BAGHERIA - Un ambulatorio medico di prossimità, a disposizione di tanti che ancora oggi non possono mettersi le cure sanitarie. L'iniziativa è stata presentata ieri pomeriggio, nel corso di un incontro sul tema: “Povertà sanitaria: Contrasto e impegno comune”, che si è svolto nella Cappella della Medaglia miracolosa delle “Figlie della Carità”, guidata da suor Imma D’Amore, a cui ha preso parte anche l’Arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice. “Siamo di fronte ad una sfida che richiede nuovi sforzi – ha dichiarato la direttrice della Caritas cittadina, Mimma Ciná – per trasformare, come chiede il Papa, le parole in fatti concreti, nella prossimità dei fratelli”. L’iniziativa si inserisce nel quadro della settimana della Caritas cittadina nel corso della quale sono state organizzate una serie di attività di carattere religioso, formativo, culturale per confrontarsi sui bisogni sociali e sanitari con quanti operano in città. L’ambulatorio funzionerà su alcuni ambienti presenti nei corpi bassi di palazzo Butera, concessi dall'amministrazione comunale, in comodato d'uso alla maggiore associazione caritativa cittadina che assiste ogni giorno centinaia di bisognosi. “Noi abbiamo subito condiviso questo progetto - ha detto il sindaco Filippo Tripoli - e ringraziamo i volontari che si impegnano quotidianamente”. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione e al contributo di tanti professionisti dell’associazione medici bagheresi diretta da Vittorio Panno e altri appartenenti alle varie realtà sociali e tra questi i club Rotary club e il Lions club di Bagheria che si metteranno a disposizione di chi non ha i soldi, in maniera assolutamente gratuita, per poter affrontare le spese necessarie per curarsi. “Siamo felici di collaborare con la Caritas a questa iniziativa – hanno affermato la presidente del Rotary Rossella Franzone e del Lions Teresa Greco – che nonostante le tante difficoltà si realizzerà con 16 specialisti nostri specialisti che hanno dato la loro disponibilità”. Il servizio sarà a favore di quanti, non si curano più per mancanza di risorse economiche e non comprano farmaci sempre più a pagamento soprattutto i psicofarmaci e i ticket sanitari. “Mi rallegro con voi che vi impegnate non solo a partire dalla pagina umana - ha detto mons. Lorefice - ma anche evangelica e vi impegnate per il bene degli ultimi aldilà delle appartenenze nel segno della giustizia e dell’amore”. Questo progetto è stato pure condivido dall’Asp che tramite il responsabile cittadino, Gaetano Cimó regalerà alcuni arredi. E la stessa collaborazione verrà data anche dai frati minori della città. Altra iniziativa significativa della settimana è stata la raccolta del farmaco per offrire un aiuto concreto alle persone che si rivolgono ai Centri d’ascolto delle Caritas parrocchiali con un gesto di carità che si è concretizzato con una raccolta di farmaci. La raccolta si è svolta e continuerà anche in seguito, nelle farmacie e parafarmacie della città che hanno aderito aderiscono all’iniziativa con la formula del “farmaco sospeso”. In pratica il cittadino, oltre ad acquistare i farmaci di cui ha bisogno, ha potuto versare un contributo destinato alla Caritas che lo utilizzerà appunto per acquistare farmaci per chi ne ha necessità e non può comprarli. “La settimana non è terminato con questo significativo momento per l’intera collettività bagherese – ha aggiunto la direttrice Mimma Cinà – ma continuerà tutto l’anno perché vogliamo camminare insieme senza lasciare nessuno indietro”. (Nella foto Pig, Giuseppe Savona, Franco Fricano, Mimma Cinà, Antonio Mancuso, Filippo Tripoli ed Emanuele Tornatore)
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Bagheria - E' stato inaugurata oggi pomeriggio la III edizione dello "Sfincione Fest". Al taglio del nastro da parte degli organizzatori dell'evento e da una rappresentanza del Comune è seguita una esibizione della fanfara dei bersaglieri dell'associazione nazionale dei Bersaglieri sezione Casteldaccia, coordinata da Giuseppe Montesanto. I Tamburinari della Scuola media Ciro Scianna di Bagheria si sono esibiti lungo il corso Umberto I dove sono stati allestiti gli stand dei panificatori che hanno aderito all'iniziativa e dove i tanti visitatori, nonostante la pioggia, si sono deliziati della degustazione del "protagonista", ovvero lo sfincione bagherese.
La nostra redazione è presente con uno stand in quanto media partner della manifestazione e seguirà passo passo tutte le iniziative previste nel programma per le due giornate.
L’associazione “Vivere…vivere insieme” che proprio lo scorso 16 novembre ha celebrato i 40 anni di attività a vantaggio dei disabili della città, rischia di chiudere i battenti. Il grido l’allarme viene lanciato dalla storica presidente Irene Savona che si è sempre spesa per i disabili. “Nel nostro Centro diurno di via Città di Palermo, in un immobile confiscato alla mafia che ci è stato affidato in comodato d’uso dall’amministrazione comunale svolgiamo le nostre attività – spiega Irene Amico – ma senza contributi non ce la facciamo ad andare avanti perché non possiamo pagare le utenze e nemmeno acquistare i materiali di consumo. Inoltre per mancanza di fondi, non abbiano più il collegamento internet perché abbiamo disdetto il contratto con Telecom e non possiamo svolgere le nostre normali attività. All’amministrazione comunale chiediamo un aiuto per eliminare la situazione di disagio che vivono le nostre famiglie”. L’associazione “Vivere…vivere insieme” quattro anni fa ebbe finanziato un progetto ministeriale di 40.000 euro che servì per ristrutturare l’immobile dove ha sede il Centro diurno e i personal computer che però adesso sono ormai obsoleti. I disabili che frequentano la sede sono di via Città di Palermo 130, e sono giovani ed anche meno giovani che terminato il periodo scolastico, sono a totale carico dei genitori che senza il Centro diurno rischiano di non avere più un ristoro di qualche ora per potere svolgere altre attività personali. Insieme alle mamme, abbiamo richiesto un incontro al sindaco Filippo Tripoli per manifestare in disagio che siamo costretti a sopportare – aggiunge la presidente - la situazione è a rischio non abbiamo possibilità. Avremmo voluto fare comprendere come è difficile la nostra situazione, anche se il sindaco lo sa bene avendo svolto da giovane un periodo come volontario proprio da noi”. All’incontro però, è stato presente l’assessore alle politiche sociali Emanuele Tornatore il quale ha manifestato tutta la sua disponibilità per un intervento risolutivo. “Interverremo con aiuti concreti che prevedono la pulizia dei locali, la fornitura del materiale necessario e per il pagamento delle utenze – dichiara l’assessore Emanuele Tornatore – ma non possiamo erogare alcun tipo di contributo diretto perché la legge non lo prevede. Siamo disponibili anche a fornire il personale. La nostra idea è quella di creare un Centro diurno unico al servizio della citta invece di parcellizzare gli interventi. A tal proposito stiamo stilando un progetto sulla legge “Dopo di noi” da fare finanziare alla Regione per un Centri diurno inclusivo a lungo termine. Per quanto concerne l’utilizzo del bene confiscato alla mafia di villa Castello non penso che possa essere utilizzato per questo scopo in quanto nasce come Centro di aggregazione”. L’associazione chiede che il personale assegnato sia specializzato, dovendo svolgere un servizio così delicato e di avere una certa autonomia di gestione. “Quello che noi chiediamo è che ci diano la possibilità di continuare a svolgere il nostro servizio in autonomia – dice ancore Irene Savona – perché questi ragazzi li accudiamo da quando erano bambini ed è come se fossero tutti miei figli mieri”. (Nella foto Pig, un momento della festa per i 40 anni dell’associazione).
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