Rischia di tornare nella piena e completa disponibilità della Provincia regionale di Palermo, Villa San Cataldo a causa del degrado in cui versa. I vertici di palazzo Comitini hanno imposto l’out out all’amministrazione comunale perché ripulisca al più presto il parco settecentesco, pena la revoca della concessione in comodato d’uso. Immediatamente l’assessore ai Lavori Pubblici, edilizia scolastica e decoro urbano, Massimo Cirano ha attivato una task force di 17 operai del Centro studi Aurora che si sono messi al lavoro ed hanno già riempito una ventina di vasche dei mezzi del settore della raccolta dei rifiuti. “Abbiamo rischiato davvero di perdere questo polmone verde a disposizione della città – afferma l’assessore Massimo Cirano che segue personalmente i lavori – perché la situazione che avevamo ereditato era davvero precaria. Adesso grazie alla collaborazione del Centro studi Aurora stiamo ripulendo la villa e darle piena dignità perché prima le sterpaglie erano talmente tante che non si poteva neanche entrare”. Il Centro studi Aurora ha una convenzione con la Regione per un corso di formazione. Il tirocinio durerà fino a marzo e servirà ad assicurare la pulizia di piazze, strade e bagli di Bagheria. Grazie ai privati quindi, l’amministrazione comunale sta pulendo la città e non soltanto il giardino storico di villa San Cataldo, una meraviglia finora negata ai cittadini, come dichiara la cittadina Alessandra Leone la quale auspica che “adesso si trovi anche il modo di rendere fruibile la struttura, una parte della quale viene ancora utilizzata dai padri Gesuiti che dopo il passaggio alla Provincia, si sono riservati un’ala dove si celebra la santa messa e vengono svolte alcune iniziative formative. Per un certo periodo villa San Cataldo venne affidata dal Comune al Fai con il compito di rilanciare le attività. L’organizzazione culturale aveva anche il compito di valorizzare il giardino adiacente, del parco di villa San Cataldo, tramite l’organizzazione di visite guidate periodiche.Villa San Cataldo è ubicata nella zona nord-est di Bagheria, tra l’incrocio di via Consolare e via Papa Giovanni e occupa un’area di circa 35.000 metri quadrati. La costruzione risale alla metà del XVIII secolo, sulla base di osservazioni stilistiche è stata attribuita all’architetto palermitano Giovan Battista Vaccarini. I probabili committenti furono don Giuseppe o don Nicolò, eredi di Don Vincenzo Galletti, principe di Fiumesalato e marchese di San Cataldo. Della costruzione, sorta su un preesistente baglio agricolo, solo il giardino conserva l’originaria impronta barocca nel parterre, negli elementi decorativi e nelle due coffee-house che ne delimitano il lato est. I ripetuti rimaneggiamenti e, soprattutto, la ristrutturazione operata dall’architetto Rutelli nel 1860 hanno sostituito gli elementi barocchi con elementi di stile neogotico. L’ultimo proprietario della villa fu Ruggero Galletti che la vendette nel 1905 alla Compagnia di Gesù che la trasformò prima in noviziato e successivamente in seminario e infine sede del Seminario Missioni Estere. Dal 1997 è di proprietà della Provincia di Palermo che ne ha destinata una parte al liceo artistico “Renato Guttuso”, i Padri Gesuiti infatti cedettero la proprietà alla Provincia Regionale di Palermo riservandosi una parte dell’ala sud.
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E' stata inaugurata sabato 27 aprile 2019 presso Villa San Cataldo, la mostra fotografica di Carlo Giammarresi, dedicata al carnevale di Acireale del 2004 ed ai giochi del passato. In esposizione circa 50 fotografie che fanno parte della preziosa collezione del fotografo.
Carlo Giammarresi, ha cominciato a fotografare sin dagli anni '70 ed è attivo ancora oggi. Tra le sue collezioni più celebri: "I Santi del Paradiso", "Le maetranze siciliane", "I divi dello spettacolo", "Le ciminiere da Palermo a Catania", ecc... Alcune di queste sono state pubblicate in cataloghi editi da Dario Flaccovio e dalla Provincia Regionale di Palermo.
La mostra sarà visitabile fino al 7 maggio (escluso 1 maggio), dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 con ingresso gratuito.
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