Bagheria - Una piacevole conferma e una situazione al limite del paradossale. La Final Four della Coppa Italia di serie C1 di futsal ha trovato le due protagoniste della propria finalissima. E mentre la presenza del Bagheria Città delle Ville poteva di certo essere messa in preventivo, ecco che la vittoria a tavolino dello Sporting Catania ai danni della Mabbonath ha qualcosa di clamoroso. La leggerezza da parte del club palermitano, dominatore del Girone A di campionato e dato come favorito netto della vigilia per portare a casa la coppa, ha condannato all'uscita di scena: mister Cappello ha mandato in campo nella semifinale contro gli etnei Hamici, giocatore arrivato poche settimane fa ma che non avrebbe potuto scendere in campo in semifinale in quanto squalificato. Sul campo i biancoverdi hanno confermato i pronostici, vincendo per 6-3 anche a causa di un paio di leggerezze difensive nel finale ma con un punteggio che avrebbe potuto essere più ampio. E invece, dopo l'esito sul campo è arrivato quello dagli uffici federali, con lo Sporting Catania che se ne va in finale e ora può giocarsi la coppa.
Nella seconda semifinale, quasi un'ora di equilibrio sostanziale tra Bagheria Città delle Ville e PGS Luce. La formazione di casa, spinta dal pubblico ma forse gravata dalla responsabilità di vincere sul proprio campo e dal fatto di giocarsi tantissimo dopo l'eliminazione dei rivali palermitani, ha avuto non poche difficoltà per portare a casa la partita, specialmente dopo il vantaggio ottenuto dai messinesi che non hanno affatto demeritato. Poi è arrivato il ribaltone a cavallo tra i due tempi, ma a sei minuti dalla fine è arrivato il pareggio della formazione di mister Fazio. Come detto, il finale è stato al cardiopalma: la PGS non si è fermata e ha cercato di vincere, ma il Bagheria alla fine l'ha portata a casa. Uno-due da manuale tra Puleo e Moncada, con quest'ultimo che fredda l'ottimo Fiumara. A cavallo tra i minuti finali e il tempo di recupero, arrivano le altre tre reti che chiudono la partita: ancora Moncada, poi Puleo, infine Cannata.
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