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Bagheria - In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il gruppo consiliare del M5S di Bagheria ha presentato una mozione per impegnare l'amministrazione comunale ad apporre la targa con il numero antiviolenza sulle panchine rosse presenti sul territorio bagherese.

Tale richiesta,  in continuità con le attività del Governo Nazionale, che promuove il progetto «panchine rosse», vincitore del bando indetto nel 2017 dal Ministero delle Pari Opportunità, si pone l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sul tema della violenza contro le donne,  e consiste nel dipingere di rosso alcune panchine dislocate nei parchi e nelle vie delle città e delle periferie d’Italia in ricordo delle donne vittime di femminicidio. Tutte le panchine riportano il numero nazionale antiviolenza 1522 perché non vogliono stimolare soltanto la riflessione dei cittadini ma vogliono essere uno strumento utile per indicare, a chi ne avesse bisogno, come iniziare un percorso di fuoriuscita dalla violenza. La mozione è inoltre espressione del lavoro compiuto in sinergia con l'Onorevole Vittoria Casa, portavoce bagherese del Movimento 5 Stelle e componente dell'intergruppo Pari Opportunità alla Camera dei Deputati.

"Gli episodi di violenza contro le donne continuano a essere all'ordine del giorno. Soltanto pochi giorni fa, nella vicina Partinico, una donna è stata uccisa a causa di una gravidanza indesiderata dal suo assassino. La politica non può e non deve tacere, appellandosi alla coscienza di chi vuole un mondo libero da atti orribili e disumani. Per questi motivi chiediamo che la targa con il numero antiviolenza -dichiarano i consigliere Giuseppina Chiello e Vincenzo Bellante - venga apposta sulle panchine presenti sul territorio bagherese. Che questo gesto possa essere di ulteriore auspicio contro tutte le violenze nei confronti delle donne".



BAGHERIA - Un ambulatorio medico di prossimità, a disposizione di tanti che ancora oggi non possono mettersi le cure sanitarie. L'iniziativa è stata presentata ieri pomeriggio, nel corso di un incontro sul tema: “Povertà sanitaria: Contrasto e impegno comune”, che si è svolto nella Cappella della Medaglia miracolosa delle “Figlie della Carità”, guidata da suor Imma D’Amore, a cui ha preso parte anche l’Arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice. “Siamo di fronte ad una sfida che richiede nuovi sforzi – ha dichiarato la direttrice della Caritas cittadina, Mimma Ciná – per trasformare, come chiede il Papa, le parole in fatti concreti, nella prossimità dei fratelli”. L’iniziativa si inserisce nel quadro della settimana della Caritas cittadina nel corso della quale sono state organizzate una serie di attività di carattere religioso, formativo, culturale per confrontarsi sui bisogni sociali e sanitari con quanti operano in città. L’ambulatorio funzionerà su alcuni ambienti presenti nei corpi bassi di palazzo Butera, concessi dall'amministrazione comunale, in comodato d'uso alla maggiore associazione caritativa cittadina che assiste ogni giorno centinaia di bisognosi. “Noi abbiamo subito condiviso questo progetto - ha detto il sindaco Filippo Tripoli - e ringraziamo i volontari che si impegnano quotidianamente”. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione e al contributo di tanti professionisti dell’associazione medici bagheresi diretta da Vittorio Panno e altri appartenenti alle varie realtà sociali e tra questi i club Rotary club e il Lions club di Bagheria che si metteranno a disposizione di chi non ha i soldi, in maniera assolutamente gratuita, per poter affrontare le spese necessarie per curarsi. “Siamo felici di collaborare con la Caritas a questa iniziativa – hanno affermato la presidente del Rotary Rossella Franzone e del Lions Teresa Greco – che nonostante le tante difficoltà si realizzerà con 16 specialisti nostri specialisti che hanno dato la loro disponibilità”. Il servizio sarà a favore di quanti, non si curano più per mancanza di risorse economiche e non comprano farmaci sempre più a pagamento soprattutto i psicofarmaci e i ticket sanitari. “Mi rallegro con voi che vi impegnate non solo a partire dalla pagina umana - ha detto mons. Lorefice - ma anche evangelica e vi impegnate per il bene degli ultimi aldilà delle appartenenze nel segno della giustizia e dell’amore”. Questo progetto è stato pure condivido dall’Asp che tramite il responsabile cittadino, Gaetano Cimó regalerà alcuni arredi. E la stessa collaborazione verrà data anche dai frati minori della città. Altra iniziativa significativa della settimana è stata la raccolta del farmaco per offrire un aiuto concreto alle persone che si rivolgono ai Centri d’ascolto delle Caritas parrocchiali con un gesto di carità che si è concretizzato con una raccolta di farmaci. La raccolta si è svolta e continuerà anche in seguito, nelle farmacie e parafarmacie della città che hanno aderito aderiscono all’iniziativa con la formula del “farmaco sospeso”. In pratica il cittadino, oltre ad acquistare i farmaci di cui ha bisogno, ha potuto versare un contributo destinato alla Caritas che lo utilizzerà appunto per acquistare farmaci per chi ne ha necessità e non può comprarli. “La settimana non è terminato con questo significativo momento per l’intera collettività bagherese – ha aggiunto la direttrice Mimma Cinà – ma continuerà tutto l’anno perché vogliamo camminare insieme senza lasciare nessuno indietro”. (Nella foto Pig, Giuseppe Savona, Franco Fricano, Mimma Cinà, Antonio Mancuso, Filippo Tripoli ed Emanuele Tornatore)



Bagheria - Non solo una giornata dedicata ai diritti dell’infanzia, ma alla storia dei giocattoli storici, all'importanza della lettura, all'approfondimento si temi propri della famiglia e della salute del bambino con le assistenti sociali comunali, la giornata dei diritti dell’infanzia bagherese che ha visto come luogo protagonista il museo del giocattolo e delle cere della Certosa.

Oltre 200 bambini delle scuole bagheresi sono stati ospitati nel museo che raccoglie la storia del giocattolo di altri tempi, qui hanno visitato tutta la collezione con un cicerone d’eccezione, l’assessore alle Politiche sociali Emanuele Tornatore, coadiuvato dal professor Pietro Piraino Papoff ed hanno assistito alle letture animate  condotte dalla pedagogista Angela Russo che ha letto ai piccoli incantati del luogo alcuni libri per l’infanzia sensibilizzando gli studenti ai temi dei diritti, sensibilizzazione già messa in atto dalle scuole bagheresi che hanno spiegato ai bambini il senso della giornata. Nei prossimi giorni altri bambini visiteranno il museo, sono circa 800 le prenotazioni.

«Noi come amministrazione comunale, insieme all'assessore Lo Galbo, abbiamo voluto dedicare questa giornata ai bambini, in questo posto speciale che è il “il Museo del Giocattolo”, ancora oggi i dati che ci arrivano dalle associazioni e dagli osservatori ci parlano di bambini che ancora oggi vivono nell’assenza totale di diritti fondamentali quali il diritto al gioco, alla famiglia» – ha sottolineato l’assessore alle Politiche Sociali  Emanuele Tornatore. Inserita tra gli eventi in calendario per la Giornata dei diritti dell’infanzia che oggi ricade nel 30esimo anniversario della Convenzione Onu su diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, anche la  Tavola rotonda che si è svolta sempre presso il Museo del Giocattolo su “Il diritto di essere bambino Salute, Educazione e Famiglia. Un momento di confronto, di studio, di riflessione in una giornata dal profondo significato, alla quale oltre all’assessore alle Politiche Sociali, Giovanili e della Famiglia,  Emanuele Tornatore hanno partecipato Valentina Liga e Tiziana Tobia, assistenti sociali del Centro Affidi del Distretto Socio Sanitario 39, Liliana Abbate, assistente sociale del Comune di Bagheria e coordinatrice EIAM e Francesca Bartolomei, psicologa e psicoterapeuta del Pon Inclusione – Distretto Socio Sanitario 39. «Sono quasi commosso, per gli attestati di stima ricevuti oggi da parte dell’amministrazione comunale – ha detto Pietro Piraino Papoff –  sono felice di ospitare i bambini in questa giornata loro dedicata. Ho creato questo museo per lasciare una traccia e far sapere ai bambini chi eravamo, ma il museo è anche  dedicato anche agli adulti che non hanno dimenticato il gioco».


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