Bagheria sempre più città del gusto. Nei due giorni di sabato e domenica in cui si è svolta la manifestazione “Sfincione fest”, nonostante le condizioni atmosferiche inclementi, migliaia di persone provenienti anche dai centri vicini hanno affollato gli stand dei panificatori bagheresi che hanno partecipato all’iniziativa organizzata dall’associazione “La Piana d’Oro”, dalla “Pro Loco Città delle Ville”, Slow food” e dal Comune di Bagheria, con il patrocinio degli Assessorati regionali all’Agricoltura e alle Attività Produttive. La manifestazione è stata inaugurata sabato scorso dal Presidente del Consiglio comunale, Michele Sciortino e dall'Assessore al Turismo, Brigida Alaimo con una applaudita esibizione dei tamburinai della scuola media “Ciro Scianna” e della fanfara dei carabinieri della sezione di Casteldaccia. “Abbiamo saputo dell’iniziativa attraverso il Giornale di Sicilia – dichiara il palermitano Maurizio Artale – e sono venuto con la mia famiglia a gustare lo sfincione bagherese che è davvero molto gustoso”. Gli ingredienti che compongono lo sfincione bagherese, per il quale gli organizzatori intendono ottenere il “marchio dop”, il più ambito della categoria, sono: tuma, ricotta, pan grattato, pomodoro e olio extravergine di oliva, che lo rendono unico in tutto il circondario. “Alla kermesse hanno preso parte dieci panificatori: sei di Bagheria (Antico panificio Valenti, Antica forneria Scaduto, Forno Conti, panificio Don Pietro dal 1862, Antica Focacceria dal 1877, La Spiga) e quattro dei comuni limitrofi (Panificio Grasso di Palermo e San Giuseppe Jato, Panificio Tusa di Monreale, La Piana della bontà di Piana degli Albanesi, Bar del Corso di Lercara Friddi). Ogni partecipante ha presentato il prodotto nelle varianti che prevedono l’uso di diversi ingredienti. “Alcuni amici ci avevano raccontato della prelibatezza dello sfincione di Bagheria – aggiunge Marinella Cianciolo di Termini Imerese – il cui gusto viene esaltato dall’olio nuovo”. Per antica tradizione lo sfincione si mangiava a Bagheria per la solennità dell’Immacolata, a Natale e per l’Epifania. Le massaie si recavano presso i fornai e preparavano sul luogo questa prelibatezza il cui profumo invadeva tutte le strade. Adesso grazie all’associazione “La Piana d’Oro” che da diversi anni promuove lo sfincione, anche fuori dai confini cittadini, si può mangiare tutto l’anno. “Abbiamo ricevuto diverse ordinazioni per le prossime festività natalizie – afferma un espositore – da parte di persone che intendono inviarlo a parenti del nord Italia. Penso che questa sia la soddisfazione più grande per tutti noi”. Lo sfincione fest per un mese intero sarà l’indiscusso protagonista del gusto in città, infatti la manifestazione sarà ripetuta anche negli altri fine settimana di dicembre. “Un doveroso ringraziamento all'assessorato regionale alle Attività produttive - dice Michele Balistreri – che ci ha supportato in questa manifestazione che permette di valorizzare le attività locali del nostro territorio”. (Nella foto Pig, un momento della manifestazione in corso Umberto)
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Bagheria - Maurizio Lo Galbo, assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Bagheria, ha lanciato un concorso per eleggere il presepe più bello, l’invito a partecipare al contest è rivolto a tutte le scuole del territorio bagherese. L’obiettivo è quello di mettere in risalto lo spirito di collaborazione e il senso di comunità che una festività come il Natale riesce a suscitare anche tra i non credenti. «Auspico la partecipazione da parte di tutte le scuole a rendere più bello e legato alle tradizioni il nostro Natale - ha dichiarato l’assessore Lo Galbo - Il Natale è forse la festa religiosa più importante del nostro Paese insieme alla Pasqua e ci stringiamo attorno a simboli che non sono solo i nostri simboli religiosi ma che ravvivano il senso di comunità». Ognuna delle scuole partecipanti realizzerà un presepe all’interno del proprio plesso scolastico impiegando la tecnica artistica ritenuta più consona, senza alcun tipo di limitazione imposta dal concorso. Al termine della competizione tutte le opere realizzate verranno visionate e valutate da una commissione giudicatrice costituita dai Presidenti di circolo dei plessi che saranno indicati dalle scuole, per poi eleggere il presepe ritenuto più simbolico e originale nella sua forma e nelle sue scelte artistiche. Il presepe, oltre che una rappresentazione della nascita di Cristo che ha origine da tradizioni medievali, è divenuto via via nei secoli un vero e proprio prodotto culturale, e come tale si è diffuso nei diversi paesi cattolici con significative varianti. Anche se l’idea di base, quella cioè di ricreare la fatidica scena della nascita del bambino Gesù, resta invariata, lo stesso non si può dire per i materiali usati e gli stili di costruzione dei diversi presepi. Così la ricostruzione varia anche per l’ambientazione, urbana o di campagna, spesso ispirata al paesaggio locale, proprio come avviene per le varie regioni italiane che inseriscono le scene all’interno di contesti che ripropongono le peculiarità delle varie aree geografiche che abitano. Da nord a sud il presepe è una tradizione molto diffusa e sentita, tuttavia è innegabile che sia proprio al sud Italia che affondi le sue radici in maniera ben più radicata, basti pensare alla serie di eventi collaterali che si ripetono ogni anno in prossimità delle festività natalizie. Così assistiamo a rappresentazioni di presepi viventi, mostre ed esposizioni di presepi artistici per le vie, i quartieri ed i monumenti più importanti delle città. Il presepe in Sicilia ha una lunga storia legata alla ricca tradizione dell’arte e dell’artigianato locali del XV secolo. A Palermo l’arte presepiale si diffonde tra il ‘600 e il ‘700, in quest’arte si distinguono i cosiddetti Bambinai che operavano nella zona della chiesa di San Domenico. Loro caposcuola fu Giulio Gaetano Zumbo del quale si può ammirare un presepe al Victoria and Albert Museum di Londra. Tra le rappresentazioni più note di Palermo ricordiamo il Presepe Artistico di pane nella chiesa dei Fornai nel quartiere Albergheria, il Presepe tradizionale in Cattedrale, allestito con preziose statuine d’epoca, quello in vetro dell’artista Pippo Madè in mostra alla Cappella Palatina, e l’esposizione di più di 200 presepi dal mondo realizzata all’Istituto San Giuseppe. Ci auspichiamo quindi che questa competizione possa rappresentare per Bagheria l’inizio di una nuova tradizione da rafforzare, perché no, anno dopo anno, grazie alla collaborazione tra gli studenti e le istituzioni scolastiche. Non ci resta che aspettare quindi per vedere i frutti di questa nuova iniziativa.
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