"Avevo una pistola pronta
per essere usata contro di te e un’altra l’avevo consegnata a una persona a Milano, per fare un regalo alla famiglia mafiosa di Bagheria ed eliminare il numero uno degli sbirri". Questa la telefonata ricevuta nei giorni da Gianluca Maria Calì, imprenditore di Altavilla che negli scorsi anni ha denunciato i suoi estorsori dopo aver subito minacce e intimidazioni, come l’incendio che ha distrutto alcuni mezzi parcheggiati nel piazzale della sua rivendita di auto usate. Dall’altro lato della cornetta ci sarebbe stato un pentito, ritenuto fino ad ora attendibile dai magistrati, inserito in un programma di protezione in una località segreta.
E' stato l'imprenditore in costante contatto con il suo avvocato ed i carabinieri a raccontare l'episodio ed adesso presenterà denuncia, allegando la registrazione della telefonata.
Contattato dalla nostra redazione Gianluca Calì ha dichiarato: "Voglio far presente che i carabinieri e i magistrati come sempre arrivano prima, per cui chi ha progetti criminosi deve sapere che certamente viene assicurato alla giustizia . Anche i collaboratori di giustizia come i testimoni di giustizia sono un perno fondamentale perché la giustizia faccia il giusto corso".
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