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Immagine del redattorePino Grasso

Bagheria. Mozione di sfiducia al sindaco Cinque, spiegati i motivi


“In campagna elettorale il sindaco Patrizio Cinque ha detto che avrebbe trasformato il Comune in una casa trasparente ed accessibile a tutti. E’ del tutto evidente che sono state tradite le aspettative legittime dei cittadini Bagheresi e che il Comune non è diventato una casa di vetro bensì una Torre d’avorio all’interno della quale il sindaco si è chiuso a riccio senza aprirsi al confronto costruttivo con la città”. Sono alcune delle motivazioni per le quali i 15 consiglieri di opposizione hanno presentato la mozione di sfiducia, rese note dal Circolo del Partito Democratico di Bagheria in un documento di ben 17 pagine. “Tra i primi atti della sua sindacatura – si legge nel documento – il sindaco firma un accordo con la Procura per demolire 900 immobili abusivi e ripristinare la legalità, dopo anni di malaffare ma poi non se ne fa nulla perché il sindaco ha due sanatorie da portare avanti, una per casa sua, l'altra per l'ecomostro acquistato in società e sostituisce più volte il responsabile del condono edilizio, mettendo mano pesantemente sull'assetto dell'ufficio tecnico. Basterebbe questa storia per chiudere qui questa mozione di sfiducia”. Il Circolo del Partito Democratico di Bagheria parla poi dei presunti sprechi nella gestione del servizio dei rifiuti, con affidamenti diretti, ordinando a sua firma milioni di euro di servizi, senza alcuna gara, facendo lievitare i costi e violando qualsiasi normativa in tema di ambiente e di appalti. Poi si parla della chiusura del museo “Guttuso” dal novembre 2014 al 26 dicembre 2016, perché gli incassi non raggiungono il 36% delle spese e la riapertura dopo avere speso quattro milioni di fondi comunitari, risultato che sarebbe contenuto nel bilancio consuntivo 2017. Per quanto riguarda la gestione dell'acqua questa secondo il PD resterà nella storia per improvvisazione e incompetenza perché il Comune non ha il censimento delle utenze, non conosce la rete e come manovrarla e infine perchè l'acqua deve comprarla all'ingrosso da Amap con interi quartieri che non riescono a prendere l'acqua, perchè i fontanieri comunali non sanno come manovrare le valvole. Si lamenta pure la cattiva gestione del servizio di pubblica illuminazione, con interi quartieri al buio come via Carà e le strade circostanti. Si lamenta pura la mancata realizzazione delle aree artigianali e chiuso lo stadio di Aspra, senza riuscire a finanziarne l'ampliamento, nonostante un progetto approvato dalle amministrazioni precedenti e avere perduto finanziamenti per un totale di 47.950.000 euro. Non avrebbe rispettato i diritti dei disabili a cui verrebbe preclusa l'accessibilità agli edifici pubblici per chi è costretto a muoversi in carrozzina a ruote. Avrebbe attivato le soste a pagamento su strisce blu con una delibera alquanto discutibile per mancanza degli adempimenti obbligatori di legge. ha dato avvio nel corso dell’anno 2017 alla costituzione di una Società per Azioni, unico socio il Comune di Bagheria. Ha dato avvio alla costituzione di una Società per Azioni, unico socio il Comune nonostante il parere sfavorevole dei revisori contabili. Per non parlare degli orrori del cimitero con le bare spesso affioranti dal terreno, poiché non seppellite alla profondità di 2 metri e la cifra record di 250 salme in deposito provvisorio. “Non temiamo il confronto – dice il sindaco – e risponderemo su ogni singolo tema. La mozione in Consiglio non passerà perché non hanno i numeri e sarà l'ennesimo spreco di risorse. Presto spiegheremo tutto ai cittadini”.

E dopo i continui e ripetuti attacchi frontali e i mormorii dei giorni scorsi è stata presentata ieri alla segreteria del Comune, la mozione di sfiducia contro il sindaco Patrizio Cinque che in calce porta la firma di 15 consiglieri di opposizione i quali sono consapevoli del fatto che se sarà sfiduciato il primo cittadino, seguiranno la sua stessa sorte e si andrà a nuove elezioni. I consiglieri di opposizione proponenti la mozione di sfiducia a norma dell’articolo 69 dello Statuto comunale contestano al sindaco le gravi inadempienze ai più elementari dettami di correttezza e buona gestione politico – amministrativa, oltre che per gravi inadempienze programmatiche. Ecco i nomi dei consiglieri che hanno firmato la mozione di sfiducia e chiedono la convocazione di una seduta del Consiglio comunale straordinaria: Maddalena Vella, Massimo Cirano, Emilio Finocchiaro, Domenico Di Stefano, Emanuele Tornatore, Michele Rizzo, Rosario Giammanco, Biagio D’Agati, Piero Aiello, Filippo Maria Tripoli, Giuseppe Cangelosi, Paolo Amoroso, Maurizio Lo Galbo, Angelo Barone e Carmelo Gargano. “È arrivato in momento di interrompere la sindacatura di Patrizio Cinque a Bagheria – si legge in una nota del Circolo del Partito democratico di Bagheria – stamattina (ieri per chi legge ndr) tutti noi consiglieri di opposizione abbiamo presentato la mozione di sfiducia al primo cittadino”. Tra le critiche che vengono mosse a carico del primo cittadino, in carica dal mese di giugno del 2104, quindi, comunque in scadenza di mandato nella prossima primavera, la gestione del cimitero comunale, la costituzione dell’azienda partecipata Amb che gestisce molti servizi comunali, la gestione del servizio dei rifiuti, l’abusivismo edilizio, la gestione del Museo civico “Renato Guttuso”, le aree verdi, il servizio idrico, la pubblica illuminazione, i finanziamenti e lo sviluppo, il dissesto economico, il trattamento nei confronti dei cittadini diversamente abili, l’adozione delle strisce blu. Tutti i punti sono argomentati in una relazione, in cui i consiglieri chiedono conto dei conflitti d’interesse, appalti assegnati, obiettivi programmatici non raggiunti. Sullo sfondo la vicenda dell’ecomostro e della gestione di tutta la questione delle demolizioni, il mancato ampliamento del cimitero con tutto ciò che ne è conseguito la situazione igienico-sanitaria della città a causa delle discariche disseminate lungo le strade e le piazze e la Tari, la tariffa per il ritiro e conferimento dei rifiuti, ritenuta troppo alta. “La mozione è l’atto di una opposizione improduttiva che ha guardato noi uscire dal dissesto, stabilizzare i precari, aprire tre asili, riaprire il museo Guttuso, garantire i diritti ai servizi per gli studenti disabili, realizzare con l’Asp il nuovo Pte, creare l'Eiam, avviare l'amministrazione condivisa, l'approvazione di 11 bilanci, la manutenzione delle scuole e la gara per il Gramsci, l'Uvm, e non ultimo la creazione del polo infanzia con il nuovo centro affidi. I progetti per villa ex Castello e teatro Butera e tanto altro ancora di cui rendiconteremo”. E’ quanto afferma il sindaco Patrizio Cinque, il quale aggiunge: “Non temiamo il confronto e risponderemo su ogni singolo tema. La mozione in Consiglio non passerà perché non hanno i numeri e sarà l'ennesimo spreco di risorse. Passerò ogni singolo minuto che mi lega al mandato popolare a risolvere i problemi che abbiamo dovuto affrontare. Siamo certi di aver avviato un percorso di risoluzione dei problemi della città e tanto altro ancora c'è da fare. Presto spiegheremo tutto ai cittadini”.

La norma in vigore indica che la mozione di sfiducia deve essere discussa entro 30 giorni dalla richiesta, pertanto una seduta del Consiglio comunale dovrebbe essere tenuta prima di Natale in pieno clima festaiolo. Ai sensi dell'art. 52 del decreto legislativo n. 267/2000, la mozione di sfiducia deve essere approvata dalla maggioranza assoluta dei componenti il consiglio, intesa nella metà più uno dei componenti effettivamente in carica, sulla base dell'orientamento giurisprudenziale espresso dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 3082 del 18 marzo 2003. Nel 2014 il Consiglio comunale sfiduciò l’allora sindaco Vincenzo Lo Meo che terminò anzitempo sulla fine della legislatura, insieme ai 30 consiglieri comunali, 21 dei quali avevano presentato la mozione di sfiducia.



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