BAGHERIA - Atto vandalico alla Casa dei giovani. Ignoti si sono introdotti all’interno della Casa dei giovani, il centro di recupero dei tossicodipendenti ed hanno rotto alcune porte, rubato attrezzi da lavoro e persino tre tacchini dall’aia che i ragazzi della comunità avevano allevato per il pranzo di Natale. “Ho sempre sentito ripetere sino alla nausea che a Natale tutti sono più buoni. Io sono stato convinto sin da bambino che non è così, non è vero. Chi è veramente buono e si impegna realizzare nella sua vita cose buone non aspetta 364 giorni per ricordarsi poi un solo giorno l’anno che forse è opportuno apparire buoni perché è questo che si aspettano gli altri nel periodo natalizio. Ed allora lì, tutti a fingere di non essere violenti, di non essere avidi, di rispettare gli altri e le cose degli altri. Ma c’è anche chi non finge. C’è chi decide di vivere la festa a spese degli altri, a danno degli altri senza la fatica che serve per procurarsi il necessario per la festa, ma rubandolo semplicemente agli altri”. E’ amareggiato don Salvatore Lo Bue che nella notte tra giovedì e venerdì ha scoperto che alcuni ladri si sono introdotti all’interno della Comunità ed hanno infranto i lucchetti di alcune porte, hanno rubato gli attrezzi di lavoro dei ragazzi che vivono in contrada Incorvino e tra queste: motoseghe, tagliaerba, rastrelli, vanghe ed altri attrezzi. “Sono tutti strumenti che ci sono costati sacrifici, acquistati facendo anche debiti – aggiunge il direttore della Casa dei giovani – ma la cosa che più mi amareggia è che sono stati rubati anche tre tacchini. Erano stati allevati e nutriti dai ragazzi per il pranzo di Natale e i ragazzi non li mangeranno. Io vorrei sperare che questi tacchini possano servire a qualcuno che ha veramente fame. Rubare per sopravvivere non è reato, non è peccato”. Non è la prima volta che si verificano fatti criminosi a danno della Casa dei giovani, già in precedenza è stata divelta la rete di recinsione per rubare una statuetta della Madonna di Lourdes, che si trovava nel laghetto artificiale da oltre 30 anni, nonché lo sradicamento di diverse piante del giardino didattico, inaugurato lo scorso mese di maggio e intitolato all’ex presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia il giorno dell’Epifania del 1980. “Penso, per consolarmi – continua don Lo Bue – che Bagheria non ha mai vissuto un periodo così nero, con così tanti poveri. Ma poi la ragione e l’esperienza mi ricordano che i poveri non rubano tacchini, né attrezzi che, si sa, vengono poi rivenduti per quattro soldi. La verità è che da troppi mesi la nostra comunità e nel mirino di qualcuno che forse non sopporta che gli sottraiamo qualche cliente. Ma noi continueremo a lottare per sottrarre alla droga ed alla morte giovani le cui vite vengono spremute per vivere ostentando potere e ricchezza. Noi non ci lasciamo intimidire. È vergognoso rubare a persone che stanno faticando per uscire dalla trappola della droga e per ritrovare la loro dignità. Ma questi ladri forse non capiscono cosa sia la dignità. Noi, amareggiati ma sempre ricchi di speranza, a Natale pregheremo anche per loro, perché ritrovino la loro umanità”. E don Lo Bue celebrerà la messa di Natale lunedì prossimo alle ore 17 come ogni anno presso la Comunità Residenziale della Casa dei giovani in contrada Incorvino. Alla messa è inviata tutta la cittadinanza.
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