore di Eni petroli che vengano tolti i serbatoi sotterranei per motivi di sicurezza e dall’altra si vorrebbe evitare un intervento del genere per risparmiare sui costi degli interventi. “Avrò un incontro con il responsabile del Suap, l’architetto Maria Piazza – dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Cirano – per conoscere bene i termini dell’accordo stipulato tra l’Eni Petroli e l’amministrazione comunale ed agire di conseguenza. Quel che è certo, i serbatoi vanno tolti e l’intera area bonificata”. L’ex gestore rimanda la responsabilità alla società petrolifera. “Noi eravamo soltanto semplici gestori – afferma Riccardo Sciortino – pertanto non siamo noi i destinatari della vertenza con il Comune. In ogni caso la norma che disponeva di chiudere gli impianti dal centro abitato prevedeva una bonifica breve”. Subito dopo il trasferimento del primo impianto di rifornimento, la zona aveva assunto una nuova e più gradevole fisionomia ed anche la villa, luogo di ritrovo degli anziani è stata rimessa a nuovo. Oltre una decina di anni orsono fu demolito il primo punto vendita che insisteva nella zona e successivamente anche il secondo distributore di carburante fu fatto sgomberare per consentire i lavori di riqualificazione del corso Umberto e della zona di piazza Valguarnera e villa Vittime della mafia che sono rimasti incompiuti a seguito del ritardato trasferimento del terzo distributore dell’Eni Petroli che aveva vinto un ricorso ottenendo dalla 2 sezione del Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo, la sospensiva dell’ordinanza di sgombero, emanata dal Suap, lo Sportello unico delle Attività produttive, ma adesso anche questo distributore è andato via e i lavori non possono essere completati. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale la zona diventerà il salotto buono della città. “Nelle scorse settimana gli operai dell’Amb, la municipalizzata che cura il servizio di raccolta differenziata hanno ripulito tutta l’area – aggiunge l’assessore Cirano – ed in particolare la zona sovrastante dove molti fedeli si recano in preghiera davanti la statua di San Pio da Pietrelcina”.
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E’ stata ripulita e riqualificata piazza Vittime della mafia. A renderlo noto il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli e l’assessore Massimo Cirano.
«Ringrazio il Centro studi Aurora ed in particolare i suoi allievi per il grande lavoro che stanno facendo, ringrazio inoltre l’assessore Massimo Cirano che ha supervisionato i lavori e ringrazio anticipatamente anche tutti i cittadini che contribuiranno a mantenere pulita l’area rispettandone il decoro» – commenta il sindaco.
Piazza Vittime della mafia, al centro città, è un piccolo polmone verde che va valorizzato anche per la sua posizione strategica di fronte a due delle ville storiche più belle della Città. «Vogliamo valorizzare questi luoghi, vogliamo riuscire a tenerli puliti ma occorre la collaborazione di tutti»– sottolinea l’assessore ai servizi a rete Angelo Barone che spiega che proprio l’altro ieri era stato effettuato lo spazzamento notturno di tutta via Mattarella e via Dante e qualcuno era già intervenuto a sporcare.
«Saremo inflessibili contro i trasgressori, le multe fioccheranno, ricordiamo che le telecamere sono attive e che vediamo volti e targhe degli incivili che abbandonano i rifiuti non differenziati».
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