La frazione marinara di Aspra celebra i 90 anni di storia della parrocchia di Maria Santissima Addolorata, eretta canonicamente nel 1929 dal cardinale Luigi Lavitrano. In programma una serie di celebrazioni ed attività culturali della comunità, guidata da don Vincenzo Battaglia e tra queste la storia dei dipinti che un giovane Renato Guttuso realizzò tra il 1929 e il 1930, nell’abside della chiesa. Suggestiva la storia degli affreschi, che furono fatti realizzare da monsignor Giuseppe Cipolla, storia figura della chiesa asprese, che per aiutare un giovane pieno di creatività a trovare i soldi per recarsi ad Assisi, dove aveva vinto un concorso per il restauro di un dipinto di Giotto, commissionò l’opera all’allora sconosciuto Renato. Monsignor Cipolla doveva, però, trovare la somma per pagare il soggiorno ad Assisi del giovane Guttuso e pensò di rivolgersi ai dodici padroni di barche di Aspra. Informò loro di avere intenzione di abbellire la Chiesa con degli affreschi e fece sì che gli Apostoli rappresentassero i volti dei padroni di barche. Affascinati dalla proposta, ognuno con la sua quota, i padroni aderirono all’offerta e finalmente Guttuso poté raggiungere Assisi. Si tratta di immagini della vita dei Santi, ed in particolare, due angeli con la tromba, la Pentecoste, Gesù che incontra la Madre sulla via del Calvario e la sua agonia nell’orto degli ulivi. Allora si gridò alla scandalo, alla profanazione e la Curia arcivescovile si adirò perché i fedeli sarebbero stati distratti durante le celebrazioni liturgiche perché i soggetti erano personaggi dell’epoca. Fu così che monsignor Cipolla, pur di non far distruggere quegli affreschi, decise di coprirli con dei grandi reliquari e quelli non nascosti furono ricoperti con latte di calce. Successivamente, grazie all’intuizione del parroco del tempo, don Mario Di Lorenzo, tali splendidi affreschi, furono riportati alla luce nel 1992, a seguito di un primo intervento conservativo eseguito dalla restauratrice Nicoletta Garraffa, con un finanziamento della Soprintendenza ai Beni culturali ed ambientali. In una teca della Rai Guttuso racconta la sua versione con un tono pacato e allo stesso tempo affascinante che provoca un tuffo al cuore e fa tornare ai tempi in cui i bagheresi in estate, a bordo dei carretti trainati da un asino o un mulo, si recavano ad Aspra in estate. “Quando venivo ad Aspra a fare i bagni, avevo 16 – 17 anni – racconta Guttuso – e conobbi il parroco, un uomo molto gentile, molto delicato, padre Cipolla, il quale mi disse di affrescare l’abside. Accettai la proposta con molto entusiasmo e dipinsi due angeli laterali e due scene, una del Cristo nell’orto degli ulivi e l’altra una scena dell’Ascensione. Per senso di verità che in fondo è una vecchia mania di dire sempre e di parlare di cose che conosco e che vedo, ho adoperato alcuni pescatori del luogo, in guisa di Apostoli, attorno a questa figura della Madonna che poi era una figura idealizzata, non era precisamente un ritratto”. Gli affreschi che rappresentano non solo un gioiello dell’arte di un grande artista, ma anche un pezzo della storia di Aspra, sono un’attrattiva turistica e culturale per la piccola frazione marinara. Le manifestazioni hanno avuto un prologo ieri con una solenne celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice. Domani (martedì 4 giugno) è prevista la giornata Eucaristica a partire dalle ore 9.30 con e lodi e l’esposizione del Santissimo Sacramento e alle 18 la celebrazione Eucaristica. Mercoledì 5 giugno 2019, alle ore 9 il suono delle campane in festa, alle 16.30 i tamburinai e le majorette sfileranno per le vie del paese e alle ore 18.30 la solenne celebrazione Eucaristica presieduta da mons. Salvatore Di Cristina, Arcivescovo emerito di Monreale con la partecipazione dei parroci succeduti dal 1968 ad oggi. Giovedì 6 giugno 2019, alle 17 la celebrazione Eucaristica in memoria di mons. Giuseppe Cipolla, primo parroco di aspra e alle 18.15 il convegno: “La parrocchia di Aspra: storia, ricordi e testimonianze” con la partecipazione del docente Domenico Angileri, don Francesco Stabile, storico della Chiesa, mons. Pietro Passantino e Maria Vittoria Balistreri Cirello.
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