Carissimo Fratel Biagio, ho letto con particolare commozione le parole che hai voluto scrivermi in questo pellegrinaggio “profetico” che stai percorrendo sulle strade della nostra Europa e Ti prometto che accompagnerò ogni Tuo passo con la mia paterna preghiera e la mia costante attenzione.
Condivido pienamente ciò che hai scritto e unisco il mio dolore al Tuo per i tanti, troppi, fratelli scartati da questa società che sembra sempre più assumere l’istanza della chiusura come suo peculiare “statuto”. Lo spirito di arroganza e discriminazione, figlio di questa mentalità, non può essere accolto da chi ha scelto di vivere la propria esistenza secondo l’insegnamento del Signore Gesù che per noi si è spogliato di ogni cosa divenendo Lui stesso uno straniero, un pellegrino che, a differenza degli uccelli e delle volpi, non ha avuto dove posare il capo. Noi cristiani siamo discepoli di un Maestro che non ha nido né tana, come i tanti fratelli e sorelle lasciati oltre i muri e i confini imposti dall’uomo e in cui siamo chiamati a riconoscere, come sottolinea il Vangelo di Matteo, i Suoi stessi lineamenti, “l’avete fatto a me”.
Invoco dunque, caro Fratello, la mia benedizione su di Te perché sia il Signore stesso a guidarTi lungo questo cammino e il Tuo messaggio di speranza e accoglienza, impregnato di profumo evangelico, possa raggiungere le nazioni che visiterai e gli organismi europei, così bisognosi di una rinnovata conversione.
Un abbraccio benedicente
Corrado Lorefice
Arcivescovo
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