“Che non ci accada di rimanere in silenzio dinnanzi ai ‘dis-umani’ decreti – tanto meno ad approvarli – che aggravano la sofferenza di quanti sono già vessati dalla povertà e dalla guerra. Il Vangelo non va ostentato, ma deve incidere nella vita. Nell’antichità ogni servitore dello Stato veniva detto ‘liturgo’ dunque un servitore di Dio. Il Signore ci insegni a spendere la vita ad aiutare tutti memori che la Terra è casa di tutti e la Sicilia è chiamata ad essere fedele alla sua identità di crocevia di incontri tra culture diverse. I problemi semmai vanno risolti insieme, ma senza innalzare muri o esclusioni”. Lo ha detto stamani l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, durante la celebrazione Eucaristica che ha celebrato a Palazzo delle Aquile, sede del Municipio, e animata dalla corale “San Sebastiano” della Polizia Municipale, diretta da Serafina Sandovalli, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni. Tale concetto era stato espresso dall’Arcivescovo anche nella preghiera che ha invitato a leggere nelle comunità parrocchiali nel giorno di Natale e per tutto il tempo natalizio.
Presente anche il sindaco, Leoluca Orlando, che già ieri aveva indicato all’amministrazione di non applicare alcune parti del Decreto Sicurezza, dell’attuale governo perché “in contrasto con i diritti umani” nella parte relativa ai richiedenti asilo”. Mentre l’arcivescovo celebrava la messa nell’atrio del Palazzo, all’esterno, davanti al Municipio di Palermo, si è svolto un sit-in, nato spontaneamente sui social, contro il Decreto Sicurezza per la parte che riguarda i migranti. In piazza, esponenti del terzo settore, associazioni tra cui Legambiente, Anpi, ma anche gruppi di studenti e cittadini.
Mons. Lorefice ha rivolto un pensiero anche alla piazza: “Ognuno esprime quel che ha nel cuore, chiunque soprattutto e ha sentimenti umani belli e costruttivi li esprima”.
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