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Violenza di genere, se ne è discusso alla giornata organizzata da "Nuova generazione"

Aggiornamento: 28 nov 2018


Bagheria - “Questo amore non fa per me” è il titolo di un evento che si è svolto ieri, 26 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne organizzata dalla cooperativa Sociale “Nuova Generazione”,  con il patrocinio del Comune di Bagheria e del contributo della presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità.

La Cooperativa che da dicembre 2016 gestisce il centro antiviolenza di Bagheria in via Pergolesi, servizio di sostegno e presa in carico di donne vittime di maltrattamento che intendono avviare un percorso di uscita da circuito maltrattante ha invitato al convegno  il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, l’assessore alle Politiche Sociali Maria Puleo, il direttore UEPE di Caltanissetta, Rosanna Provenzano, il dirigente psicologo di Pietratagliata Manuela Stancampiano, la psicologa del centro di ascolto uomini maltrattanti Nunzia Arena, la psicologa della casa rifugio Donne nuove Rosanna Rubino, Don Angelo Tomasello parroco della chiesa S. Gabriele Arcangelo di Palermo, Mimma Cinà direttrice della Caritas cittadina di Bagheria, Domenico Barone ispettore del Commissariato  della Polizia di Bagheria, Claudia Pedrotti del centro studi giuridici UDI Palermo, Angela Troia coordinatrice Osservatorio dispersione scolastica, Liliana Pitarresi del Fidapa sezione di Villabate e la compagnia teatrale attrici per un giorno con la regia di Mimmo Minà, la musica e le immagini di Giovannella Calderaro e Giuseppe Di Martino. Ha moderato la psicologa e psicoterapeuta Marisa Cottone.

“Oggi abbiamo bisogno di voi ragazzi” – esordisce il sindaco Cinque“di persone che ci spiegano come va il mondo ce ne sono tante, vogliamo invece capire dai protagonisti, e magari imparare anche noi qualcosa che non sappiamo. Ringrazio la Cooperativa Nuova Generazione che gestisce il nostro centro anti-violenza, che nel 2017 ha avuto 23 casi di donne che sono state maltrattate, il fenomeno recentemente è, purtroppo anche in aumento” – sottolinea il primo cittadino di Bagheria. “Con l’istituzione dell’ EIAM, ci siamo resi conto che sono emersi nuovi casi, ad oggi nel nostro territorio abbiamo 5 donne in strutture protette con 11 minori. E’ anche stato attivato il primo centro in Sicilia per uomini maltrattanti, quindi questo arricchisce maggiormente l’offerta di aiuto. Un problema non viene mai da solo,un problema va analizzato a 360 gradi, e devo dire che le assistenti sociali che operano nel nostro territorio hanno svolto bene questo compito insieme a tutti gli altri professionisti del settore”.  

“L’aspetto cruciale è proprio la ricezione della denuncia” – sottolinea l’ispettore di Ps Domenico Barone – “Il nostro ufficio ha cercato di formare i nostri operatori in questo senso, perché molto spesso dietro le parole si cela altro. Cerchiamo di andare oltre la denuncia per capire anche la situazione che c’è dietro”.

E’ fondamentale per chi lavora nel settore ed ha a che fare con queste problematiche” – sottolinea l’assessore Maria Puleo -  “l’aspetto preventivo. In questo momento emergono i casi perché se ne parla, e questo è un aspetto positivo. Ritengo che le scuole ad oggi lavorino molto su questi aspetti, i ragazzi interiorizzano le relazioni che abbiamo noi adulti e lo esternano nelle loro relazioni sociali, quindi bisogna interagire pienamente  con i ragazzi per capire cosa accade realmente intorno a loro. La donna sotto molti aspetti si è emancipata ma di fatto non ha ancora raggiunto la completa parità nell’ambito del lavoro” – evidenzia Puleo -  “ciò sta ad indicare che non ci siamo ancora del tutto emancipati sotto certi aspetti. Ringrazio di cuore tutti gli organizzatori ed i relatori per questo importante momento di condivisione”.

Racconta l’esperienza della Caritas cittadina, la presidenteMimma Cinà: “Attraverso i centri ascolto presenti alla Caritas cittadina, accogliamo le richieste di aiuto, legate soprattutto alla povertà, problema che ne genera altri. Chiedo a nome della comunità che le donne vengano aiutate ad entrare nel mondo del lavoro, perché è l’autonomia lavorativa che da coraggio; poiché solo attraverso un’autonomia lavorativa duratura riusciranno ad andare avanti e a combattere i disagi familiari”.

Toccante la testimonianza di Barbara Bartolotti, che ha raccontato la sua esperienza di violenza subita e che ha suscitato una forte emozione  in tutti i  presenti.

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