Parte da Bagheria il progetto di inclusione sociale denominato «La mia Casa» che sarà gestito dalla Caritas diocesana in sinergia della Città metropolitana, volto al contrasto dell’emarginazione e per alleviare le condizioni di senza dimora e immigrati. Il progetto per un importo di 740.000 euro è stato finanziato con fondi europei. Per realizzare il progetto la Città metropolitana ha stipulato una convenzione con la confraternita San Giuseppe dei Falegnami e la società cooperativa La Panormitana, bracci operativi della Caritas che fino al 31 dicembre 2020 gestiranno le attività.
In città saranno attivati, in due immobili confiscati alla mafia che saranno messi a disposizione dall’amministrazione comunale, 8 posti letto di cui quattro in pronto soccorso sociale per l’accoglienza di un solo giorno dei richiedenti e quattro in housing nella struttura di secondo livello che prevede ospitalità a lungo termine fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Inoltre sempre a Bagheria funzionerà un Centro di ascolto e lo svolgimento di attività di accompagnamento, nonché progetti formativi personalizzati.
«C’è una richiesta molto alta da parte di questo territorio – dichiara il vice direttore della Caritas diocesana, don Sergio Ciresi – per le problematiche relative alla casa. Con questo finanziamento la Caritas diocesana intende continuare a richiamare l’attenzione, da un lato sulla necessità di affrontare la povertà estrema delle persone senza dimora nelle sue diverse implicazioni, non solo abitative, ma anche sul piano della salute, del reinserimento lavorativo, dell’inclusione sociale e dall’altro, sull’urgenza di ripensare l’attuale sistema di presa in carico per persone senza dimora in modo integrato, prevedendo una pluralità di soluzioni e di modalità di accompagnamento, capaci di corrispondere alla specificità dei bisogni, alle aspettative e alle risorse di queste persone che troppo spesso sono relegate alla passività e considerate come uno scarto».