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Il Servizio Repressione Abusivismo edilizio di Bagheria emette tre ordinanze di demolizione



BAGHERIA - Il Servizio repressione abusivismo edilizio emette tre ordinanze di demolizione ed una sanzione pecuniaria da 20.000 euro. Nel primo caso lo prevede l’ordinanza n. 45/Dir. 9 del 25 settembre scorso con cui il Servizio Repressione Abusivismo edilizio, l’architetto Maria Piazza ha previsto la demolizione dell’immobile. Per quanto concerne l’abuso in questione i vigili urbani, nel corso di un controllo sul territorio, hanno riscontrato che i proprietari di un immobile di 300 metri quadrati, nel orso della costruzione della casa di civile abitazione che consisteva nelle sole strutture in cemento armato, al piano terra, al momento del sopralluogo stavano realizzando nelle strutture della mansarda e nella preparazione per la cassonatura di un tetto a spiovente, senza che tali lavori fossero assistiti ne della prescritta concessione edilizia, ne dal relativo nulla osta del Genio civile di Palermo. A seguito del controllo sono stati apposti i sigilli al cantiere e con successiva ordinanza sindacale di demolizione per le opere realizzate abusivamente in una zona che sorge all’interno della fascia di rispetto di 150 metri della battigia. A questo punto i proprietari hanno presentato istanza di sanatoria edilizia che è stata oggetto di diniego e quindi in area vincolata. Adesso i proprietari dovranno demolire la parte di immobile costruita abusivamente, entro il termine di 90 giorni dalla data di notifica dell’ordinanza. In mancanza di ottemperanza della demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi il bene sarà acquisito gratuitamente al patrimonio del Comune e sarà comminata un’ammenda compresa tra 2.000 e 20.000 euro. Anche negli altri casi sono stati riscontrati abusi edilizi privi delle necessarie autorizzazioni dell’Ufficio tecnico comunale, in uno dei quali è stata comminata un’ammenda di 20.000 euro. Non sono esclusi ulteriori provvedimenti a carico dei cittadini che hanno commesso l’abuso edilizio alla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali e dell’autorità giudiziaria. Avverso il provvedimento potrà essere promosso ricorso avanti al Tribunale amministrativo regionale di Palermo. Avverso tali provvedimenti i proprietari potranno adire al Tribunale amministrativo regionale di Palermo o straordinario al Presidente della Repubblica. Intanto è partito il progetto previsto dall’amministrazione comunale che prevede la definizione, entro il 31 dicembre 2019 di tutte le pratiche di condono edilizio che giacciono negli uffici comunali e che ammontano a 3.035. il progetto finalizzato alla completa definizione delle pratiche di condono edilizio previste dalle Leggi n. 47/85 e 724/94, approvato dalla Giunta Municipale, darà risposte concrete ai cittadini che attendono una risposta dalla presentazione delle istanze che risalgono gli anni 1985, 1994 e 2003. In totale le pratiche sono 4.346 e di queste 2.231 sono state già esitate, e a cui si aggiungono 53 dinieghi e 2.062 che sono da definire per quanto attiene alle pratiche afferenti alle legge 47/85; per quelle relative alla legge 724/94 sono 1607 le pratiche istituite sono 621 concesse e autorizzate, 13 i dinieghi, 973 da definire, ed infine per le pratiche afferenti alla legge 326/2003 sono state istruite 1045 pratiche di cui 143 concessioni, 7 dinieghi e 895 da definire. Sono dunque 3.930 le pratiche che ancora attendono di essere definite.

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