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Belmonte Mezzagno - La magia del Natale è pronta ad avvolgere qualunque cosa sia attorno a noi, dandoci modo di vivere il mistero della Natività attraverso tanti momenti speciali. Come quelli che attingono alla tradizione e sono immancabili per chi crede totalmente al suo valore. Inevitabile, quindi, parlare di presepe, che nelle nostre abitazioni si trova spesso a lottare contro l’Albero di Natale, maggiormente amato dai bimbi perché associato ai doni da scartare la mattina del 25 dicembre con il sottofondo di luci e canzoni.

Momento ancora più magico quando parliamo di Presepi Viventi come quello di Belmonte Mezzagno, che quest’anno ha in serbo diverse novità.

Vi cunto u misteru” il titolo di questa seconda edizione, che si svolgerà dal 26 al 29 dicembre 2019 e dal 5 al 6 gennaio 2020, dalle 16 alle 20 (con l’ultimo ingresso in fila), nella parte storica del paese, dietro la Chiesa Madre, e sarà visitabile da gruppi di 30/40 persone per volta.

A organizzarlo ancora buna volta l’associazione “AttivaMente Ats” in collaborazione con il Comune di Belmonte Mezzagno grazie alla stipula, nel 2018, del patto di collaborazione, e la parrocchia. In tutto 12 le associazioni che partecipano in maniera coinvolgente alla sua realizzazione e svolgimento: “Volere Volare”, “Arte Vita”, “Adelante”, “Dove nasce il sole Onlus”, la parrocchia di Belmonte Mezzagno, “Arpif  Radici per il Futuro”, “Belmonte Racing”, associazione nazionale “Vigili del Fuoco in congedo - Anvvfc”, “Odv Nuovamente”, “S.O.S. belmontese Odv”, “Cuore che vede”, “Consulta Giovanile”.

Presenti con i loro patrocini l’Assemblea Regionale Siciliana e il Cesvop.

Un percorso, quello che si potrà fare, lungo circa 1 km, che inizierà da piazza Garibaldi, attraverserà via Magazzino Principe, la piazzetta dove si realizzerà il mercato, per arrivare nella “rantaria”, dove ci sarà la grotta della natività. Alla fine di un vero e proprio viaggio animato, sarà offerta ai visitatori una degustazione di prodotti tipici, una delle novità di quest’anno inclusa nel costo del biglietto d’ingresso. Assaggi che si potranno fare in piazza Tenente Chinnici, nei gazebo allestiti per offrire, ai visitatori del presepe, del pane con l’olio, vin brûlé e zuppa di ceci.

«Due intanto i piani temporali su cui si svolgerà – afferma Cetta Greco, presidente di “AttivaMente” – e cioè l'epoca della rivelazione biblica e il tempo di una Sicilia contadina e artigiana ancora esistente fino a pochi decenni fa. ci saranno figuranti in costume ebraico e altri in abiti tipici del mondo contadino in cui i nostri anziani sono nati e cresciuti. Si vedranno e udiranno i profeti dell'antico Israele che daranno ai presenti l'annuncio incredibile di una nascita e di un avvento straordinario. Avremo donne e uomini, gente umile e semplice, intenti a tramandare ai fanciulli e ai giovani la storia sacra, "u misteru" del messia e della sua missione, attraverso i tradizionali racconti della cultura religiosa popolare, di cui ancora si sente l'eco e si conserva il ricordo. Questo soprattutto con l'approssimarsi di periodi particolari dell'anno, come appunto il Santo Natale. Ad arricchire l'esperienza ci sarà anche la presenza di quadri di artigiani, che animeranno il Presepe Vivente rievocando gli antichi mestieri».

A curare la direzione artistica é il maestro Giovanni Peligra, che ha voluto ricreare tutte quelle atmosfere che si potevano ancora respirare fino alla prima metà del secolo scorso: scenari della vita umile e semplice della Sicilia fatta di tanti laboriosi contadini e artigiani, persone modeste con un forte senso della dignità e dell'appartenenza.

«La cornice suggestiva che ospiterà la rievocazione degli antichi mestieri e dei tipici momenti di vita ordinaria – spiega il maestro Peligra - sarà il centro storico, il luogo dove nacque il paese. Un ritorno alle origini, un rimando alle radici. D'altronde il Natale è questo: fare memoria di una nascita speciale, che ci riporta a quella che è la condizione originaria che ci accomuna tutti e accompagna la fragilità della vita umana, la vulnerabilità di ogni creatura, chiedendo alla coscienza di ogni uomo e donna di buona volontà di essere custodite nell'amore responsabile. All'interno del presepe, rappresentazione e riproposizione del Natale del Cristo povero, mite e umile di cuore, si potrà ascoltare il racconto popolare e volgarizzato, ricco di devota immaginazione e di pietà religiosa, dei Vangeli dell'infanzia di Gesù. Protagoniste della trasmissione domestica delle storie sacre saranno le donne, le prime dispensatrici degli insegnamenti fondamentali della vita. In alcune tappe del presepe, poi, i visitatori faranno una sorta di salto temporale. Incontreranno alcuni profeti dell'Antico Testamento che, adesso come allora, si fanno portatori della parola di Dio, che giunge come una parola di giudizio e di speranza. La loro presenza rappresenta il ponte di collegamento tra gli eventi della rivelazione biblica e il tempo presente che, nonostante le ingiustizie e le miserie, è un tempo di grazia perché il Cristo è venuto nel mondo. Le promesse e i doni di Dio sono rivolti anche a noi, soprattutto agli ultimi della terra, come i personaggi semplici e umili del presepe. I vicoli, i cortili, gli angoli e alcune case del centro storico, saranno la giusta scenografia che renderà ancora più bella la rappresentazione del Natale, animata da circa 80 fra attori, figuranti ed artigiani».

A collaborare, lo dicevamo prima, è il Comune di Belmonte, per il quale questo presepe rappresenta un vanto da tanti punti di vista.

«Siamo partiti da lontano e abbiamo fatto grossi sacrifici – dice il sindaco, Salvo Pizzo -,  ma stiamo ricogliendo i frutti di tanto lavoro. Io sostengo che, aldilà dei premi o del numero di visitatori, eventi di questo genere creano condivisione e coesione della comunità. Tanti, infatti, i cittadini che mi dicono che da anni, a Belmonte Mezzagno, non accadevano tutto questo. Abbiamo dimostrato che, con il Presepe e la Festa del patrono, siamo sulla strada giusta. Dico anche che, se ognuno fa qualcosa, diamo vita a cose grandi, creiamo comunità e nuovi modi per stare insieme. Passiamo dall'ottica in base alla quale ognuno di noi è parte dei problemi a quella che ci vede diventare piccola parte di nuove soluzioni. Lieti di trovarci qui. Abbiamo il presepe più bello e grande d’Europa, internazionale, e ce lo teniamo fieramente stretto».

Senza la parrocchia, scontato dirlo, non ci sarebbe stato e non ci sarebbe questo grande coinvolgimento.

«Sono contento e grato per vostro entusiasmo e per la perseveranza dimostrata. Facile fare qualcosa una sola volta e poi sdraiarsi sugli allori senza fare niente.  Felice che si rifaccia - sottolinea il vicario episcopale, mons. Calogero D’Ugo, parroco della comunità - ed esprimo tutto il mio compiacimento, sostegno e apprezzamento. Felice che si rifaccia il presepe perché celebra l'evento più importante: Dio che si fa uomo, Dio che si incarna, Dio che per primo si è sporcato le mani per suo Figlio. Vi incoraggio, benedico e sostengo con tutto il cuore, invitandovi a collaborare e a fare la vostra parte.  Sono contento che, il presepe da un lato e la Festa patronale dall’altro, abbiamo rimesso insieme la comunità.  Grande l'entusiasmo che registro. Invito a darci tutti da fare. Avanti, avanti e avanti anche quest’anno».

Forte dei premi raccolti l'anno scorso, anche nell'edizione 2020 il presepe di Belmonte parteciperà a 2 concorsi: il premio presepistico internazionale “Il Santo Presepe 2019",  organizzato dall’associazione “La Stella di Betlem”, che sarà giudicato da una giuria di esperti; il premio “Italive 2019”, concorso on line promosso da Comitas, Coldiretti, Autostrade per l’Italia e altri, che si svolgerà con la votazione on line tramite un link che verrà pubblicato nei giorni del presepe.

Due, infine, le spettacolari novità in serbo per chi deciderà di vivere questa esperienza inoltrandosi nelle viuzze del centro storico del paese, tra antichi mestieri e canti popolari.


Prima dell’inizio della visita del presepe, infatti, i visitatori saranno coinvolti nella proiezione di un video mapping sulla facciata della Chiesa Madre, dove andrà in 3d la storia di Belmonte Mezzagno e del suo principe fondatore. Si tratta di un video di 5 minuti circa, che farà vivere un’esperienza interattiva di comunicazione scenografica mai realizzata in questi luoghi, mostrando l’identità di un paese, di una comunità che, attraverso questo evento, vuole evidenziare le sue potenzialità non solo culturali ma anche economiche. Un evento patrocinato dall’assessorato regionale allo Sport e allo Spettacolo.

«Sarà  una proiezione di grandi dimensioni sul prospetto di un monumento importante, che racconta la storia del Paese attraverso l'animazione. Quello che facciamo noi – aggiunge Fabrizio Pedone, uno dei soci di Odd Agency - è riportare in vita lo spirito dei luoghi, la loro identità, i miti e le leggende che si leggono nelle pietre.  Racconteremo la storia del paese facendo emergere tre elementi, tre nuclei:  uno è quello della Chiesa Madre, di ciò che rimane in piedi quando il Paese viene distrutto; il secondo è l'entusiasmo di un popolo che partecipa attivamente allo Sbarco dei Mille, ai Fasci Siciliani, un popolo che non vuole mollare e conserva questa voglia di difendere la sua identità; il  terzo elemento è, purtroppo, negativo  perché riguarda la rassegnazione tipica del Meridione d'Italia, ma noi vogliamo narrarla per dare un input di speranza».

«Siamo davanti a una delle manifestazioni più importanti. L'anno scorso è stato un successone. Abbiamo fatto scoprire Belmonte a migliaia di persone provenienti da tutta la Sicilia.   Da qualche anno - si inserisce Sandro Follari, storico belmontese - la storia del nostro paese è una storia di tristezza, di violenza e anche  di morti.  Oggi noi proponiamo un paese ricco di talenti nel campo delle arti, ma anche nell'organizzazione come nel caso dell'associazione "AttivaMente".  Sono contento di dare una mano perché, aldilà dell’evento religioso, il paese rappresenta per noi anche un volano economico. Forse pochi sanno che da noi c'è l'olio più buono della Sicilia, cosi come i formaggi che producono i nostri pastori hanno il sapore della genuinità».

«L’ultima sorpresa - conclude Cetta Greco - è la realizzazione dell’Albero di Natale più grande del Sud Italia. La sua sagoma sarà proiettata con dei particolari proiettori, dall’8 dicembre al 6 gennaio, sulla montagna Pizzo Belmonte. Se riusciamo, parteciperemo al Guinness dei primati. Non vediamo l’ora».

Tre le modalità di acquisto del biglietto di ingresso che, oltre alla degustazione a fine percorso di prodotti tipici locali, prevede uno sconto ristorazione nei locali convenzionati. I biglietti cartacei si potranno acquistare direttamente alla cassa nel gazebo, all’ingresso di piazza Garibaldi, nei giorni di rappresentazione del presepe: dal 26 al 29 dicembre 2019 e dal 5 al 6 gennaio 2020, dalle 14 alle 19.30; nei rivenditori autorizzati pubblicati su Facebook; anche online, attraverso l'applicazione presente sul sito www.presepeviventebelmontemezzagno.it

Il costo del biglietto d’ingresso cartaceo è di 6 €, gratis per i bambini sotto i 5 anni e i disabili; dai 6 ai 10 anni, 3 €; online con ingresso preferenziale 7,50 €, gratis i bambini sotto i 5 anni e i disabili, da 6 ai 10 anni 4 € .

In base alla modalità di acquisto, ci saranno 2 file d’ingresso e solo i ticket acquistati on-line saranno organizzati a fasce orarie che dovranno essere rispettate.



PALERMO - Il Natale, la tradizione, i pattini ai piedi. Anche quest’anno al Giardino Inglese torna l’appuntamento più atteso da bambini e famiglie. Da domenica 8 dicembre al via la nuova edizione di “Palermo on Ice”, la pista di pattinaggio su ghiaccio che da dieci edizioni si conferma l’evento natalizio per eccellenza. Aperto fino al prossimo 26 gennaio, il pattinodromo al civico 3 di via Duca della Verdura colorerà non solo il Natale ma l’inverno in città. Taglio del nastro alle ore 10 nel giorno dell’Immacolata. La pista quest’anno supera i 1.200 metri quadrati. Interamente al coperto, sonorizzata grazie alla filodiffusione, addobbata a festa, è la prima pista palermitana di pattinaggio formato XL ma non solo. Da quest’anno, infatti, “Palermo on Ice” strizza l’occhio al risparmio e all’efficienza energetica. All’interno della struttura un chiller che sfrutta la tecnologia DB, di ultima generazione, è in grado di raffreddare la pista senza fare quel tipico (e fastidioso) rumore. Una scelta green, a cui la Big Ice, la società che da anni organizza l’evento, non ha rinunciato. Dalla mattina alla sera, dal lunedì alla domenica, bambini e adulti potranno indossare calzini monouso, cuffietta, pattini e casco per pattinare sul ghiaccio. Ad accompagnarli un pattinatore professionista, nel pieno rispetto della sicurezza. Tutti i pattini saranno igienizzati prima e dopo l’uso e avranno lame su misura. All’interno della tensostruttura - realizzata con materiali ecosostenibili il cui ghiaccio viene posato su una superficie di polistirolo espanso che preserva la manutenzione del pavimento esistente - da quest’anno le zone destinate al cambio pattini saranno ancora più grandi. Un mese di feste, salti e piroette ma anche gusto, musica e beneficenza ma anche divertimento. Tra gli appuntamenti in programma il concerto gospel per festeggiare il Natale e il tradizionale “Cosplay on Ice”, il primo evento in Sicilia che vede i cosplayer, da Sailor Moon a Super Mario, pattinare sul ghiaccio. Novità di quest’anno sarà “La leggenda del pianista sul ghiaccio”, una performance live al pianoforte a coda tra musica classica e contemporanea. Natale di “Palermo on Ice”, inoltre, porterà i suoi doni ai bambini di una casa famiglia. Saranno 1.000 i biglietti gratuiti per l’accesso alla pista del Giardino Inglese, insieme ad altri gadget offerti dalla Big Ice. La pista rimarrà aperta ogni giorno fino a domenica 26 gennaio 2020, dalle 10 a mezzanotte (il venerdì, il sabato, la domenica e i festivi apertura estesa fino all’una di notte). L’ingresso costa 6 euro per chi vorrà pattinare mezz’ora, 8 euro invece per un’ora e 10 euro per un’ora e mezza. Il costo include il noleggio di pattini, calze monouso, igienizzazione dei pattini e custodia delle scarpe. Con 1 euro in più si può contare sull’aiuto-pattino e con 5 euro in più ci si può divertire con lo slittino. Quando: da domenica 8 dicembre 2019 a domenica 26 gennaio 2020

Indirizzo: Giardino Inglese, via Duca della Verdura, 3

Orari: dal lunedì al giovedì dalle ore 10 alle 24 / dal venerdì alla domenica dalle ore 10 all’1

Costo: 10 euro 1 ora e 30 minuti / 8 euro 1 ora / 6 euro 30 minuti / 5 euro slittino / 1 euro aiuto pattino



BAGHERIA - “A breve restituiremo alla cittadinanza il Giardino di villa Galletti - San Cataldo”. Ad assicurarlo il sindaco Filippo Maria Tripoli il quale si sta impegnando per riaprire la struttura chiusa da tempo e che versava in una situazione di incuria preoccupante. La riapertura del giardino di villa San Cataldo è prevista per il prossimo 19 dicembre, nel corso di un evento al quale prenderà parte l’attore Salvo Piparo. “L’inaugurazione del giardino storico di villa San Cataldo che è stato sistemato e messo a posto – aggiunge il sindaco Tripoli – rappresenta il clou delle manifestazioni natalizie. Abbiamo stipulato delle convenzioni per dei laboratori e riqualificare la parte storica. Vogliamo regalare un sorriso a tutti. Bagheria è un punto di riferimento per molti residenti che arrivano dai paesi limitrofi”. I lavori di manutenzione straordinaria sono stati coordinati dall’assessore al “Decoro urbano”, Massimo Cirano il quale ha attivato una task force di 17 tirocinanti del “Centro studi Aurora” per un progetto finanziato dal Pon Inclusione del Distretto Socio Sanitario 39 che hanno svolto un ottimo lavoro e dagli agronomi con la collaborazione dell'ESA. “Da quando ci siamo insediati stiamo lavorando per riconsegnare il parco alla cittadinanza – dichiara l’assessore – vogliamo realizzare un sogno e con l’aiuto di tutti desideriamo che si possa mantenere sempre bello, pulito ed accogliente”. Il Centro studi Aurora ha stipulato una convenzione con la Regione per un corso di formazione. Il tirocinio durerà fino a marzo e servirà ad assicurare la pulizia di piazze, strade e bagli di Bagheria. Grazie ai privati quindi, l’amministrazione comunale sta pulendo la città e non soltanto il giardino storico di villa San Cataldo. “Molti si chiedono perché manca un parco urbano a Bagheria – dice ancora il sindaco – un luogo di ritrovo, dove incontrarsi con la famiglia i bambini, genitori, nonni, amici. In realtà abbiamo un giardino importante, immenso, all’italiana, posizionato bene rispetto alla geometria della città che a breve restituiremo alla città tenendolo aperto per trascorrere un momento di gioia e di incontro e di allegria e dare la possibilità anche alle associazioni di usufruirne”. Villa San Cataldo un tempo apparteneva alla Compagnia di Gesù ed era sede delle riunioni della Conferenza episcopale siciliana fino agli anni Settanta. Nel 1997 la villa fu acquisita dalla Provincia regionale di Palermo che destinò una parte al liceo artistico “Renato Guttuso” e il resto al Comune in comodato d’uso. Una parte della struttura, viene ancora utilizzata dai padri Gesuiti che dopo il passaggio alla Provincia, si sono riservati l’ala sud dove si celebra la santa messa e vengono svolte alcune iniziative formative. Per un certo periodo villa San Cataldo venne affidata dal Comune al Fai con il compito di rilanciare le attività. L’organizzazione culturale aveva anche il compito di valorizzare il giardino adiacente, del parco di villa San Cataldo, tramite l’organizzazione di visite guidate periodiche. Villa San Cataldo è ubicata nella zona nord-est di Bagheria, tra l’incrocio di via Consolare e via Papa Giovanni e occupa un’area di circa 35.000 metri quadrati. La costruzione risale alla metà del XVIII secolo, sulla base di osservazioni stilistiche è stata attribuita all’architetto palermitano Giovan Battista Vaccarini. I probabili committenti furono don Giuseppe o don Nicolò, eredi di Don Vincenzo Galletti, principe di Fiumesalato e marchese di San Cataldo. Della costruzione, sorta su un preesistente baglio agricolo, solo il giardino conserva l’originaria impronta barocca nel parterre, negli elementi decorativi e nelle due coffee-house che ne delimitano il lato est. I ripetuti rimaneggiamenti e, soprattutto, la ristrutturazione operata dall’architetto Rutelli nel 1860 hanno sostituito gli elementi barocchi con elementi di stile neogotico. L’ultimo proprietario della villa fu Ruggero Galletti che la vendette nel 1905 alla Compagnia di Gesù che la trasformò prima in noviziato e successivamente in seminario e infine sede del Seminario Missioni Estere. (Nella foto Pig, il giardino di villa San Cataldo)


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