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“Donne in penombra. Storie semiserie di donne poco importanti”  è il titolo del libro di Mariceta Gandolfo che sarà presentato il prossimo sabato 14 dicembre alle ore 17:00,  nella sala Borremans di villa Butera.

Alla presentazione, che è inserita nel calendario degli eventi culturali natalizi del comune di Bagheria “Il Natale della Cultura”, sarà presente l’assessore alla cultura  Daniele Vella. Durante la presentazione, che, prevede interventi di Domenico Figà Marzia Snaiderbaur, saranno letti alcuni brani del libro da Rosamaria Spena ed Enrica Volponi, alla presenza dell’autrice. Coordina e modera l’incontro Giuseppina Tesauro. È l’altra metà del cielo a parlare negli originali racconti di Mariceta Gandolfo, che ha voluto dar voce alle compagne degli “eroi” che popolano il panorama storico-letterario di tutti i tempi. Dalla bella Penelope, alla paziente compagna del commissario siciliano più conosciuto al mondo, la nostra autrice ha puntato i riflettori su di loro, sulle grandi donne che stanno sempre dietro ogni grande uomo, anche se spesso soltanto dietro le quinte, pazienti, ma non troppo, nell’assecondare gli illuminati personaggi che hanno accompagnato nel corso della loro esistenza. Con un linguaggio che si cala di volta in volta nel contesto storico e sociale delle scene rappresentate, Mariceta Gandolfo regala ai lettori briosi racconti in cui i due universi, il femminile e il maschile, s’incontrano e si scontrano, lasciandoci assistere a delle divertenti diatribe di fronte alle quali il lettore, ergendosi a giudice, non saprà dove far pendere l’ago della bilancia. Un’opera sapientemente costruita, senza dubbio preziosa e ricca di spunti di riflessione.

Mariceta Gandolfo è nata e vive a Palermo press​o la cui Università si è laureata  in Filosofia e in Lettere Classiche. Ha insegnato per molti anni presso l’Istituto alberghiero e il Liceo Classico “Francesco Scaduto” di Bagheria. Ha scritto e diretto vari testi teatrali e collaborato alla rivista Mezzo Cielo. Attualmente collabora alla rivista di psicologia Link e insegna presso l’Università “Leonardo Da Vinci” di Palermo. Ha già pubblicato per la casa editrice La Zisa  il romanzo “Sotto il cielo di Palermo. Storie di famiglie” che ha ricevuto nel 2018 la menzione d’onore  della giuria del premio  letterario di cultura “Isola – di Pino Fortini” ed è stato inserito nelle manifestazioni culturali di Palermo capitale della cultura  2018. 



Palermo - “Le differenze principali tra Oriente e Occidente non sono facili da comprendere, tanto per gli orientali che per gli occidentali e i dissensi culturali molto gravi tra questi due mondi riposano  sulla parte più nascosta del mondo arabo – musulmano: le donne. Finché non ci si renderà conto che il problema principale è quello della donna sia all’interno che all’esterno del mondo arabo e musulmano non si comprenderà a fondo tale stato di fatto e la sua triste condizione”.

Non è la sintesi ma rende il senso di un lavoro coraggioso; un viaggio che, attraverso la sensibilità di una donna come l’autrice, conosciuta anche per il suo forte coinvolgimento a favore dell'emancipazione delle donne e dei diritti sociali, ci permette di conoscere l’animo delle donne del mondo arabo, mettendo in discussione ma anche sottolineando le valenze e il ruolo che tutte loro hanno nella loro società.

S’intitola “Le Figlie di Sheherazade” il libro di Rita El Khayat che verrà presentato alle 17 di  mercoledì 13 novembre alla libreria Feltrinelli di Palermo. Si tratta della prima tappa della fase 3 di AMINA, progetto europeo di Cooperazione Esterna finanziato dalla Commissione Europea DG DEVCO (Development and Cooperation), nell’ambito del quale nascerò la rete Jasmine costituita da 20 donne leader nel Mediterraneo, la rete Jasmine.  A guidare e coordinare questo percorso è la Rete MEDITER – Bruxelles. Un percorso, quello pronto a celebrarsi a Palermo dal 13 al 16 novembre, che porterà alla costituzione di una Rete delle Donne Leader nel Mediterraneo, coinvolgendo attivamente 20 donne di provato impegno civile sociale e politico in qualità di testimonial e garanti di strategie che rispondano effettivamente ai bisogni e alle priorità delle donne.

Insieme all’autrice, ci saranno: Enaam Suhail Al Barrishi, direttrice generale della Jordan River Foundation; Farida Allaghi, ambasciatrice della Libya presso l'Unione Europea da gennaio a giugno 2016; Pamela Villoresi, direttrice del Teatro Biondo di Palermo.

A introdurre l’evento e portare i saluti di benvenuto istituzionali alle ospiti sarà il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, insieme a Salvatore Giglione, direttore del Dipartimento Affari Extraregionali della Regione Siciliana. Sarà presente anche Fatima Baroudi, Console Generale del Regno del Marocco.

Presenterà il progetto Amina e la Rete Jasmine il presidente di Mediter, Victor Matteucci. Coordina la giornalista Gilda Sciortino.

Alle 21 ci si sposterà al Ristorante Moltivolti dove, per gentile concessione dell’associazione “Baccanica”, si potrà assistere al monologo, interpretato da Anna Maria Salerno, dal titolo  “Franca Viola”, tratto dallo spettacolo ”Fimmina trasfigurazioni” di Daniela Mangiacavallo, quest’ultima anche autrice del testo.



Palermo - Sarà presentato presso la libreria "Voglia di leggere" in via Pacinotti. "Oggi la sindrome fibromialgica è inserita nei criteri classificativi di tutte le società scientifiche che si occupano di dolore cronico. Il relativo insegnamento trova finalmente spazio, seppur con fatica, nei corsi di laurea e soprattutto nelle scuole di specializzazione. Anche il medico di medicina generale ormai la conosce e in molti casi è in grado di gestire la maggior parte dei malati." (dalla Prefazione del Prof. Piercarlo Sarzi-Puttini). “Fibromialgia. Storie di vite segnate è un’antologia composta da racconti scritti da pazienti fibromialgici o da persone vicine ad un proprio caro che soffre di questa sindrome. Mi piace pensare a questo volume, come ad un gruppo di narrazione virtuale, non nell’accezione di immaginario, bensì a imitazione di una situazione reale. Come all’interno di un gruppo di auto-mutuo-aiuto, in cui lo scambio di esperienze può aiutare a rileggere la propria storia, a rispecchiarsi in quella altrui e a trarre ispirazione oltre che sostegno nell’affrontare le sfide della vita in modi impensabili senza il confronto con altre persone che ci possono comprendere." (dall'Introduzione della Dott.ssa Maria Tiziana R. Maricchiolo) Si tratta dunque di una raccolta di testimonianze di uomini e donne fibromialgici, che hanno voluto - attraverso la partecipazione al concorso della casa editrice - contribuire nel loro piccolo a diffondere quanto più possibile informazioni su una malattia che colpisce quasi due milioni di italiani in Italia, ma nonostante questo, non è ancora stata riconosciuta nei L.E.A. e da molti viene ignorata. Non si tratta quindi di un volume di medicina, ma di testimonianze che parlano di come vivono la malattia chi ne è affetto e delle ricadute che la stessa ha nella loro vita sociale, lavorativa e coniugale. Non solo, acquistando questo volume una parte del ricavato sarà devoluta all'AISF ONLUS che lotta da anni per i pazienti fibromialgici.

Il libro può essere acquistato tramite il catalogo della casa editrice presente sul sito www.apolloedizioni.it La Collana Vite Segnate nasce dall’idea dell’addetta ai Concorsi della casa editrice (Rita D’Onghia) di unire cultura e sociale, attraverso un volume che porti avanti i seguenti obiettivi: far parlare chi soffre di questa malattia perché per molti ha un effetto anche terapeutico e dona a chi soffre un modo per aiutare altri che si trovano nella loro stessa situazione facendoli sentire meno soli; far conoscere la malattia a chi ne ha solo sentito parlare o non la conosce affatto; aiutare l’AISF Onlus nel lavoro che svolge da anni al fianco e per i malati fibromialgici. Il tutto acquistando un libro che dovrebbe essere diffuso in ogni sala d’attesa di medici e ospedali, affinché con l’informazione si cambi anche la mentalità della società, perché molti di questi malati sono stati definiti almeno una volta dei pazzi e di conseguenza non sono stati mai creduti fino alla diagnosi che il più delle volte avviene tardiva, dopo anni e cure inutili.


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