Parigi e Vienna chiamano la Sicilia, offrendo contratti a ballerini professionisti. E la Sicilia risponde, cedendo due delle sue stelle ai migliori palchi del continente.
I danzatori siciliani Zeudi Testa e Gaspare Li Mandri sono entrati rispettivamente all'Operà di Parigi e al Wiener Staatsoper di Vienna.
In particolare Zeudi Testa, da gennaio ad aprile, farà parte delle produzioni sono “Sérénade, le quatre temperements” e “Concerto barocco”, che andranno in scena all’Operà, su coreografie di George Balanchine, tra i più grandi coreografi del Novecento.
Gaspare Li Mandri, invece, fino a giugno sarà nella compagnia di balletto del Wiener Staatsoper, partecipando a tutte le produzioni in cartellone.
Zeudi ha ottenuto il diploma alla scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma. Gaspare, invece, nello stesso Wiener Staatsoper che adesso lo ha contrattualizzato.
Davanti a questa possibilità, i due artisti raccontano le loro emozioni.
«Quando è arrivata la mail con il contratto – racconta Zeudi – sono rimasta ferma davant allo schermo senza dire nulla, rileggendolo parola per parola, sia inglese che francese. Per una ballerina, questa è una grande opportunità ed è arrivata subito, dopo un periodo buio della mia vita, a causa di un infortunio. Questa è la mia rivincita. Il lato amaro è che noi ballerini dobbiamo per forza andare all’estero per trovare opportunità serie di lavoro»
«Sono felicissimo – dice invece Gaspare - e non me lo aspettavo un contratto tutto per me. L’ambiente a Vienna è competitivo, ma mi trovo bene con i miei colleghi. Ho fatto molti sacrifici per la danza. Da studente ogni giorno ho preso il bus da Marsala a Palermo per studiare con Marcello Carini in Ensemble, facendo i compiti durante i tragitti e rinunciando alle uscite con gli amici. Tutto questo non mi è pesato. Perché se fai qualcosa che ti piace, il sacrificio non lo senti»
I due artisti si sono formati sotto la guida del maestro e coreografo Marcello Carini: «Sono veramente felice ed orgoglioso dei miei ragazzi. Con il loro talento, la loro tenacia, costanza e dedizione sono riusciti a conquistare due eccellenze europee, ahimè mi rammarico per l’Italia e per la mia amata Sicilia, che perde due giovani professionisti. Sento spesso parlare che i giovani dopo l’università cercano lavoro all’estero, e la stessa cosa accade nel campo dell’arte. Mi piace il fatto che i miei allievi stiano lavorando all’estero in questi due templi della danza internazionale, ma concedetemi di dire che rimango con l’amaro in bocca. I nostri ragazzi sono il futuro del nostro Paese e vederli andare via, perché l’Italia non offre concrete opportunità di lavoro e studio, mi rattrista».
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