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Si terrà il prossimo 26 febbraio la 37 edizione della storica marcia antimafia Bagheria – Casteldaccia del 1983. A comunicarlo, ieri, nell'aula consiliare di Bagheria, il presidente del centro studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco, alla presenza

del sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli, del presidente del consiglio di Bagheria Michele Sciortino, dell'assessore alla Legalità Daniele Vella, del deputato M5S Davide Aiello e dei presidenti del consiglio comunale di Casteldaccia Maria Giuseppa Di Salvo e di Altavilla, Biagio D'Ugo. La riunione di ieri è servita a fare il punto sull'organizzazione della marcia, sulle adesioni dei Comuni, delle Istituzioni, delle Forze dell'Ordine, dei sindacati, della Chiesa, per organizzare al meglio l'evento che mira al massimo coinvolgimento dei giovani e degli studenti. Allora l'obiettivo era quello di sensibilizzare cittadini ed istituzioni a lottare contro la mafia e i comportamenti mafiosi, oggi, occorre ancora sconfiggere le nuove mafie, più sottili e pervasive, spesso infiltrare negli apparati dei colletti bianchi e per questo più subdola. Tra il pubblico diversi soggetti coinvolti nell'organizzazione dell'evento che si ripeterà a 37 anni da quel 26 febbraio: la presidente della Caritas cittadina Mimma Cinà, padre Francesco Michele Stabile, diversi consiglieri comunali di Bagheria,tutta la I commissione consiliare, e ancora amministratori di enti locali dell'hinterland oltre ai docenti delle scuole bagheresi con qualche studente. Tra le iniziative che verranno messe in campo sino al 26 febbraio:l'organizzazione, in ognuno dei comuni dell'hinterland, di un consiglio comunale aperto alla cittadinanza con la partecipazione di diverse associazioni del territorio, di delegazioni delle scuole e, soprattutto, di testimoni che parteciparono a quella storica marcia per gridare contro la mafia e che interverranno per raccontare quegli anni tristi in cui Bagheria, Casteldaccia e Villabate erano considerati il triangolo della morte. Il 37° anniversario della marcia ricade in un anno in cui ricadono due importanti anniversari: i 40 anni dalla morte di Piersanti Mattarella e 20 dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale svoltasi a Palermo nel 2000. Tra le altre iniziative che si vogliono organizzare -spiega il presidente del Centro Studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco, la realizzazione di un osservatorio sovra-comunale sulla mafia. A prendere la parola diversi presenti alla riunione bagherese che, con un coro unanime, hanno sostenuto che occorra coinvolgere, quanto più possibile, i giovani, mediante le scuole. Il coinvolgimento dei giovani è quanto auspica anche il sindaco Filippo Maria Tripoli che ha ricordato quanto la mafia, nel nostro territorio, stia ancora operando con il traffico di droga che colpisce sopratutto i giovani. C'è chi poi, l'assessore del Comune di Santa Flavia, Fara Pipia, ha invitato a fare memoria e ricordare quanto accaduto 37 anni fa mediante la partecipazione di chi a quella marcia c'era come Gino Castronovo e Michele Bartolone già consiglieri comunali di Bagheria e ora Bartolone sindacalista CISL, e c'era ancora chi come il deputato Davide Aiello, castedaccese, e membro della Commissione parlamentare antimafia, ha sostenuto che si farà promotore per far patrocinare la manifestazione dalla Commissione nazionale antimafia e dal presidente Nicola Morra. Sulla legge che istituisce nuovamente l'insegnamento dell'ora di educazione civica e antimafia  nelle scuole e di strumenti e linguaggi per arrivare ai giovani si è soffermato l'assessore Vella che si è rivolto soprattutto ai giovani. «Non siamo tanto in là da casi in cui i Comuni di scioglievano per mafia, abbiamo parenti nelle nostre stesse famiglie che sono o sono stati mafiosi» dice il presidente del consiglio di Altavilla Milicia, D'Ugo, la mafia non è sconfitta dunque, occorre ancora essere vigili: è questo l'intento della marcia che si terrà il 26 febbraio 2020. 


Sotto potete guardare uno special sull'edizione del 2014 della marcia antimafia Bagheria-Casteldaccia.







Il verde cittadino sarà sistemato complessivamente, parola del sindaco Filippo Tripoli il quale intende procedere alla rigenerazione urbana delle coltivazioni arboree al fine di garantire l’incolumità delle persone, considerato che molti marciapiedi sono divelti a causa delle radici che fuoriescono dal terreno e creano grave nocumento. Intanto un fatto increscioso si è verificato nei giorni scorsi. Alcuni vandali hanno tagliato una dozzina di alberi di carrubi e arance amare ed hanno reciso anche una ventina di aiuole nell’area della stazione ferroviaria. “Appena siamo venuti a conoscenza del fatto – dichiara l'assessore ai Lavori Pubblici, Massimo Cirano – ci siamo recati sul luogo insieme ai Vigili Urbani, all’agronomo comunale Giovanni Sorci e con gli operai del verde pubblico, per effettuare un sopralluogo”. Lo spettacolo che si è presentato davanti gli intervenuti è stato davvero indecoroso perché lo scempio del verde era davvero disdicevole. “Abbiamo acquisito le immagini della videosorveglianza ed abbiamo individuato i responsabili e chi ha commissionato tale gesto che ha creato notevoli danni alla collettivitàe pertanto saranno denunciati all’autorità giudiziaria.


Tengo a ribadire che chiunque desidera collaborare con l'amministrazione comunale per il decoro della città – aggiunge l’assessore Cirano – deve prima mettersi in contatto con noi per evitare danni all’immagine della città. Non certamente questo il modo di intervenire su alberi e piante in una piazza pubblica. Bagheria è diventata purtroppo una jungla dove ognuno fa quello che vuole”. Per quanto concerne la sistemazione del verde in città, questo sarà fatto immediatamente per evitare ulteriori danni alle persone. Sono state tante infatti molti coloro che a causa dei marciapiedi sconnessi hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari del Pte, il Presidio territoriale di emergenza di via Papa Giovanni, perché cadute a terra. “Tre mie parrocchiane sono inciampate proprio per il manto stradale sconnesso – dichiara il parroco della parrocchia di San Pietro Apostolo, don Luciano Catalano – e sono costrette a rimanere casa perché infortunate. Ho chiesto al sindaco di provvedere perché la situazione è davvero incresciosa”. C’è pure chi si è infortunato a causa dei rifiuti che vengono abbandonati lungo i marciapiedi. “Mi trovavo in via Mattarella – racconta Antonella Cionco e stavo percorrendo il marciapiedi, quando a causa di alcuni sacchetti abbandonati ho dovuto circumnavigare il tratto ostruito. E’ stato a quel punto che sono inciampata nel marciapiedi divelto dalle radici degli alberi e sono caduta rovinosamente a terra procurandomi una lesione al piede”. Per eliminare tali disagi, il sindaco ha conferito l’incarico di consulente a titolo gratuito all’agronomo Santo Agnello, professionista dotato della necessaria esperienza, professionalità e competenza nella materia per la cura del verde urbano. Il provvedimento è stato assunto in quanto tra le materie che assumono particolare rilevanza, nell'ambito della programmazione politica, vi è la salvaguardia e la cura del verde urbano. L’agronomo Santo Agnello ha manifestato la disponibilità a prestare l’incarico di consulente a titolo gratuito in materia di verde urbano e non si trova in alcuna situazione di conflitto d’interesse. Dal curriculum vitae et studiorum del professionista si evincono particolari competenze ed esperienza nel settore del verde urbano, requisiti che possono garantire un elevato supporto specialistico per il proseguimento degli obiettivi ed un valido supporto in materia. L’incarico non costituisce rapporto di impiego di diritto pubblico, avrà validità un anno ed è rinnovabile per un ulteriore anno. “Siamo consapevoli che il decoro è compromesso – conclude l’assessore Cirano – con i marciapiedi divelti e il verde da sistemare, ma dobbiamo lavorare tutti insieme per il bene comune”.



Poco prima delle 12.30 di sabato 28 dicembre un violento boato proveniente dalla cucina di una pasticceria di Bagheria, ha seminato il panico tra i numerosi clienti che affollavano il locale, sia all’interno che nella sala esterna, oltre ovviamente tra i collaboratori che sono subito fuggiti via dalla cucina. Al momento non risulta ancora chiaro cosa sia accaduto. Il boato ha seminato terrore tra i presenti, davvero tanti in un sabato mattina di vacanze natalizie ad un orario sicuramente di punta per un esercizio storico e rinomato. Nei pochi istanti che hanno seguito il frastuono tutti si sono precipitati all’esterno mentre i proprietari allertavano Carabinieri e Vigili del fuoco che non hanno tardato ad arrivare, sebbene l’assenza di un presidio in città si manifesti fortemente in situazioni di emergenza come questa. Le cause dell’accaduto non sono ancora note, nonostante nei primissimi momenti si siano rincorse le voci secondo cui il boato fosse dovuto ad un guasto all’aria condizionata, come affermato proprio da uno dei collaboratori della cucina mentre usciva velocemente insieme agli altri. Sicuramente tanto panico tra i presenti ma nessun ferito grave, solo qualche piccolo incidente dovuto alla fuga nella calca. Fortunatamente la situazione è rientrata in tempi abbastanza brevi così da consentire all’esercizio di continuare la propria attività.


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