Interi quartieri della città alle prese con la carenze idrica. In molte zone della città si attinge acqua una sola volta a settimana e tanti condomini, debbono fare ricorso alle autobotti per approvvigionarsi, mentre le abitazioni del centro storico ricorrono addirittura ai bidoni. E’ la mappa della crisi idrica a Bagheria che nonostante gli sforzi dell’amministrazione comunale non si riesce a risolvere. “Cambiano le amministrazioni, ma la problematica idrica rimane sempre attuale – afferma l’ex consigliere comunale Antonino Arena – interi quartieri sono senza acqua per giorni e giorni, quartieri con approvvigionamento giornaliero e di conseguenza inutile. Il servizio idrico è in capo al Comune, passerà ad Amap? Su questo tema servirebbero chiarezza e soprattutto provvedimenti immediati. Purtroppo ad oggi non abbiamo né l’una né l'altra cosa”. Ma proprio il Comune intende approvare la cessione della gestione del Servizio idrico integrato e l’affidamento al gestore d'ambito dell’Ato di Palermo all’Amap Spa. “La cessione delle reti idriche ad Amap è un punto fondamentale del nostro programma – dichiara l’assessore ai Servizi a rete Angelo Barone – ed è per questo che il Consiglio comunale sarà investito della questione nella riunione di oggi (martedì 26 novembre)”. Intanto mentre si discute, i cittadini sono sempre alle prese con gli stessi problemi da anni. “La situazione dell’erogazione idrica acqua a Bagheria – dichiara il professore Michele Carnevale – è esattamente come l'hanno trovata e l’ha lasciata la precedente amministrazione comunale. L’assessore Barone è bene che sappia che molti cittadini da anni chiediamo di sapere come vengono stabiliti i turni di erogazione dell'acqua nei vari quartieri, in base a quali criteri e soprattutto da chi. Non siamo mai riusciti a sapere nulla di nulla, le nostre richieste agli uffici competenti sono servite solo ad avere qualche autobotte. In Consiglio faranno le solite chiacchiere e non cambierà niente perché l’acqua non arriva da anni e non ne arriverà nemmeno in futuro”. Ma proprio il costo delle autobotti incide pesantemente sul bilancio dei cittadini a cui non bastano quelle che invia gratuitamente l’amministrazione comunale. I condomini di contrada “Santa Marina” del “Complesso Michelangelo” da quattro anni ricorrono ai privati per avere acqua in casa, mentre quelli del “Roccaforte residence” nei pressi dello stadio comunale, stanchi di dovere pagare le autobotti provate hanno inviato alla Procura della Repubblica di Termini Imerese e al prefetto un esposto per denunciare le gravi carenze nella fornitura idrica comunale che lasciano ripetutamente a secco 52 famiglie. C’è anche chi compra l’acqua per cucinare come Rosalia Maria Vitrano. “Desidererei sapere dall’amministrazione comunale quando si potrà usare l’acqua per usi domestici – dichiara la massaia – perché non ne possiamo più di comprare acqua minerale naturale per cucinare”. Alla cittadina fornisce assicurazioni l’assessore Barone. “Siamo in continuo contatto con l’Asp per ulteriori controlli all'acqua – afferma – non appena ci danno il via libera lo comunicheremo immediatamente alla cittadinanza”. I motivi per i quali ci sono zone che soffrono della mancanza d’acqua sono dovuti alle tante perdite nella rete ridotta ad un vero colabrodo.
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