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(Video). Casteldaccia ospita la mostra di Vito Cuti, "Diretta saldatura e sintesi degli opposti"

Aggiornamento: 8 apr 2019





Vito Cuti, negli ultimi anni ha ideato in modalita’ ”Studio Disinteressato del Documento Umano” , dei percorsi / evento multimediali di sensibilizzazione letteraria, storica ed artistica, nelle dimore storiche del comune di Bagheria, realizzati in linea con il principio platonico della” Natura Etica degli Impegni Collettivi. ” Lo scopo e’stato quello di far convergere insieme piu’ generazioni, dagli anziani sino ad arrivare ai ragazzi ed ai bambini, in direzione dei luoghi della nostra memoria storica collettiva mediante un graduale processo di capacitazione maieutica che dal singolo si e’ mosso verso il collettivo. Il tutto, attraverso logiche associative nuove e con la ”naturale intermediazione” di uno straordinario linguaggio pedagogico delle cose del passato , posto in evidenza da specifici percorsi che io definisco ”fotoletterariemotivi. ” Questo termine, di mio conio, descrive l’azione combinata e sinergica tra la forza motrice composta dall’arte della fotografia di cui mi servo per la sua ”universalita’ di linguaggio” ; della letteratura, che e’la sintesi organica della storia e delle tradizioni di un popolo, e non meno che della spinta propulsiva fornita dalle emozioni e dai sentimenti umani che vengono in superfice mediante un salire autonomo quando le persone si incontrano. Da questo processo spontaneo scaturisce un desiderio di conoscenza che si manifesta attraverso il dono divino di una parola, vista al di la’del semplice scopo di comunicazione pratica del linguaggio. Il tema della riscoperta dei luoghi della memoria e del riconoscimento dei valori ad essi legati, è quanto mai attuale e rivela un potenziale pedagogico e comunicativo sorprendente. In ogni evento, si e’di fatto scongiurato che: ”Passato e Presente possano Impoverire nelle Mutua Segregazione.” Nel contempo e’avventura pure una costruttiva : “Diretta Saldatura e Sintesi degli Opposti.” Nello specifico, il mio scopo e’quello di scongiurare e prevenire” l’amnesia dell’uomo moderno” nei confronti della sua storia passata. In questo modo, ogni qual volta riesco a suscitare interesse verso il nostro passato, (con la fotografia, la letteratura e con un evento incontro) opero in modo direttamente proporzionale una “diretta saldatura e sintesi” fra: 1) L’uomo moderno del consumo, “da una parte”, arroccato illusoriamente in cima al suo individualismo edonistico socialmente disgregante, che non sa e che non vuole sapere nulla del suo passato, condannandosi alla subalternita’ nei confronti di un presente reso cosi’ instabile e mutilato. Definisco tutti coloro che hanno una lettura e successiva interpretazione edonistica della vita: ”un popolo di contemporanei e di assimilati. ” 2) Il nostro immenso patrimonio storico / artistico e letterario, “dall’altra parte”, che non aspetta altro di essere consultato per prendere forma e vita e produrre frutti fecondi per poterci permettere di aprire finestre sul futuro. Tuttavia, una tale riscoperta non ci deve condurre ad imitare in modo pedissequo e passivo gli antichi, bensì a trovare una nuova identità ed a rinascere in modo autonomo come moderni nel solco delle nostre tradizioni secolari partendo dal presupposto che:” Esistere vuol dire essere in rapporto con una provenienza, sempre e comunque. ”

Vito Cuti, ” Tornare agli antichi per diventare moderni ”


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