La città di Bagheria mette in campo tutte le sue forze migliori per prevenire e sensibilizzare sul fenomeno della droga ormai dilagante a Bagheria e negli altri paesi del distretto socio sanitario 39, che comprende i comuni di Altavilla Milicia, Santa Flavia, Casteldaccia e Ficarazzi. Il Progetto denominato “Non è Roba per te”, promosso dall’amministrazione comunale con il coordinamento dell’assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili, guidato da Emanuele Tornatore è stato presentato ieri mattina a villa San Cataldo. In campo per collaborare al progetto “Non è roba per te” pensato per contrastare la diffusione ed il consumo della droga nel territorio di Bagheria le istituzioni e le agenzie educative del territorio come la Caritas cittadina, le parrocchie, le scuole e la Consulta giovanile, ma anche nazionali come l’Intercear. “IL fenomeno è davvero preoccupante – ha dichiarato il sindaco Filippo Tripoli – si tratta di una grande emergenza che vogliamo affrontare con la collaborazione fattiva di tutti, a partire dalle istituzioni e delle maggiori agenzie educative presenti sul territorio. Come amministrazione comunale vogliamo gridare il nostro no alla droga e alla mafia che si arricchisce a danno dei nostri giovani. Qualcuno ci ha definito “sbirri” e noi siamo orgogliosi di essere chiamati così”. Il sindaco Tripoli nell’occasione ha annunciato che organizzerà a Bagheria un forum internazionale perché il problema in città è molto grave e intende debellarlo. Inoltre il Comune si costituirà parte civile contro chi alimenta il fenomeno della droga in città. A tal proposito è stata approvata un’apposita deliberazione di Giunta. Tra i centri dove circola droga, Villa Butera che l’amministrazione comunale sta riqualificando con un intervento di pulizia e di bonifica del sito dove sarà garantita la sorveglianza. A dare tono all’iniziativa la presenza del prefetto di Palermo, Antonella De Miro. L’alto funzionario dello Stato si è complimentata con il sindaco che aveva condiviso con lei il progetto volto alla realizzazione di iniziative volte alla prevenzione e al contrasto della droga già qualche settimana addietro. “Plaudo all’iniziativa del Comune che si fa interprete dei bisogni della collettività e promuove tale progetto – ha detto Antonella De Miro – sarà importante soprattutto la prevenzione tra i ragazzi e i giovani delle scuole”. Tra i partecipanti alla presentazione dell’iniziativa, don Salvatore Lo Bue, fondatore della Casa dei giovani la comunità terapeutica per il recupero dei tossicodipendenti il quale ha riferito dell’assunzione di droghe da parte di minori di 13 anni e in un caso addirittura di 10, mettendo in guardia dall’uso delle cosiddette droghe leggere. “Debbo rilevare che purtroppo la politica fino ad ora ha avuto paura ad intervenire in questo ambito – ha tenuto a chiarire il presidente nazionale dell’Intercear, Biagio Sciortino – perché forse non aveva la percezione del pericolo che corrono i nostri giovani e le famiglie. Ritengo che attraverso l’informazione e la prevenzione si debba intervenire sulla fragilità di tante persone, soltanto così si può essere efficaci”. (Nella foto un momento dell’incontro di ieri e villa San Cataldo)
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L’amministrazione comunale ricorda che il giardino storico di villa San Cataldo è visitabile tutti i giorni, compreso i festivi, nel periodo invernale dalle 9,00 alle 14,00.
Rinnovato nel suo verde splendore lo storico giardino settecentesco è ricco di specie arboree di pregio, fiori, piante, pini secolari e ampi viali adornati da storici pilastri e sedili e torri di vedetta, riaperto il 21 dicembre scorso, villa San Cataldo diverrà spazio ideale per diversi eventi che l’amministrazione intende organizzare per promuovere il giardino all’italiana del ‘700 che ha alle spalle una storia centenaria ed è stato oggetto di diversi lavori di ripristino e cura del verde con il coordinamento dell’assessore al decoro e Verde Pubblico Massimo Cirano.
Chiunque vorrà visitarlo, ogni giorno, troverà il personale comunale ad attenderlo, dalle ore 9,00 alle 14,00. Costruita agli inizi del Settecento dalla famiglia dei principi Galletti di San Cataldo, la villa fu radicalmente trasformata alla fine dell’Ottocento, sia internamente che esteriormente, e decorata in stile neo gotico come oggi appare. Dell’originaria struttura settecentesca non resta che la chiesetta e l’ampio giardino all’italiana dove l’amministrazione nei prossimi mesi organizzerà diversi eventi al chiuso e all’aperto per valorizzare lo storico luogo e il magnifico giardino.
Villa San Cataldo ha riaperto i battenti, ieri, 19 dicembre, dopo mesi di chiusura e incuria. Rinnovato nel suo verde splendore lo storico giardino settecentesco è ricco di specie arboree di pregio, fiori, piante, pini secolari e ampi viali adornati da storici pilastri e sedili e torri di vedetta. Da domani, sabato 21 dicembre sarà aperto dallo ore 9,00 alle 13,00 sino al 7 gennaio. Dall’8 gennaio l’orario sarà rimodulato e nuovamente comunicato.
Ieri a rendere ancora più attrattiva l’apertura del giardino all’italiana che ha una storia centenaria alle spalle e che è stato oggetto di diversi lavori di ripristino e cura del verde con il coordinamento dell’assessore al decoro e Verde Pubblico Massimo Cirano, un seguitissimo spettacolo dal titolo “Il racconto del Presepe” con l’attore Salvo Piparo.
Emozionato l’assessore Cirano che si è speso anima e corpo per restituirlo alla Città anche grazie all’aiuto dei tirocinanti del Centro Studi Aurora, ha detto: “Quello che chiedo ai cittadini è di collaborare con noi, questo luogo è bello ma va rispettato, per noi è una sfida tenerlo aperto e abbiamo bisogno dell’amore della città per questo luogo. Desidero ringraziare tutti quelli che con spirito di comunità hanno lavorato a rendere un sogno una realtà: il Centro Studi Aurora e tutti i tirocinanti, gli operai Esa e i dipendenti comunali Giuseppe Gambino, Francesco Buttitta, Rosario Torres e Giovanni Sorci ».
E’ stato un lavoro di squadra cui ha partecipato anche l’assessore alle Attività Produttive e Turismo Brigida Alaimo che in particolare si è attivata per la riorganizzazione della sala della Chiesa sconsacrata dove si è svolto, con successo lo spettacolo di Salvo Piparo.
Villa San Cataldo costruita agli inizi del Settecento dalla famiglia dei principi Galletti di San Cataldo, fu poi radicalmente trasformata alla fine dell’Ottocento, sia internamente che esteriormente, e decorata in stile neo gotico come oggi appare. Dell’originaria struttura settecentesca non resta che la chiesetta e l’ampio giardino all’italiana. Nulla si sa del suo progettista, e tantomeno di colui che ne apportò le ulteriori modifiche. La villa è costituita da un lungo corpo a due piani, segnato da torrette angolari che contengono le scale, al quale si affianca un cortile che ha al suo interno un piccolo giardino. Di rara bellezza è il maestoso giardino settecentesco con la sua rigogliosa vegetazione, un tempo ricco di piante esotiche molte delle quali sopravvivono ancora oggi che è coltivato anche ad agrumi. Esso è costituito dall’accostamento di due quadrati che formano un grande rettangolo. I viali del parco sono ancora arredati con sedili, vasi e statue, e tutto il parco è recintato da una balaustra in pietra di tufo d’Aspra. Agli inizi del Novecento la villa fu ceduta alla Compagnia di Gesù dei padri Gesuiti che ne fecero la sede per l’istituto delle Missioni Estere. Nel 1998 la villa è stata acquistata dalla Provincia regionale di Palermo, oggi il giardino è dato in concessione al Comune di Bagheria.
«Oggi apriamo ufficialmente villa San Cataldo – dice il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli - «è stato un lavoro di squadra in modo sinergico le associazioni ci hanno aiutato ma soprattutto si è speso l’assessore Massimo Cirano. Oggi non stiamo inaugurando il giardino che è stato riaperto e chiuso più volte. Oggi noi stiamo prendendo un impegno con la città per non chiuderlo più – ha detto il primo cittadino della Città delle ville.
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