Sono decine i chilometri di costa siciliana interdetti alla balneazione a causa dell’inquinamento delle acque, e tra questi molti sono compresi nella fascia costiera a Est di Palermo che va da Ficarazzi ad Altavilla Milicia. Le zone dichiarate non balneabili della costa siciliana per la stagione balneare che avrà inizio da oggi 1 aprile sono indicate nel Decreto dell'assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza sulla base delle analisi effettuate sui campioni di acqua che periodicamente vengono prelevati. Nella provincia di Palermo il maggiore tratto di mare vietato come si evince dal portale delle acque del ministero della Salute risulta è ad Aspra dove il divieto riguarda la zona dalla foce del fiume Eleuterio per 100 metri ad est Fiume Eleuterio per la lunghezza di 300 metri, poi per 200 metri ad Ovest del Piazzale Prime Rocce sul lungomare per la lunghezza di 600 metri e per 300 metri ad Est della spiaggia “Sarello” una delle più frequentate dai bagheresi. A Ficarazzi è temporaneamente vietata per inquinamento la spiaggia a 200 metri Ovest del Fiume Eleuterio mentre risulta balneabile il tratto di mare a 200 metri Ovest di via San Martino. A Santa Flavia il divieto riguarda un tratto da 100 metri ad ovest a 200 metri est della località “Fondachello”. Divieto anche della zona portuale di Porticello. Ad Altavilla Milicia temporaneamente vietata la balneazione dalla foce del fiume Milicia Marina Del Ponte 4. Inoltre per motivi di sicurezza per il pericolo di caduta massi, divieto a Cala dell'Osta a Mongerbino, Grotta Agnone a Capo Zafferano, Porto di Spagna, 100 metri ad ovest del Castello di Solanto e nella spiaggia di Sant'Elia. “Ogni anno si ripete la stessa storia – afferma il presidente della Circoscrizione di Aspra Andrea Sciortino – noi abitanti subiamo la scarsa preparazione e la negligenza del Settore ambiente dell’amministrazione comunale. Una situazione, quella del divieto di balneazione, che si ripete da un trentennio senza che mai nessuno si sia impegnato realmente e attivamente per la risoluzione della problematica, legata al depuratore che non funziona perfettamente, ormai obsoleto e che, necessità interventi di ammodernamento. A questo si aggiunga la situazione ancora più grave derivante gli scarichi non depurati che arrivano dal fiume Eleuterio, dove molti comuni scaricano, provocando un disastro ambientale della nostra costa. E’ una situazione paradossale che continua senza una progettualità e senza interesse. Come al solito saremo costretti a subire un danno economico a discapito sia della frazione, sia di chi ad Aspra svolge la propria attività imprenditoriale”. Adesso i sindaci dei Comuni rivieraschi sono tenuti ad adottare tutti i provvedimenti di competenza, ivi compreso quello dell'affissione dei cartelli metallici di divieto della balneazione in aree facilmente visibili, i cui contenuti devono essere espressi almeno in due lingue. In tali casi si dovrà altresì provvedere all'adozione di tutti i provvedimenti atti ad eliminare le cause di inquinamento stesse, dandone immediata comunicazione ai Ministeri della Salute e dell'Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, agli Assessorati della Salute e Territorio e Ambiente, al Dipartimento di Prevenzione e al Laboratorio di Sanità Pubblica della Azienda Sanitaria Provinciale competente, oltre che alla struttura provinciale competente dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente.
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