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Bagheria - «Parlare ai giovani per accorciare la distanza tra le varie generazioni, far capire loro che fin da piccoli è possibile scegliere da che lato stare è l’obiettivo importante di questa giornata» ha detto Fiammetta Borsellino intervenendo a “Parliamo di legalità… in memoria dei giudici Falcone e Borsellino” evento che si è svolto stamani, in sala Borremans, a palazzo Butera, organizzato dall’istituto comprensivo Tommaso Aiello e patrocinato dal Comune di Bagheria. «Falcone e Borsellino hanno lavorato con il cuore non erano eroi erano gente del popolo con dei valori che li hanno spinti a compiere atti di amore».

All’evento sono intervenuti oltre a Fiammetta Borsellino, al sindaco di Bagheria Filippo Tripoli, gli assessori alla Cultura e Legalità Daniele Vella e alla Pubblica Istruzione Maurizio Lo Galbo, l’artista Pippo Madé, Rosario Lo Cicero Madè, il procuratore della Repubblica Leonardo Agueci, Vincenzo Agostino, Ninni e Graziella Domino, Donatella Cerlito, Michelangelo Balistreri ed i professori della scuola Tommaso Aiello Concetta Guagenti ed il preside Sergio Picciurro.

Ad organizzare il convegno  la scuola Tommaso Aiello rappresentata dal suo dirigente scolastico Sergio Picciurro che ha detto ai ragazzi: «Questo è un momento di riflessione positiva sulla legalità e su idee che nascono a scuola; cresciamo così come collettività attraverso l'esempio e il sacrificio di tanti uomini. Un ringraziamento ai miei docenti e a tutte le scuole della città di Bagheria che permettono queste giornate ribadendo un impegno già attivo».

«Oggi è una giornata all'insegna della legalità convinti di partire dai piccoli per migliorare la società del domani, mantenendo la consapevolezza del passato. Questa è l'impronta che la nuova amministrazione vuole portare avanti – ha detto l’assessore alla Pubblica Istruzione Maurizio Lo Galbo.

L’assessore Vella ha così ha commentato: «L'assessorato alla legalità che ha patrocinato l'iniziativa intende continuare a lavorare in sinergia con le istituzioni scolastiche diffondendo la cultura delle regole, del rispetto civico e lanciando il chiaro messaggio che ognuno deve compiere il proprio dovere fino infondo, nella sua professione, all'interno della propria famiglia, da cittadino attivo e partecipe. Per questo ringrazio l'istituto Tommaso Aiello e il suo dirigente, tutti coloro che sono intervenuti e un ringraziamento particolare a Fiammetta Borsellino, al Procuratore Agueci e agli altri ospiti intervenuti».

Sempre contento di parlare ai giovani il procuratore Agueci che ha detto loro: «Riflettiamo insieme su cosa sia la legalità. All'inizio sembrava facile distinguere lo Stato dalla mafia, ma diverse testimonianze attestano che sia più complesso. La mafia infatti - ha detto Agueci - è radicata anche in alcune sub culture per le carenze dello Stato. Noi invece dobbiamo dare l'esempio e pretenderlo».

«Con gli assessori ci chiediamo cosa possiamo fare per dare seguito alle manifestazioni, per rendere concreto quanto diciamo durante le celebrazioni? Nel 92' io avevo 11 anni e mentre giocavo vidi le espressioni di vergogna e sgomento di mio nonno e mio padre di fronte alla notizia appena tramessa alla tv – ricorda il sindaco Filippo Tripoli -  «non c'è dubbio che la Sicilia era invasa dalla mafia, ma si viveva anche in un contesto dove ci si girava dall'altro lato. Se ognuno vuole praticare la legalità, bisogna applicarla quotidianamente, bisogna alzare il livello di attenzione praticando le regole, per evitare di riprovare quella vergogna. Non giriamoci dall'altro lato» ha concluso il primo cittadino di Bagheria.


Aggiornamento: 24 mar 2019


Palermo - Si svolgerà oggi presso la Sala Martorana di Palazzo Comitini a partire dalle ore 18.00, il dibattito moderato da Giuseppe Lo Bianco de Il Fatto Quotidiano che vedrá le testimonianze di: - Daniele Ventura, ex imprenditore vittima di mafia e autore del libro "Cosa Nostra Non è Cosa Mia"; - Riccardo Casamassima, testimone nel Processo Cucchi; - Saverio Masi, testimone trattativa Stato mafia; - ILARIA CUCCHI, durante l'incontro con un intervento telefonico; Sarà l'occasione per dibattere con chi rimette la propria vita al servizio verso lo Stato, disponendo anche al sacrificio in difesa degli autori della giustizia. E i cittadini che abitano Palermo. Passando alla vita comune di tutti, a quella giustizia intesa come messa in pratica delle regole comuni, anche dentro il proprio mestiere. L'incontro DIBATTITO LEGALITA' - PALERMO vuole essere quindi un segnale, nella direzione della vicinanza morale e condivisione etica delle denunce portate avanti dai testimoni del nostro stato. Senza voler dare connotazioni politiche. Ma solamente divulgative alle verità che i protagonisti avranno da rendere al pubblico presente ed all'opinione pubblica. È bene precisare che i ruoli che connotano le vicende processuali in corso non ci permettono di poter allagate il ragionamento ai fatti vissuti dentro i processi in corso di giudizio. Ma ci permetteranno ugualmente di poter ragionare sulle persone protagoniste di quelle vicende, sui temi larghi che riguardano le battaglie portate avanti dagli stessi e sul coinvolgimento sociale ed etico della cittadinanza.


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