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Fedeli segnalati dai Parroci delle rispettive Parrocchie assisteranno gratuitamente alle partite casalinghe del Palermo allo stadio “Renzo Barbera” nel corso della stagione agonistica 2019/2020. Lo prevede un progetto illustrato stamani, dal presidente del Palermo calcio, Dario Mirri nel salone “Card. Luigi Lavitrano” della Curia Arcivescovile nel corso di un incontro promosso dal delegato, mons. Raffaele Mangano e dal direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali, il diacono Pino Grasso. All’incontro hanno partecipato il vicario generale, mons. Giuseppe Oliveri, il direttore dell’Ufficio Insegnanti di Religione Cattolica, don Ninni Zito, il presidente della sezione di Palermo del Centro sportivo italiano, Maurizio Polizzi e numerosi parroci che seguono da anni le vicende della maggiore squadra cittadina.

“Il Palermo calcio non è solo un progetto sportivo ed imprenditoriale ma è soprattutto un progetto sociale ed etico per la nostra città – ha dichiarato il presidente Mirri – difatti nessuno può impedire ai nostri ragazzi di sognare e di appartenere alla propria terra. Ecco perchè il Palermo si basa su fondamenta quali trasparenza, orgoglio, autostima e autodeterminazione. Le parrocchie sono un esempio concreto e quotidiano di come si sviluppa una comunità in maniera spontanea, accanto a un sentimento condiviso e sulla base di valori positivi. In questo senso, con le dovute differenze, vogliamo fare in modo che la “fede” calcistica per la nostra squadra cresca secondo gli stessi ideali di fratellanza e condivisione”.

A fare da “train-d’union” tra la Curia e il Palermo calcio, mons. Raffaele Mangano il quale ha raccontato la sua passione per la squadra rosanero che risale agli anni Settanta. “Tifo da quando ero poco più di un ragazzo per i colori rosanero – ha dichiarato – in tanti anni ho vissuto i momenti belli e meno belli della storia della società di viale del Fante. Debbo riconoscere che quando il Palermo è stato promosso in serie A, dopo 32 anni ho pianto di gioia. Qualche domenica fa quando sono venuto allo stadio con l’Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice, è stato bello vedere 20.000 persone sugli spalti ad assistere ad una gara di serie D. Sono certo che insieme al Palermo calcio, attraverso lo sport possiamo fare una proposta diversa della Fede per creare il senso dell’appartenenza e veicolare i valori dello sport, dell’amicizia e dello stare insieme”.

Don Ninni Zito si è dichiarato il più anziano dei presbiteri tifosi e vanta anche una carriera arbitrale quando era giovane. “La prima volta che mi sono recato allo stadio è stato nel 1964 quando ha esordito con la maglia del Palermo Tanino Troia. Sono abbonato da tanti anni e continuerò a seguire le vicende della squadra rosanero. Anche grazie a questo progetto desidero coinvolgere le scuole tramite i nostri insegnanti di Religione”.

Mons. Oliveri pur non essendo un tifoso sfegatato plaude all’iniziativa. “Rimango ammirato e contagiato da tanto entusiasmo – ha detto – e ritengo questa idea di collaborazione tra la Curia e il Palermo calcio importante per il coinvolgimento del territorio in ordine allo sport e come veicolo di legalità e correttezza interpersonale al fine di stimolare chi può migliorare le strutture della città”.

L’accordo prevede che ad ogni partita casalinga della squadra rosanero, 25 fedeli ciascuno di due Parrocchie dell’Arcidiocesi di Palermo, segnalati preventivamente dai parroci, possano essere ospiti del Palermo calcio. I parroci una settimana prima della gara casalinga del Palermo, dovranno inviare all’Ufficio stampa dell’Arcidiocesi, una lista di 25 persone che avranno accesso dello stadio “Renzo Barbera”.

Alla prossima partita che il Palermo disputerà in casa contro il Corigliano, il prossimo 3 novembre 2019, saranno presenti i fedeli delle Parrocchie di Sant’Antonino a Termini Imerese, guidata da don Valerio De Gaetani e della parrocchia Sant’Antonino all’Arenella, guidata da don Francesco Di Pasquale.



Il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli ha incontrato oggi, nel suo ufficio a villa Butera, rappresentanti del Gruppo Interforze, volontari appartenenti ancora in forze o in pensione appartenenti alle Forze dell’ordine.

Erano presenti il maresciallo Vincenzo Miccoli, presidente dell’associazione nazionale Finanzieri, sezione di Bagheria, Salvatore Cento presidente dell’associazione nazionale Carabinieri sezione di Villabate, Giuseppe Puleo dell’associazione nazionale Polizia di Stato e Rosario Clemenza presidente dell’associazione nazionale polizia penitenziaria Sezione Palermo Termini Imerese.

Il gruppo interforze recentemente costituitosi ha sottoscritto un patto di collaborazione a servizio del territorio bagherese.

«Per la prima volta nella comunità di Bagheria viene siglato il Patto di collaborazione Interforze» - spiegano i referenti – le attività sono legate a diffondere progetti di legalità nelle scuole, collaborare alla sicurezza del territorio in sinergia con le forze dell’ordine e altre associazioni e ad ativitò sociali in genere».

«Sono esperti nel settore del Sociale, della Solidarietà e Legalità» – dice il sindaco Filippo Maria Tripoli – «ho voluto incontrarli per iniziare una collaborazione e per contare sul loro apporto per proporre progetti ed iniziative presso le scuole. Li ringrazio fin da ora per il loro apporto alla comunità bagherese e dell’hinterland».



Avviata in città una campagna di prevenzione al gioco d’azzardo “Io Giovane Attore” rivolta ai bambini della scuola primaria, agli educatori e genitori di Bagheria. L’attività è stata presentata all’Istituto “Francesco D’Alessandro” a cui hanno partecipato Angela Troia, coordinatrice dell’Osservatorio di Area sul fenomeno della dispersione scolastica, Amelia Bucalo Triglia, presidente della Associazione “Elementi”, ideatrice del progetto, Maria Rosa Sampieri, rappresentante del Servizio di Tossicodipendenza di Bagheria e l’Assessore alla Pubblica istruzione del Comune Maurizio Lo Galbo. La campagna di prevenzione “Io Giovane Attore” è un progetto condiviso dall’Osservatorio Scolastico di Area sul fenomeno della dispersione scolastica di Bagheria e sostenuto con un contributo del Servizio Promozione della Salute dell’Assessorato Salute della Regione Sicilia, che vede coinvolti nel mese di novembre gli istituti scolastici di Bagheria e utilizza strumenti integrati per interagire con i bambini della scuola primaria, insegnanti e genitori orientando alla promozione di abilità, capacità e life skills. Inizialmente il progetto pilota coinvolgerà i bambini di 7 scuole che frequentano le classi 4 e 5 elementare al fine di intercettare attraverso i dati in possesso, lo stato di salute dell’utenza. “Cresciamo insieme. Liberi. E’ il messaggio della campagna, con cui invitiamo i genitori e gli insegnanti a prevenire i disagi dei bambini – afferma Amelia Bucalo Triglia, ideatrice del progetto - offrendo loro un percorso teatrale che stimola il senso di sicurezza e le emozioni positive sostenendo la libertà espressiva per trasformare il bambino da spettatore ad attore della propria vita". L’associazione Elementi, che conduce il progetto, fa ricorso ad attori professionisti, psichiatri e psicologi e comunicatori. “L’uso frequente della tecnologia, come cellulari e video giochi, può sviluppare nel bambino un comportamento a rischio per la salute ed evolvere verso uno stato di dipendenza patologica – afferma Maria Rosa Sampieri del Sert – i cui disturbi più evidenti sono: la mancanza di concentrazione, la difficoltà di apprendimento e l’aggressività”. L’emozione è fondamentale – dichiara Angela Troia coordinatrice dell’Osservatorio di Area sul fenomeno della dispersione scolastica – per crescere persone consapevoli che sanno entrare in relazione con gli altri e per migliorare la qualità della vita della società". Interessato l'assessore  alla Pubblica Istruzione Maurizio Lo Galbo. “E’ un progetto innovativo, importante, che va a contrastare anche la dispersione scolastica, interessante non solo per i bambini ma anche per gli adulti – dice l’assessore – come amministrazione saremo vicini e sosterremo questo progetto  soprattutto mettendoci a disposizione con un servizio di mobilità per il trasporto dei più piccoli dalle scuole al corso mediante l’associazione La Città che vorrei, cercando di dare il supporto adeguato. Spero che questo progetto sia un progetto a lungo raggio, che possa contare sulla collaborazione non solo del Comune di Bagheria ma che possa contare sui Comuni limitrofi per affrontare un problema che è di tutti”.


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