L’Amministrazione comunale ricorre ad un mutuo per finanziare i lavori di demolizione di fabbricati abusivi. “Il mutuo è stato richiesto alla Cassa depositi e prestiti per un importo di 50.000 euro considerato che è obiettivo dell’Amministrazione comunale - dice l’apicale della Direzione VIII - Lavori Pubblici, geometra Francesco Sergio Palumbo - di attuare iniziative che, nel rispetto del principi di legalità, tendano a garantire ed a rendere effettive e sollecite le procedure di demolizione dei manufatti abusivi per i quali sia intervenuta pronuncia irrevocabile del giudice penale o che siano state emesse le dovute ordinanze di demolizione da parte della Autorità comunale e che risultano inottemperate”. Il mutuo servirà a fare fronte agli oneri relativi all’intervento di demolizione di un immobile abusivo. La richiesta è stata fatta in base alla legge 24 novembre 2003, n. 326 che prevede l’istituzione di un Fondo rotativo per le demolizioni delle opere abusive da parte del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, del 23 luglio 2004, che ha regolato le modalità e le condizioni di restituzione delle somme anticipate. Il Comune si è impegnato a restituire l’anticipazione, comprensiva della quota di gestione del Fondo pari allo 0,1 per cento in ragione d’anno sul capitale erogato, entro 60 giorni dall’effettiva riscossione delle somme a carico dei responsabili degli abusi, e comunque entro il termine massimo di cinque anni dalla data di concessione. L’amministrazione comunale si è impegnati, altresì a corrispondere sulle somme dovute, in caso di ritardato rimborso oltre il prescritto termine massimo quinquennale, gli interessi di mora, calcolati al saggio di interesse legale, a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del predetto termine sino a comprendere quello dell'effettivo versamento e di dare atto che in caso di insolvenza il Ministero dell’Interno provvede alla restituzione delle somme anticipate, unitamente alla corrispondente quota delle spese di gestione del Fondo ed agli interessi di mora, trattenendo le relative somme dai fondi del bilancio dello Stato da trasferire a qualsiasi titolo al Comune, comprese le quote annuali spettanti a titolo di compartecipazione al gettito Irpef in sostituzione di trasferimenti erariali. Il Comune ha altresì, impegnato la spesa sul bilancio pluriennale. Intanto entro ??il 31 dicembre dovrà essere completato il progetto per la definizione delle pratiche di sanatoria edilizia prevista dalle leggi 47/85 e 724/94. In questo modo i cittadini avranno la possibilità di ottenere il nulla osta della presentazione delle istanze che risalgono gli anni 1985, 1994 e 2003. All’inizio del progetto erano 2.115, le pratiche da definire per quanto attiene la legge 47/85 e 1.012 quelle relative alla legge 724/94 e 845 della legge 326/2003.
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