Bagheria - Gettare per basi per rendere la città delle ville una città del patrimonio Unesco. A questo è servito l’incontro che si è svolto ieri, 14 giugno tra l’assessore ai Beni Culturali Maurizio Lo Galbo e Aurelio Angelini direttore dal 2005 della Fondazione Patrimonio UNESCO della Sicilia, costituita dalla Regione Siciliana e dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, che opera nell'ambito dei beni ambientali, naturalistici e culturali.
«E’ stato un incontro proficuo, ci sono state fornite diverse informazioni su come valorizzare il nostro territorio e, in specifico, le nostre ville, creando percorsi turistici ah hoc per valorizzarle e farle conoscere» – dice l’assessore Lo Galbo – «Percorsi che includano più possibilità dalla fruizione delle ville alla degustazione dei prodotti tipici legando l’aspetto eno-gastronomico e l’aspetto dei beni culturali».
Come è noto ci sono specifici requisiti che vengono richiesti per poter essere inseriti nelle città patrimonio Unesco; tra questi “l’unicità” di prodotti e beni, lo stato di conservazione, gli aspetti storici-artistici e la storia dei beni oltre all’aspetto estetico. Seguirà poi una richiesta di candidatura da parte della Città interessata, insieme a Regione Sicilia e Unesco a livello nazionale; la proposta sarà poi vagliata, a livello nazionale e, tramite il ministero degli Esteri sarà valutata la candidatura.
Si dovrà quindi redigere un progetto di candidatura dove si relazionerà sulle peculiarità bagheresi, sottolineando le unicità, i possibili itinerari, la proposta di un biglietto unico.
«Siamo speranzosi e ho avuto piena disponibilità da parte del dottor Angelini ad essere affiancati nella redazione della proposta per entrare nel patrimonio mondiale dell’Unesco» – aggiunge l’assessore ai Beni Culturali che sottolinea che «per Bagheria e anche per i paesi limitrofi potrebbe essere un motivo di orgoglio per la Sicilia».
«E’ importante uscire dal contesto provinciale e puntare in alto – dice il sindaco Filippo Tripoli «vogliamo essere Città delle Ville e Città del gusto, puntare al prestigioso riconoscimento Unesco ci garantirebbe visibilità e impegno per raggiungere standard di qualità».
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