Un sit-in di protesta è stato organizzato da Legambiente “Bagheria e dintorni”, davanti l’ecomostro “New Orleans” sito a pochissimi metri dalla spiaggia del “Sarello” ad Aspra e acquistato da una società di cui fa parte anche il sindaco Patrizio Cinque. “Un futuro dignitoso passa anche per il coraggio di opporsi a scelte scellerate – dichiara il responsabile di Legambiente “Bagheria e dintorni”, Luigi Tanghetti – a fronte della riqualificazione del proprio territorio e ambiente e non restare passivi e rassegnati alla sua devastazione. Quello di sabato prossimo 5 gennaio sarà un evento politico che intendiamo organizzare al meglio e vogliamo augurarci di vedere, la partecipazione di tutti coloro che vogliono e sanno amare la polis e contestualmente il suo circondario”. Secondo gli organizzatori occorre che tutti i partecipanti condividano questa iniziativa e si evidenzi in quel giorno la volontà di pretendere un idea di sviluppo diversa che passi attraverso scelte anche economiche capaci di valorizzare la bellezza e contestualmente creare una rete occupazionale capace di valorizzare il bene territoriale. Questo luogo, simbolo di abusi è da sempre oggetto di interesse politico, ma finora tutti all’unisono avevano manifestato la volontà di abbatterlo per ridare ai cittadini uno spazio naturale di cui usufruire. La costruzione pare essere stata realizzata, antecedentemente la legge che impedisce costruzioni entro i 150 metri quindi prima del 1976. “Anche gli attuali amministratori avevano espresso a gran voce, in epoche non sospette, la volontà che l’ecomostro venisse abbattuto – aggiunge Tanghetti – ma dopo alcuni anni dalle elezioni abbiamo appreso dell’acquisto da parte di una certa società, “La Nuova Poseidonia”, di cui fanno parte l’attuale primo cittadino e altri membri della maggioranza fra cui anche un deputato nazionale, del famigerato ecomostro del Sarello che si vorrebbe trasformare in nuovo hotel a 5 stelle. Altro che abbattere e restituire ai cittadini. Noi non potevamo far finta di nulla e tanto meno non intervenire, per cui dopo aver richiesto documentazione a cui è seguito silenzio, tramite il nostro avvocato abbiamo presentato istanza al Tribunale amministrativo regionale di Palermo”. Il sindaco ha sempre rimandato al mittente le accuse. “L’immobile, acquistato mediante asta pubblica, dopo due tentativi a vuoto – dichiara il sindaco Patrizio Cinque – è stato aggiudicato dalla nostra società costituita da privati cittadini ed ha tutte le autorizzazioni già dal 1965 e non può essere demolito, eccetto in alcune sue parti. Cosa che naturalmente la società è intenzionata a fare, nella massima trasparenza e legalità”. Ma il sindaco va oltre, adducendo l’attacco mediatico alla campagna elettorale già iniziata, considerato che nella prossima primavera scade il suo primo mandato elettorale. L’immobile in questione – dice ancora – oggi è un ecomostro che esiste da decenni. Inizialmente era un ristorante dove tanti bagheresi hanno organizzato le loro feste e si trova in un angolo naturalistico delizioso che merita di essere riqualificato, ovviamente con il permesso di tutti gli enti preposti. Io credo nel nostro territorio e penso che il turismo sia una risorsa importante per il futuro di Bagheria”. Intanto Legambiente si è attivata per sensibilizzare le coscienze dei cittadini, dei gruppi politici e delle associazioni e alla manifestazione saranno presenti il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, la direttrice regionale Claudia Casa e anche se non presente alla manifestazione, abbiamo il supporto di Legambiente. Senza l’ecomostro secondo l’associazione ambientalista si potrebbe ammirare un paesaggio molto diverso, con una scogliera selvaggia e ricca di vegetazione a ridosso del mare. “Il mare bisogna amarlo, temerlo e rispettarlo – continua Tanghetti – e lo stesso rispetto l'uomo lo deve alla costa che abita, che lo protegge e lo nutre, la stessa che nutre protegge ed accoglie le numerose forme di vita vegetale ed animale che con lui condividono il piacere della bellezza e si perdono nelle azzurre immensità tra cielo terra ed acqua. Ma la poesia si interrompe, quando all’improvviso si profila all’orizzonte un brutto fabbricato in cemento che richiama a periodi di speculazioni edilizie che hanno purtroppo trasformato la bellezza in bruttezza”. Un futuro dignitoso passa anche per il coraggio di opporsi a scelte scellerate a fronte della riqualificazione del proprio territorio e ambiente e non restare passivi e rassegnati alla sua devastazione. “Il nostro intento è di non sperequarlo, tramite le solite ed obsolete speculazioni private – aggiunge Tanghetti – che si fingono volano di improbabile lavoro a fronte di certi e individuali profitti. Un'idea di sviluppo che consenta ai nostri meravigliosi ed unici siti naturali di raccontare ancora a tutti coloro che li amano e a quanti li potrebbero apprezzare, di raccontare ancora storie di quotidiana meraviglia tra mare, roccia e incanto”.
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