Si ricredano coloro che pensano che il Cammino di Santiago sia unico. Numerosi sono, infatti, i percorsi che conducono alla meta. Ognuno ha una sua storia, ognuno ha un suo perché. Il Cammino del Nord, per esempio, è il più antico e anche la meta meno turistica. In tutto 830 km, partendo da Irùn, frontiera franco/spagnola, tra continui dislivelli che lo rendono poco praticabile da chi non è adeguatamente preparato. Per renderlo un sogno realizzabile, infatti, il giornalista Gery Palazzotto, esperto di new media, direttore della Comunicazione al Teatro Massimo di Palermo, si è preparato per tutto lo scorso inverno al fine di riuscire nel suo intento: arrivare a Santiago, zaino sulle spalle, vivendo un’esperienza assolutamente personale, con la compagnia dei suoi pensieri e quella sensibilità al bello che questi paesaggi riescono a offrire.
Un’avventura che racconterà alle 19 di giovedì 17 ottobre in piazzetta Bagnasco, nell’0incontro dal titolo “Lento Pede”, davanti a una platea di persone desiderosa come sempre di ascoltare e fare proprie le esperienze altrui.
«In tutto 33 giorni di cammino senza fermarmi - racconta Gery Palazzotto – con una media di 30 km al giorno. I primi 660 km li ho fatti in solitario, tra montagne, fiumi da guadare, colline da percorrere. Per nulla semplice, considerato che avevo uno zaino sulle spalle che, anche se dentro aveva il minimo indispensabile – tre magliette, tre mutande, tre paia di calze, un maglioncino, un pile e l’immancabile sapone di Marsiglia – pensava non poco».
Un cammino che Palazzotto ha affrontato non da pellegrino, ma da semplice viaggiatore, attraversando 4 regioni della Spagna del Nord: i Paesi Baschi, la Cantabria, le Asturie e La Galizia. «Trentatre tappe e 33 prenotazioni non in ostelli ma in stanzette di paesi da una casa e mezza, meravigliosamente sperduti nel nulla. Un’esperienza nell’esperienza. Era del resto quello che volevo. Poche, pochissime - appena 3 - le persone che ho incontrato e che mi hanno raccontato le loro storie molto particolari. Veri personaggi, gente che fuggiva o che cercava qualcosa. Io non fuggivo da nulla, quindi ero nella condizione migliore per godermi tutto. L’unica mia preoccupazione era quale pensiero indossare al mattino. Privilegiato? Non so, ma fortunato e felice di avere vissuto questa esperienza che, bisogna ricordarlo, va fatta solo se ci si prepara. È talmente dura che, se ti viene doloretto alla caviglia, ti devi fermare e non è detto che puoi continuare. Consiglio, però, di provarci. Ciò che ti lascia è inimmaginabile».
Un viaggio, un’esperienza umana che Gery Palazzotto racconterà con dovizia di particolari giovedì prossimo in piazzetta. Insieme a lui ci sarà Donato Didonna, presidente dell’’associazione “Piazzetta Bagnasco”, che promuove l’evento, con Cappadonia Gelati quale sponsor unico.
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