BAGHERIA - Prevenzione nelle scuole, formazione, visite nelle carceri e accompagnamento successivo sono gli interventi che compiono gli operatori che sono impegnati nel mondo delle devianze, soprattutto quelle che colpiscono le giovani generazioni. E’ quanto emerso nel corso della due giorni che si è tenuta nella sala Borremans di palazzo Butera a Bagheria sul tema: Primi passi verso la Conferenza nazionale: “Quali attenzioni dello Stato per le dipendenze”. Al dibattito organizzato da Intercear, il Coordinamento enti ausiliari regionali, hanno preso parte il vicario di zona don Antonio Mancuso, in rappresentanza dell’arcivescovo, mons. Corrado Lorefice, il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli, l’assessore alle Politiche sociali del comune Emanuele Tornatore e il presidente Cears Sicilia Giosuè Greco e i rappresentanti delle regioni i quali sono addivenuti alla determinazione che occorre organizzarsi e lavorare insieme per fare si che lo Stato intervenga efficacemente anche con un supporto economico significativo. Le relazioni, sono state curate da Giuseppe Lumia, relatore della legge 45/99, Biagio Sciortino, presidente Nazionale Intercear, Riccardo De Facci, presidente del Cnca, Fausto D’Egidio presidente Federserd e don Salvatore Lo Bue, fondatore della “Casa dei Giovani”.
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